Carne al forno. Ricetta n.18 – Coniglio in porchetta
- Giustino Catalano
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Il coniglio in porchetta è una gustosa e tradizionale preparazione romagnola che unisce il sapore delicato della carne di coniglio alla ricchezza di aromi e spezie tipici della porchetta.
La carne di coniglio, tenera e magra, si sposa perfettamente con il mix di erbe aromatiche, aglio e spezie che caratterizzano la porchetta tradizionale. Il risultato è un piatto succulento e profumato, perfetto per un pranzo o una cena speciale.
Coniglio in porchetta
Ingredienti per 6 persone:
un coniglio disossato di circa kg 1.5
polpa di salsiccia
fette di pancetta tesa
un ciuffetto di finocchio selvatico
salvia e rosmarino
2 spicchi di aglio
strutto
pepe nero di mulinello
un bicchiere di vino bianco secco
un limone, il succo
sale grosso
Procedimento:
Acquistate il coniglio già disossato, privato della coda e della testa, e fatevi dare il fegato.
Dopo averlo lavato, asciugatelo con un canovaccio e stendetelo sul dorso.
Spalmatelo di strutto e distribuite abbondante finocchietto selvatico tritato.
Ricoprite interamente con le fette di pancetta tesa e cospargete con un trito di finocchietto, salvia, rosmarino, aglio.
Distribuite la polpa della salsiccia a fiocchetti e il fegato ripassato in padella a pezzettini con un filo d’olio.
Condite con pepe macinato e sale grosso.
Arrotolatelo strettamente su se stesso e legatelo con spago da cucina, quindi disponetelo in una casseruola.
Aggiungete riccioli di strutto, bagnate con circa la metà del vino e passate in forno (già caldo a 180°), lasciandolo cuocere per almeno un’ora. A metà cottura rigiratelo.
Toglietelo dal forno, irrorate con il succo di limone, versate il manente vino bianco e terminate con altri 20 minuti di cottura.
Servitelo caldissimo, tagliato a pezzi, accompagnato da patate arrosto (potete cucinarle insieme al coniglio) oppure da una insalatina mista.
(Photocredit copertina https://www.facarospauls.com/)
Di formazione classica sono approdato al cibo per testa e per gola sin dall’infanzia. Un giorno, poi, a diciannove anni è scattata una molla improvvisa e mi sono ritrovato sempre con maggior impegno a provare prodotti, ad approfondire argomenti e categorie merceologiche, a conoscere produttori e ristoratori.
Da questo mondo ho appreso molte cose ma più di ogni altra che esiste il cibo di qualità e il cibo spazzatura e che il secondo spesso si mistifica fin troppo bene nel primo.
Infinitamente curioso cerco sempre qualcosa che mi dia quell’emozione che il cibo dovrebbe dare ad ognuno di noi, quel concetto o idea che dovrebbe essere ben leggibile dietro ogni piatto, quella produzione ormai dimenticata o sconosciuta.
Quando ho immaginato questo sito non l’ho pensato per soddisfare un mio desiderio di visibilità ma per creare un contenitore di idee dove tutti coloro che avevano piacere di parteciparvi potessero apportare, secondo le proprie possibilità e conoscenze, un contributo alla conoscenza del cibo. Spero di esservi riuscito.
Il mio è un viaggio continuo che ho consapevolezza non terminerà mai. Ma è il viaggio più bello che potessi fare.