Terra Mia: Fradiles Vitivinicola
- Antonia Maria Papagno
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Da sempre l’uomo e il vino hanno avuto storie parallele ma negli ultimi anni fare il vignaiolo è divenuto un mestiere d’arte.
La nuova consapevolezza del rispetto per la natura e la tutela dell’ambiente impongono al produttore obblighi etici e morali. Oggi più che mai rispettare il ciclo di un ecosistema vitale tra vigna, uomo e territorio significa fare vino secondo natura ed essere custodi di un territorio. Fare vino è un lavoro di passione, sacrificio e attesa.
Ecco alcuni esempi di produttori di sogni e di vino che abitano i luoghi a me più cari.
L’azienda Fradiles si trova ad Atzara (località Creccherì) cuore sardo e pulsante della economia vitivinicola del Mandrolisai. Atzara, insieme ai suoi vigneti storici, è uno dei 16 Paesaggi Rurali Storici d’Italia (territorio intatto da 70 anni) riconosciuti dal Ministero dell’Agricoltura.
È un luogo caratterizzato da lunghe estati assolate e un clima poco piovoso. Le rapide variazioni di temperatura tra giorno e notte, grazie alla sua orografia, donano agli acini un profilo aromatico distintivo. I terreni di disfacimento granitico e scisti sono ideali per la coltivazione della vite. La combinazione di clima, suolo e posizione geografica nel Mandrolisai conferisce al vino tratti distintivi, che si differenziano anche da un vigneto all’altro, dando origine ai rinomati vini cru. Questa dote naturale, insieme a una tradizione vitivinicola trasmessa attraverso le generazioni, permette la produzione di un vino unico nel suo genere.
Viticoltori si nasce o si diventa?
Si nasce e si diventa: entrambi. Quando si nasce in un territorio di vino come il Mandrolisai (ad Atzara) si cresce inevitabilmente con la passione per il lavoro nei campi, per la viticoltura e per il vino. Nelle nostre comunità si vive e si respira ogni giorno cultura enologica.
Secondo voi territorio e filosofia di produzione sono strettamente correlati?
Territorio e filosofia di produzione sono strettamente correlati. Lo afferma la storia che con il trascorrere dei secoli ha stretto tra i due aspetti un connubio imprescindibile. La nostra azienda traduce questo saldo legame in uno stile personale: lo stile Fradiles. Per noi ogni singolo vino ha una storia unica e inconfondibile. Ci impegniamo a preservare un prezioso patrimonio vitivinicolo con rigore qualitativo. Creiamo vini superiori grazie a un continuo impegno nella ricerca, nell’innovazione tecnologica e nell’attenzione ai dettagli.
La prima vendemmia non si scorda mai! La ricordate ancora? Qual è stato il vostro primo vino prodotto?
La prima vendemmia la ricordiamo come se fosse l’ultima. La prima etichetta prodotta è stata: Fradiles (nome aziendale). Fradiles in sardo significa cugini. Questo legame familiare affonda le sue radici nel Mandrolisai e nel cuore della Sardegna più produttiva. Quello che ci ha uniti ancora di più è stata l’antica azienda di famiglia e la nostra visione e passione per la cultura viticola. Paolo Savoldo (anima aziendale) insieme a tutta la famiglia si occupa dell’azienda affiancato in cantina dall’enologo Daniele Manca.
Si coltiva in biologico e poi in cantina che succede? Come viene trattata l’uva accuratamente allevata?
Si coltiva in biologico ed in cantina si rispetta il processo di fermentazione e di maturazione del vino. Per noi è molto importante riuscire a comunicare, attraverso le nostre bottiglie prodotte, non solo il territorio ma l’identità delle singole vigne. Il territorio di Atzara è caratterizzato da vigneti storici ad alberello, allevamento che si adatta a terreni poveri e siccitosi restituendo una bassa produzione per ceppo con altissima qualità del vino. I nostri vitigni sono antiche varietà locali: Bovale Sardo, Cannonau, Monica e altre specie autoctone.
Qual è l’etichetta aziendale che più vi rappresenta?
Senza dubbio le etichette che ci rappresentano in assoluto sono due etichette storiche: Fradiles e Antiogu (prodotte rispettivamente dal 2003 e 2004). La nostra produzione è orientata soprattutto alla Doc Mandrolisai, ma ci sono due vitigni a bacca rossa cui dedichiamo particolari attenzioni: il Bovale Sardo o Muristellu e un altro che localmente è chiamato Aniga ‘e Sant’Antiògu (uva di Sant’Antioco). Da questi singolari vitigni produciamo i nostri Igt vinificati in purezza.
Diamo i numeri: quanti ettari, quanti ettolitri, quante bottiglie prodotte ad oggi.
