Storia in cucina. Le polpette
- Giustino Catalano
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Storia in cucina. Le polpette. Le polpette sono un piatto amato in tutto il mondo e la loro storia è affascinante e ricca di evoluzioni. L’origine delle polpette si perde nella notte dei tempi, con le prime tracce che risalgono all’antica Persia.
La parola “kofta“, che si riferisce alle tipiche polpette del Medio Oriente, deriva dalla parola persiana “koofteh”, che significa “carne pestata”.
Questo piatto si è diffuso attraverso guerre e contatti tra popolazioni, passando dalla Grecia antica a Roma, dove Apicio, nel suo “De Re Coquinaria“, le chiamava “esicia omentata“, preparate con ingredienti come garum, carne e bacche di mirto.
Nel corso dei secoli, la concezione delle polpette è cambiata: da cibo di lusso sono diventate un alimento di recupero.
Nel XV secolo, Maestro Martino da Como descriveva le polpette come involtini di vitello e lardo, insaporiti con spezie e cotti allo spiedo.
Più tardi, nel ‘600, a Mantova, Bartolomeo Stefani menzionava una preparazione a base di carne pestata, impastata con pane ammollato, formaggio, lardo, pepe, ricotta, uova, uva passa, aglio e prezzemolo. Dell’uso di uva passa e pinoli ne residua ancora oggi traccia soprattutto nella cucina napoletana e più segnatamente nell’area vesuviana.
Con l’arrivo degli arabi in Spagna, le polpette hanno assunto il nome di “albondigas”, che deriva dall’arabo “al-bonâdiq” che significa nocciola e per estensione “rotondo”.
La diffusione delle polpette in Europa è stata marcata anche da variazioni regionali, con ogni cultura che ha aggiunto il proprio tocco alla ricetta originale.
Oggi, le polpette sono un piatto versatile che può essere preparato in molti modi diversi, riflettendo la storia e le tradizioni culinarie di ogni luogo.
Le polpette sono un piatto amato in tutto il mondo e la loro storia è affascinante e ricca di evoluzioni. L’origine delle polpette si perde nella notte dei tempi, con le prime tracce che risalgono all’antica Persia.
In Italia, le polpette sono un classico della cucina casalinga, spesso preparate con carne macinata, pane raffermo ammollato nel latte, uova, parmigiano e prezzemolo, e poi fritte o cotte al sugo.
Ogni famiglia ha la sua ricetta speciale, tramandata di generazione in generazione, rendendo le polpette un piatto che racconta storie di famiglia.
Di formazione classica sono approdato al cibo per testa e per gola sin dall’infanzia. Un giorno, poi, a diciannove anni è scattata una molla improvvisa e mi sono ritrovato sempre con maggior impegno a provare prodotti, ad approfondire argomenti e categorie merceologiche, a conoscere produttori e ristoratori.
Da questo mondo ho appreso molte cose ma più di ogni altra che esiste il cibo di qualità e il cibo spazzatura e che il secondo spesso si mistifica fin troppo bene nel primo.
Infinitamente curioso cerco sempre qualcosa che mi dia quell’emozione che il cibo dovrebbe dare ad ognuno di noi, quel concetto o idea che dovrebbe essere ben leggibile dietro ogni piatto, quella produzione ormai dimenticata o sconosciuta.
Quando ho immaginato questo sito non l’ho pensato per soddisfare un mio desiderio di visibilità ma per creare un contenitore di idee dove tutti coloro che avevano piacere di parteciparvi potessero apportare, secondo le proprie possibilità e conoscenze, un contributo alla conoscenza del cibo. Spero di esservi riuscito.
Il mio è un viaggio continuo che ho consapevolezza non terminerà mai. Ma è il viaggio più bello che potessi fare.