Lo stappo: Torrefumo Falanghina dei Campi Flegrei DOC Cantine del Mare
- Stefano Cengiarotti Malini
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LO STAPPO: TORREFUMO FALANGHINA DEI CAMPI FLEGREI DOC CANTINE DEL MARE.
Solo il nome della cantina ci fa capire di cosa parleremo oggi….
Oggi parliamo di mare, di sole, di terreni vulcanici, di limoni ma soprattutto di un grande viticoltore.
Monte Procida provincia di Napoli, un paese che si affaccia sul mare, una zona produttiva che fa dei terreni vulcanici e della salsedine la sua forza; è qui che Gennaro Schiano produce i suoi vini.
Portavoce di una viticoltura attenta al territorio, affiliato ai Vignaioli Indipendenti e soprattutto legato alla tradizione vitivinicola dei campi Flegrei, Gennaro sviluppa la sua produzione di vini cercando il più possibile di portare il suo territorio nelle sue bottiglie.
Come si diceva sono il sale e la salsedine ad esprimersi per prime nei suoi vini, ma anche le note sulfuree e agrumate non tardano ad arrivare, i vini di Gennaro sono complessi e piacevoli, freschi e persistenti; insomma vini con la V maiuscola.
Il suo Torrefumo è una falanghina che nasce in un bellissimo vigneto ad anfiteatro, impiantato in un antica cava tufacea, che si affaccia sul mare e sulle isole di Procida e Ischia, come potete immaginare sono la mineralità, la freschezza, la nota di sale e la bevibilità le note che caratterizzano questo vino, ma le vigne sono relativamente giovani (circa 20 anni) e il potenziale di crescita di questo gioiello partenopeo è incalcolabile.
È vero quest’ annata 2020 soffre un po’ delle temperature torride estive, infatti il naso tende a note più dolci di quelle che siamo abituati a sentire in queste falanghine, ma al palato tutto cambia, al palato come diciamo tra amici sembra di bere un coltello; il vino è teso. Vibra.
Cos’altro dire…… #lanostravitaèincredibile
Stefano Cengiarotti Malini, nato a Verona l’01/02/1991, appassionato di vino dall’inizio della sua carriera, sviluppa il suo amore per lo stesso già nella sua prima esperienza al Vittorio Emanuele ristorante storico del centro della città di Romeo e Giulietta; successivamente entra a far parte della brigata dell’Antica bottega del Vino la Mecca di tutto i sommelier della città, qui incontra il suo mentore e amico Alberto Bongiovanni, figura che tutt’ora ha una grande influenza nella vita di Stefano.
Diviene ufficialmente sommelier AIS nel gennaio 2018, ma sono le visite alle cantine e la continua voglia di studiare che lo rendono quello che è ora.
Gli anni del covid sono complicati per la ristorazione della città quindi Stefano decide di approcciare il lavoro in vigna e successivamente si sposta nelle langhe in quella barbaresco che è meta enogastronomica di rilievo assoluto, qui collabora con chef Manuel Buchard all’Antinè bistrot nel centro del paese di Gaja.
Ora gestisce la cantina del Donatelli-3011 pizzeria gourmet, con 2 spicchi del gambero rosso, in provincia di Verona, locale che fa dell’innovazione e della ricerca la base su cui costruire un progetto, questi punti sono alla base delle scelte della carta di Stefano, scelte della quali sicuramente vi parlerà.