Lo stappo: Concrete bianco 2019 De Fermo – Peccato: era una sola una bottiglia…
- Fabio Riccio
- Ti potrebbe interessare Autori, Lo stappo, Un sorso di
Autoinvito a casa di un amico
In questi casi, mai a mani vuote!
Salto rapido sotto la pioggia in enoteca.
Sola discriminante: bianco, e che sia “naturale”.
Cinque minuti e sottobraccio ho il Concrete bianco 2019 di De Fermo.
Già bevuto in passato, ricordi gradevoli, gran bella azienda, una di quelle di cui fidarsi.
Rapporto prezzo/qualità commovente.
Prima di cena l’aperitivo: alias del buon caciocavallo.
Primo (e quasi unico piatto): tanta pasta e vongole, in bianco e fatta con tutti crismi, bravo Stefano!
Apro il Concrete bianco 2019 ed è subito bingo!
A parte il giallo mediamente carico in calice, al naso sontuosamente subito c’è un uragano di fiori bianchi, mela, erba di campo, ananas, pesca gialla molto matura, burro, pepe bianco e un che di citrico simil-buccia-di-arancia (forse ne ho dimenticato qualcuno…).
Sentori così chiari e netti che li distinguerebbe perfino chi ha i sensi foderati di cuoio, non parliamo poi di chi li ha foderati di luoghi comuni…
Però oltre a un olfattivo di serie A, quel che stupisce oltre ogni più rosea aspettativa è la potenza sensoriale di questo connubio all’abruzzese di Pecorino & Chardonnay, vitigni concettualmente agli antipodi.
Il primo decisamente territoriale, l’altro una delle pietre di paragone dei vitigni internazionali.
Eppure, qui vanno d’accordo.
Sensorialmente si completano, anche perché nelle verdi colline di Loreto Aprutino, nell’entroterra pescarese, De Fermo è uno di quelli che lavora come pochi pulito, e con il minimo di interventi in vigna & cantina, senza tracce ne’ di enoporcate ne’ di enocosmesi.
Un vino nudo, lasciato libero di esprimere se stesso e il territorio.
Se volete, definitelo anche “naturale”.
Così, anche al palato il Concrete bianco 2019 si palesa sontuoso, avvolgente, grasso oserei dire…
Si, tutta la festa olfattiva dribbla i sensi e come per magia si riproduce sul medesimo pentagramma anche al palato, con in più un sorso snello e forte nello stesso tempo ma anche sapido, caldo e incredibilmente persistente.
Un bianco così ricco, vibrante e sensorialmente emozionante non mi capitava da tanto.
Purtroppo, la bottiglia di Concrete bianco 2019 finisce troppo presto, già alle prime forchettate della pasta & vongole è desolatamente vuota…
Fuori piove forte, è tardi, e l’enoteca è non è dietro l’angolo, forse ha chiuso…
Peccato, era una sola bottiglia…
Decisamente bello ed emozionante, perché non tutti i vini, anche se naturali sono così, ecco!
Da provare.
De Fermo Società Agricola
www.defermo.it/SenzaFretta.html
Interessato da più di venti anni al modo del cibo, crapulone & buongustaio seriale. Dal lontano 1998 collabora come autore alla guida dei ristoranti d’Italia de l’Espresso, ha scritto sulla guida Le tavole della birra de l’Espresso, ha collaborato a diverse edizioni della guida Osterie d’Italia di Slow Food, ha scritto su Diario della settimana, su L’Espresso e su Cucina a sud. Scrive sulla rivista il Cuoco (organo ufficiale della federazione cuochi). Membro di molte giurie di concorsi enogastronomici. Ideatore e autore del sito www.gastrodelirio.it