Il libro della settimana. “Almanacco alimentare di Puglia. Gusti, sapori e varietà
- Giustino Catalano
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di Giustino Catalano
Michele Polignieri è un veterinario igienista degli alimenti originario di Altamura. Ha iniziato la sua carriera lavorando presso l’ASL di Bari, dove si è distinto per la sua competenza e professionalità.
Nel corso degli anni Polignieri ha sviluppato una profonda conoscenza dei prodotti alimentari della Puglia e dei loro metodi di produzione, diventando un esperto riconosciuto nell’ambito della gastronomia pugliese.
Polignieri è stato anche tra i fondatori di Slow Food Puglia, un’organizzazione che promuove la salvaguardia dei prodotti alimentari tradizionali e la cultura gastronomica della regione. In questo ruolo ha lavorato attivamente per promuovere e valorizzare i prodotti tipici della Puglia come l’olio d’oliva, il vino, il formaggio e la carne, organizzando degustazioni, eventi e incontri con produttori locali.
L’Almanacco Alimentare di Puglia è un libro che cattura l’importanza della relazione tra cibo e cultura.
Gli autori, Nicola Curci e Michele Polignieri, hanno creato un testo che non solo è rigoroso dal punto di vista scientifico, ma che cerca di preservare la connessione tra uomo e cibo, che rischia di essere dimenticata nell’era digitale.
Il libro offre una panoramica sulla cucina pugliese con una selezione di ricette tradizionali e curiosità sui prodotti tipici della regione.
Gli autori ci accompagnano nei monasteri ove le suore lontane dagli occhi dei più hanno incentrato una produzione dolciaria da riposto e di finissime paste con una centralità verso il piccolo gioiello che è la mandorla pugliese.
Il libro conclude con un’attenzione particolare verso la Dieta Mediterranea, rappresentata in modo originale con l’immagine di un tempio greco, dove il frontone è rappresentato dalla “moderazione” che deve sempre prevalere su tutto per far sì che il cibo sia piacere e non dannazione.
Consigliamo vivamente la lettura di questo libro, oltre perché scritto anche dall’amico fraterno Michele Polignieri, soprattutto perché racconta la passione di gente che non ha mai smesso di fare quello che aveva appreso da chi li aveva preceduti e questo concetto trasuda dalle pagine appassionate degli autori che nel redigerlo, come ha scritto Nichi Vendola nella prefazione, hanno fatto sì che il cibo fosse “un’enciclopedia di ciò che siamo e di ciò che siamo stati, ed anche un universo di poesia”.
Di formazione classica sono approdato al cibo per testa e per gola sin dall’infanzia. Un giorno, poi, a diciannove anni è scattata una molla improvvisa e mi sono ritrovato sempre con maggior impegno a provare prodotti, ad approfondire argomenti e categorie merceologiche, a conoscere produttori e ristoratori.
Da questo mondo ho appreso molte cose ma più di ogni altra che esiste il cibo di qualità e il cibo spazzatura e che il secondo spesso si mistifica fin troppo bene nel primo.
Infinitamente curioso cerco sempre qualcosa che mi dia quell’emozione che il cibo dovrebbe dare ad ognuno di noi, quel concetto o idea che dovrebbe essere ben leggibile dietro ogni piatto, quella produzione ormai dimenticata o sconosciuta.
Quando ho immaginato questo sito non l’ho pensato per soddisfare un mio desiderio di visibilità ma per creare un contenitore di idee dove tutti coloro che avevano piacere di parteciparvi potessero apportare, secondo le proprie possibilità e conoscenze, un contributo alla conoscenza del cibo. Spero di esservi riuscito.
Il mio è un viaggio continuo che ho consapevolezza non terminerà mai. Ma è il viaggio più bello che potessi fare.