A ogni tipo di vino corrispondono delle emozioni? Uno studio internazionale ci aiuta a capire
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Che il vino dia emozioni è assodato. Il vino è piacere e spesso si lega ai ricordi più profondi e intimi che abbiamo. Ma è scientifico? E ancora quali vini possono farci provare serenità, gioia, sorpresa o, addirittura, tristezza, paura, rabbia e disgusto? Ed è possibile fare delle correlazioni tra queste e i caratteri sensoriali? E con le molecole presenti? Dati che, se confermati dalle neuroscienze, attraverso la misurazione strumentale, posso essere molto utili anche alle aziende nelle creazioni dei vini. E oggi, sì, la scienza sembra confermare, dicendo di più: che i vini floreali, i fruttati e gli speziati siano in grado, più degli altri, di darci emozioni positive.
L’International Academy of Sensory Analysis ha riunito un team scientifico al quale partecipano esperti di sette università (Pisa, Brescia, Cattolica, Pavia, Udine, Torino e della Tuscia) e due istituti di ricerca (Cnr-Consiglio Nazionale delle Ricerche e Centro Studi Assaggiatori) che hanno messo a punto un protocollo di prova e hanno cominciato a eseguire test su diversi vini provenienti da regioni differenti. Lo studio, informa una nota, è finalizzato a capire quali vini danno quali emozioni, se è possibile fare delle correlazioni tra queste e i caratteri sensoriali e con le molecole presenti.
Nelle prime conclusioni viene evidenziato che “il valore edonico attribuito a un determinato vino determina di fatto la positività o la negatività dell’emozione espressa”. E’ stato rilevato in particolare che le emozioni positive hanno una correlazione diretta soprattutto con la percezione sferica, la struttura, il floreale, il fruttato e lo speziato, seppure in misura diversa.
Gli analisti segnalano, nel definire le prime conclusioni sulla materia di studio, che “una certa conferma viene dall’analisi dei composti volatili che mette in evidenza come gioia/felicità siano soprattutto associate a molecole terpeniche (floreali/balsamiche) e a esteri etilici (fruttati) mentre rabbia e tristezza ad analiti che vengono percepiti come difetti”.
Le prime ricerche hanno fatto inoltre emergere che la risposta emotiva è rilevabile sia mediante il test sensoriale, sia attraverso l’encefalogramma, il cardiogramma e la trasmittanza cutanea, ma non solo: i ricercatori sottolineano che “esiste un chiaro legame tra familiarità e piacevolezza rispetto a un dato stimolo e quest’ultima dimensione è stata studiata attraverso la valutazione implicita dell’attività del sistema nervoso autonomo”