Mondo pizza. I supereroi esistono!

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Partirò dal nome: Antonio Silvestri.

Così, d’emblée. E tengo a precisare che se non avessi visto con i miei occhi avrei continuato a parlare di farine, lieviti, idratazioni (non lo facevo già da anni ad essere onesto) e altre sciocchezze.

Ci fu per un periodo di tempo anche un mezzo disadattato di Roma che a fronte di pagamenti in nero si dilettava in impasti immangiabili con pratiche vicine alla stregoneria in merito alla maturazione. Ma sono tempi andati, quando i pizzaioli hanno iniziato a studiare non c’è stato più tempo per tutte queste idiozie. Però si è aperta una porta pericolosa, ossia quella delle farine “costruite” ad arte dai mulini per performare i risultati, quella dei lieviti, delle maturazioni ecc.

Così l’utente medio, che è quello che paga e mangia la pizza, ed è quello che si diletta a farla in casa (non dimentichiamolo) ha iniziato a seguire corsi e a organizzarsi. Sono comparsi dei forni da casa e poi via via anche questi hanno subito interessantissime evoluzioni che sono sotto gli occhi di tutti.

Sicuramente nel parlare con Silvestri c’è tecnica ed è innegabile, ma trovarsi di fronte ad un tecnico del settore di 47 anni che alla domanda “che farina usi?” ti risponde “la prima che trovo al supermercato!” già ti spiazza.

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Antonio Silvestri

Sono bastati pochi minuti da appassionato di lievitazione per essere assolutamente incuriosito da Antonio. Relativismo dell’idratazione, media importanza data ai lieviti, centralità sulla cottura e la sua tecnica hanno fatto sì che la mia attenzione fosse totale.

Alle sue spalle due forni elettrici a “loculo”, come li chiamo io, con due temperature settate. Uno su 450 e l’altro su 340. Un banco e sei palline su una teglia (peraltro apparentemente anche poco lievitate). Punto.

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Caronte di questo viaggio sin giù all’inferno dei “falsi miti” è stata la brava e simpatica Ornella Buzzone che ha riunito alcuni di noi per farci vedere il nuovo spazio dove Antonio Silvestri, noto a tutti come il “Supereroe della pizza” terrà i suoi corsi (sia per professionisti che per amatori) e serate degustazione con menu fissato da lui.

A riprova di quanto supportasse la sua filosofia che chiunque deve poter fare con un impasto realizzato con una farina qualsiasi reperita (avendo accortezza di comprenderne alcune caratteristiche) molte più cose è partita una dimostrazione dove, senza trucco e senza inganno, da quella teglia, semplicemente con stesura differente e tecnica di cottura diversa sono nati sotto i miei occhi in sequenza:

  1. un panino (nella specie una tartaruga) assolutamente vuoto con una bellissima crosta da metterci dentro subito della pancetta arrotolata e del provolone stagionato e piccantino di Recco e farci festa con una bella e ignorantissima Peroni ghiacciata;

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2. una pizza napoletana di quelle con il cornicione pronunciato (senza eccessi da mentecatto però), lievemente croccante e con una bella alveolatura che accompagnava una margherita morbida come quelle che si mangiano nelle grandi pizzerie;

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3. Una pinsa romana tagliata con delle forbici assolutamente croccante al suo esterno e crunchy, pronta ad abbracciare mortadella e stracciatella;

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4. Una pizza romana stesa con un bel mattarello di quelli con i quali a Napoli ti picchierebbero ma che a Roma ti regala l’emozione di una bella pizza croccante.

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Non c’è stato né il tempo né lo stomaco per attendere la baguette ma è certo che ai suoi corsi andrò e ve ne racconterò perché è bene che si capisca che il vero male della narrazione in questo mondo è l’ignoranza e l’onanismo personale di chi ne scrive senza capirne assolutamente nulla.

Chi come me si approccerà al mondo di Antonio avrà bisogno solo di due mani, una mente aperta e della voglia di imparare. Zero strumenti. Zero “scienziamienti” (leggasi filosofie)!

 

SPAZIOLAB

Via Marchesiello n.42 – Caserta

Per maggiori info:

Tel. 393 916 2573

www.lapizzadelsupereroe.com

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