Ettari 12, ettolitri 540 e bottiglie 45 mila. I vigneti sono situati a quote altimetriche che vanno dai 500 ai 700 metri s.l.m. Il nucleo storico ereditato è di 6 ettari tra cui troviamo vigne di ben 80 e 100 anni d’età. Tra vento e sole, mare e Gennargentu (difese naturali) i trattamenti effettuati sono rari e le grandi escursione termiche giorno-notte regalano alla produzione un profilo aromatico unico e identitario.
Qual è ad oggi il vostro traguardo più grande?
Essere riusciti a comunicare il territorio Mandrolisai con una nuova chiave di lettura e di produzione. Lontano dagli schemi dell’agricoltura classica, la visione più moderna della nostra azienda ci ha permesso di portare il cuore della Sardegna sulle tavole di quelli che hanno scelto le nostre bottiglie. Il modo migliore per parlare di noi e della nostra terra è lasciar parlare loro. (cit.)
Non mancano idee e progetti, in difesa e a tutela delle vigne, come quello dell’adozione dei ceppi (che li preserva e ne impedisce l’estirpamento) in cui si rilascia, per 10 ceppi adottati, un vero e proprio certificato. Inoltre sosteniamo, in prima fila, il programma comunale: Longevitas Mandrolisai che è un piano di lavoro di tutela, riqualificazione e valorizzazione degli usi locali e del paesaggio rurale storico.
Con quale varietà d’uva che non allevate vi piacerebbe misurarvi?
Noi qui coltiviamo unicamente varietà autoctone della Sardegna (e sono tante). Negli ultimi tempi ci stiamo confrontando con piccole sperimentazioni di varietà internazionali. Ma senza dubbio la varietà più creativa e divertente rimane sempre il Muristellu (Bovale Sardo).
Che rapporto avete con gli altri produttori del vostro territorio? Esistono condivisioni e interessi comuni?
I rapporti con gli altri produttori del Mandrolisai sono ottimi e condividiamo programmi e progetti sia dal punto di vista produttivo che in merito all’organizzazione di manifestazioni ed eventi del territorio. Solo una vera coesione e una solidarietà sincera con i nostri colleghi viticoltori può portare a concreti risultati per tutti.
Molte aziende di vino con vigne e cantina si sono organizzate per l’accoglienza e il soggiorno oltre che per visite, tour e assaggi. C’è differenza tra turismo ed enoturismo per voi? La scelta di raccontare tutto ciò che gira intorno al vino e al servizio offerto a scapito del prodotto è giusta?
Il vino svolge un ruolo fondamentale nell’incremento del valore di un territorio, diventando un potente strumento nel settore turistico. È quindi possibile sfruttare le caratteristiche di una specifica area, includendo le tipicità gastronomiche e collegandole ad una storia territoriale che coinvolga anche ambiente e cultura del luogo. Nella nostra azienda sono previste le visite alle vigne e in cantina con la nota accoglienza sarda.
Per qualcuno il futuro del vino comincia dall’etichetta passando per la comunicazione, la fidelizzazione e l’economia circolare (come la sostenibilità). Quanto sono importanti la comunicazione e l’uso dei social media per il vostro lavoro? Il digital marketing è una nuova risorsa per il mercato o un costo aziendale in più? Qual è il futuro del vostro vino?
Comunicare e far conoscere il proprio vino prodotto non è cosa facile soprattutto per le migliaia di cantine presenti sul nostro territorio nazionale. Perché il consumatore dovrebbe scegliere il nostro vino al posto di un altro? La risposta da condividere è articolata: territorio, qualità, sostenibilità, metodo di produzione etc. Per quel che ci riguarda: la realizzazione del nostro sito web, il logo e le etichette che ci raccontano, le pagine social sostengono questo scopo. Un aspetto fondamentale e nuovo rispetto al passato è il feedback immediato (attraverso i canali media) con il consumatore finale che ci aiuta a capire gusti e tendenze. Il futuro del nostro vino è nell’impegno e nella passione che ogni giorno impieghiamo nel nostro lavoro.
Si diventa vecchi ma mai quanto una vigna che ci sopravvive. Dove vi trovo tra 20 anni?
Vent’anni rappresenta un lasso di tempo considerevole, corrispondente a una generazione, ma non così lontano da non poter sognare di trovarci nuovamente nella vigna a Creccherì, accanto al nostro imponente ulivo secolare e dove possiamo immaginare di camminare tra paesaggi incantati, immersi in una straordinaria biodiversità.
Non tutti sanno che…
Il Mandrolisai è riconosciuto dal Ministero dell’Agricoltura come uno dei 16 Paesaggi Rurali Storici d’Italia ed è noto per la tipica coltivazione della vite ad alberello. Unico in tutta la Sardegna. Inoltre il Mandrolisai è l’unica DOC territoriale della Sardegna che prende il nome dal territorio e non dalle varietà coltivate.
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