Festa del vino a Boscoreale
Si è svolta a Boscoreale la ventiduesima “Festa del vino”, nata dalla volontà della famiglia Casillo e dalla comunità locale, dove si è parlato in un apposito convegno di visioni sul futuro della DOP Vesuvio.
La location, il bellissimo Teatro Minerva, curato nei dettagli da Pino De Caro e Stefania Cirillo, un vero salotto nel centro antico di Boscoreale.
L’organizzazione dell’evento è stata curata dall’associazione culturale “Il nuovo Vesuvio” di cui Angelo Cesarano ne è presidente.
Tra le istituzioni, il dott. Antonio Diplomatico sindaco di Boscoreale, l’onorevole Nicola Caputo, assessore regionale all’agricoltura, Antonio Corbo noto giornalista de La Repubblica, Agostino Casillo, presidente del Parco Nazionale del Vesuvio, Il Presidente del Consorzio Tutela Vini Vesuvio DOP Ciro Giordano, ed Andrea Forno titolare di azienda vitivinicola a Terzigno, il dott. Vincenzo Mercurio, tutti brillantemente moderati dal giornalista Gennaro Carotenuto.
Tra i vari spunti di riflessione l’augurio che si respiri di più la cultura del vino a Boscoreale ed in tutti i comuni vesuviani, che cresca il numero di aziende e che nuovi investitori decidano di innestare la loro attività su questo piccolo ed unico territorio vulcanico, oggi costituito da circa 200 ettari vitati.
E’ stato incoraggiante vedere la sinergia ed il feeling tra il presidente del consorzio di tutela ed il presidente dell’ente parco, due giovani, classe 83, con tanta voglia di fare. L’assessore regionale, che conosce il Lacryma Christi anche in veste di produttore di vino, è intervenuto con passione e dalle sue parole è emerso che crede moltissimo nel brand. Tra l’altro si è parlato di marketing territoriale di enoturismo, di futuro prossimo.
Ha chiuso l’istrionico Antonio Corbo con una fotografia sul presente, citazioni dal passato ed una sua visione sul futuro, di una terra a cui è legato da tanti ricordi e che ama.
Oggi in tutto l’areale vitivinicolo vesuviano, grazie al lavoro supportato dalla regione e dalla comunità europea, si sono sviluppate aziende che sono dei veri e propri poli enoturistici attrattivi, qualificati e di successo. Ma da solo l’enoturismo, non basta, i territori coinvolti devono adeguarsi ai cambiamenti e seguire, ispirandosi magari a casi di successo, modernizzandosi, sviluppando infrastrutture ed adeguando il decoro pubblico al futuro.
La qualità dei vini è in crescita, anche se manca a mio avviso una visione comune, si corre ancora ognuno per se.
Alla fine dell’evento i relatori hanno avuto come riconoscimento, un bellissimo grappolo dipinto a mano su pietra vulcanica, ed una pergamena con dedica.