La Murgia, terra di cultura alimentare autentica. E di mandorle. (parte 1)
- Michele Polignieri
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La Murgia è madre, nutre e protegge, ma è anche padre, ti conduce alla maturità
Te ne accorgi contrada dopo contrada, si cammina incontrando masserie e scariazzi, greggi e pastori, afrori animali e profumi di casolari. Vita pulsante e storia.
Non ci si viene certamente solo per amore della bellezza e della pura aria; il panorama è ipnotico, la vista non se ne stacca, lunare è il paesaggio a volte, ma carico di energia spirituale. Una grande attrazione a cui non si sottraeva il parroco di Longarone Don Cassol, profondamente innamorato di questa crosta pugliese che visitava ogni anno. Dormiva nel suo sacco a pelo la notte tra il 21 e il 22 agosto 2010 vicino al Pulo di Altamura quando fu ucciso.
In questo scenario le immagini catalizzano lo sguardo anche quale esempio di cultura alimentare più che mai autentica, mai doma alle ingerenze tecnologiche. Non solo ulivo, funghi, cardi, cicorie selvatiche, aglione, tarassaco ed altre erbe spontanee, ma anche mandorla.
La pianta della murgia steppica, TANTO deserticola da sopportare NORMALMENTE siccità e feroce irraggiamento SOLARE dei mesi estivi, è dolcezza allo stato puro grazie alle cultivar più blasonate del germoplasma mediterraneo oltre che testimonial del punto di fuga grazie alle maestose fioriture tardo invernali ed ai rami affollati dai frutti, espressione di pura opulenza, verso la fine dell’estate.
Le varietà
Molte le varietà autoctone di casa qui nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia : Genco , Tuono, Fra Giulio (antichissima varietà pugliese, usata anticamente dai confettifici per la sua forma e dolcezza ancor prima della Pizzuta d’Avola), e altre presenti in misura minore, cui si affiancano, splendidamente ambientate, le alloctone Ferragnes, Supernova e Guara.
Ciascuna di esse racconta Il Parco in tutte le sue versatili declinazioni aromatiche e nutrizionali. Le piu ricercate, in terra di pasticceria conventuale e di confetti andriesii , non potevano che essere le Filippo Ceo-Antonio Devito, conosciute come Mandorla di Toritto. Colore marrone, croccante alla texture; sapore deciso di farina e fiori bianchi. La masticazione rivela una piacevolissima dolcezza, tipica della varietà, molto persistente. Perfette per un consumo al naturale o tostate come snack o aperitivo; adatte in cucina per la preparazione di dolci e ricette salate (PESTO MURGIANO CON MANDORLE, BASILICO ED OLIO EVO); umidità al 4.95% e nessuna presenza di aflatossine e, già per questo, va preferita per i bambini.
CURIOSITÀ
È bellissimo perdersi tra i vari sapori , profumi e retrogusti della numerosa pattuglia di mandorlacea murgiana.
Fortunatamente la mandorla è un alimento che sta recuperando interesse da parte dei consumatori, ben oltre il semplice uso come ingrediente per la pasticceria.
Grazie alla perfetta sintonia del suo consumo con un profilo alimentare in stile Dieta Mediterranea, il suo ruolo in guisa di alimento funzionale (acidi grassi mono e poli insaturi, tanta proteina vegetale, fibra ed un “bazooka” da 26 g/100 di prodotto di Vitamina E) è stato fortemente rivalutato. E del suo potere antiossidante a protezione della imponente frazione oleosa contenuta nei frutti, oltre che per la neutralizzazione dei radicali liberi, bisogna essere forti sostenitori.
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Nato in Calabria nel marzo del 58 da genitori pugliesi, esercita la professione di Medico Veterinario Igienista (Qualità e Sicurezza Alimentare) presso la ASL BARI come Dirigente Medico Veterinario Area Ispezione e Controllo degli Alimenti di Origine Animale. Laureatosi in Medicina Veterinaria nel 1985, consegue la seconda Laurea in Scienze della Maricoltura ed Igiene dei Prodotti Ittici presso l’UNIBA nel 2007. Esercita per quanto previsto per i medici e veterinari del Servizio Sanitario Nazionale, la libera professione intra moenia ad Altamura a favore di animali d’affezione. Si occupa da sempre di produzione agro alimentare, è stato curatore/relatore per corsi sui formaggi, sulle carni e salumi, oltre referente regionale in Puglia, dal 2007 al 2014, del progetto educativo e di formazione per i docenti del MIUR “Orto in Condotta”. Fonda nel 2007 l’Associazione “Il Sogno di Arlecchino_Ricerca e tutela della Biodiversità” che candida alla gestione del progetto pilota “CENTRO STUDI PER LA TUTELA DELLA BIODIVERSITA’ E DEL TURISMO SOSTENIBILE” ed all’utilizzo di terapie “altre” nel contesto del disagio mentale. Sommelier con diploma AIS , ha collaborato al progetto editoriale dell’A.I.S. Puglia “Messaggi in Bottiglia” e di Slow Food Editore “Extravergine”. E’ Iscritto dal 2011, presso il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, all’Albo Nazionale degli Assaggiatori di Olii di Oliva Vergine ed Extravergine ed è membro effettivo del Gruppo Panel di assaggio olio DOP Terre di Bari, presso la Camera di Commercio di Bari. Impegna la propria competenza istituzionale, per declinare al meglio le tematiche inerenti la produzione agro zootecnica e la valorizzazione dei prodotti di qualità sanitaria, etica e nutrizionale anche in attività extra professionali, attraverso l’organizzazione in ambito Universitario di eventi a carattere scientifico e di aggiornamento professionale; nel 2015 consegue il Master Universitario in Cultura dell’Alimentazione e delle Tradizioni eno gastronomiche, presso l’Università degli Studi UNIROMA 2 di Tor Vergata.Ha governato la Condotta Slow Food delle Murge dal 2010 al 2018