NOVE PORTATE IN OMAGGIO AI NOVE MESI DI GRAVIDANZA, L’ANTICA TRADIZIONE ABRUZZESE (MA NON SOLO) DELLA CENA DELLA VIGILIA
- MARCELLA PACE
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Ucci ha stilato un menù, strutturato attingendo ai piatti più comuni. L’antipasto prevede olive ricce con pane e olio nuovo; pizza e foje; baccalà arrosto con peperoni; fritto di baccalà; verdure pastellate. Per primo appaiono le linguine alici e ferfellone. Il secondo prevede brodetto di pesce della tradizione, zuppetta di fagioli. E per finire dolci della tradizione e frutta, come noci, mandorle e mandarini.
“Nell’area di Chieti e Pescara – spiega Ucci – il baccalà si ripete specie nell’entroterra, dove non arrivava il pesce fresco. In alcune zone il peperone è arrostito, in altre si usa il peperone crusco che a Pescara viene chiamato ferfellone”.
Per il brodetto la base è quello alla vastese, ma in molte case, data la presenza dei bimbi, “si optava per i pesci senza spine, come calamari, palombo, coda di rospo, ad esempio”.
Un punto fermo è la zuppa di fagioli, “bianchi rigorosamente, perché legati al simbolo della purezza. E poi le verdure pastellate, che di fatto aiutano a raggiungere il numero di sette. E ancora la rassegna del cenone tocca le olive sotto sale, una tradizione delle nostre famiglie – dice ancora – e legate all’olio nuovo”.
Nei dolci la fanno da padrona, i fritti di Natale di ceci o di castagne, o la pasta di patate “che veniva fritta in attesa della mezzanotte. Le crispelle – prosegue Ucci – che poi restavano anche nei giorni a seguire, in versione salata, ma pure dolce, ripassate nello zucchero. Oggi sempre più botteghe e pasticcerie stanno riproducendo questi antichi dolci della tradizione, che nelle case si fanno più di rado”.
La prima parola l’ho pronunciata a sei mesi. Da allora “comunicare” per me è stata la missione della vita, tanto da convincermi fin da adolescente che “da grande” sarei diventata una giornalista professionista. Così è stato. Avevo 17 anni quando, nell’ottobre 2001, ho pubblicato il mio primo articolo sul Tempo d’Abruzzo. Dal 2009 lavoro nel campo della comunicazione come responsabile di uffici stampa e giornalista in testate televisive, web e riviste, occupandomi di politica, economia ed enogastronomia. Da buona forchetta mi piace mangiare bene e adoro il mondo del vino. Il che mi ha portato, nel marzo 2018, a diventare sommelier e poco dopo a sposare il progetto di Virtù Quotidiane, testata dedicata all’enogastronomia abruzzese e non solo. Del giornalismo adoro avere il privilegio di raccontare storie, ambizioni, passioni e sogni di chi ha idee, creatività e ama quello che fa.