La ‘Signorina iamm’IA’: il successo della pizza creata dall’AI
- Giustino Catalano
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AI creò la pizza “primavera”… quando l’intelligenza artificiale è la “deficienza” artificiale.
Nel riportare la notizia che sta facendo il giro del mondo sulla prima pizza creata da AI a San Paolo del Brasile e nel rilevare che sta riscontrando grande successo non possiamo non far notare che questa “creazione”, fatti salvo i pomodori arrostiti, gira sulle tavole delle pizzerie napoletane da almeno 30 anni e forse anche più. Si chiama Primavera. Uomo batte AI 1-0. E ciò a riprova del fatto che AI è in grado di elaborare dati e soluzioni in tempi rapidissimi ma non è in grado di creare. Quella parte non è patrimonio solo del cervello ma anche e soprattutto del cuore, dell’anima e della memoria.
Leggera Pizza Napoletana a San Paolo del Brasile, il locale di André Guidon, Fabio Muccio e Bruno Caccavale, ha recentemente ricevuto il prestigioso riconoscimento dei Tre Spicchi nella guida Top Italian Restaurants del Gambero Rosso.
Al centro dell’attenzione in questi giorni però non è questa conferma ma uno dei primi esempi di pizza creata dall’intelligenza artificiale che si chiama “Signorina iamm’IA” ed è diventato un successo immediato.
Ma come è stata creata questa pizza con l’aiuto dell’IA? Gli ingredienti scelti includono ombra di pomodoro, pomodoro arrostito, prosciutto crudo, rucola selvatica, ciliegine di bufala, scaglie di grana padana e olio extravergine.
La “Signorina iamm’IA” è nata da un processo di analisi delle preferenze dei clienti raccolte in 10 anni tramite le vendite, utilizzando poi un algoritmo e infine sottoponendo tutto a ChatGPT con la collaborazione dello Chef Andrè. Dall’interazione con la chat sono venute fuori diverse proposte e si è poi arrivati a questa pizza. Le vendite sono in crescita grazie alla curiosità e all’appeal tradizionale della ricetta.
L’atmosfera dei due locali di Leggera è informale e vivace, l’impasto rispetta rigorosamente le tradizioni napoletane con una grande attenzione alla qualità delle materie prime, alla tecnica, e alle cotture precise.
I loro cavalli di battaglia sono certamente la “Marinara”, i calzoni e la “Cosacca” ma in questi giorni tutta l’attenzione è rivolta alla “Signorina iamm’IA”.
(photocredit copertina Gambero Rosso)
Di formazione classica sono approdato al cibo per testa e per gola sin dall’infanzia. Un giorno, poi, a diciannove anni è scattata una molla improvvisa e mi sono ritrovato sempre con maggior impegno a provare prodotti, ad approfondire argomenti e categorie merceologiche, a conoscere produttori e ristoratori.
Da questo mondo ho appreso molte cose ma più di ogni altra che esiste il cibo di qualità e il cibo spazzatura e che il secondo spesso si mistifica fin troppo bene nel primo.
Infinitamente curioso cerco sempre qualcosa che mi dia quell’emozione che il cibo dovrebbe dare ad ognuno di noi, quel concetto o idea che dovrebbe essere ben leggibile dietro ogni piatto, quella produzione ormai dimenticata o sconosciuta.
Quando ho immaginato questo sito non l’ho pensato per soddisfare un mio desiderio di visibilità ma per creare un contenitore di idee dove tutti coloro che avevano piacere di parteciparvi potessero apportare, secondo le proprie possibilità e conoscenze, un contributo alla conoscenza del cibo. Spero di esservi riuscito.
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