Cibo per Highlander. L’Haggis scozzese
- Giustino Catalano
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Cibo per Highlander. L’Haggis scozzese
L’haggis scozzese è un piatto tradizionale che rappresenta un simbolo culturale e gastronomico della Scozia.
Questo insaccato unico è realizzato con interiora di pecora, come cuore, fegato e polmoni, che vengono macinati insieme a cipolla, grasso di rognone, farina d’avena, sale e spezie.
Il tutto viene poi cotto in brodo e insaccato nello stomaco dell’animale, per essere bollito per circa tre ore.
La storia dell’haggis si perde nelle nebbie del tempo, con possibili origini che risalgono ai tempi dei Romani o addirittura ai tempi dell’Odissea di Omero.
Tuttavia, è indiscutibilmente associato alla cultura scozzese, tanto che il poeta Robert Burns lo celebrò nel suo poema “Address to a Haggis”, elevandolo a icona nazionale.
L’haggis viene tradizionalmente servito con purè di patate e rape, noti come “neeps and tatties“, e spesso accompagnato da un bicchiere di Scotch whisky.
Cibo per Highlander. L’Haggis scozzese
Questo piatto, nonostante possa sembrare insolito per i palati non abituati, è apprezzato per il suo sapore ricco e speziato, e rappresenta un’esperienza culinaria autenticamente scozzese.
In Italia, l’haggis non è facilmente reperibile, ma è possibile trovarlo in alcuni ristoranti e pub scozzesi o britannici, soprattutto nelle grandi città come Milano e Roma.
Per gli appassionati che desiderano prepararlo in casa, esistono siti specializzati in enogastronomia scozzese che lo vendono online.
La cucina scozzese moderna sta anche reinterpretando l’haggis, con chef come Paul Kitching che nel suo ristorante stellato Michelin a Edimburgo, propone versioni gourmet e creative di questo piatto, dimostrando la versatilità e l’attualità dell’haggis nella gastronomia contemporanea.
Lo chef Paul Kitching e il suo Ha-Guess – rivisitazione dell’Haggis
L’haggis rappresenta quindi non solo una pietanza dalla lunga storia, ma anche un esempio di come la tradizione possa incontrare l’innovazione, mantenendo vive le radici culturali di un popolo attraverso il cibo.
Il consiglio è quello di provarlo se si visita la Scozia perché, a dispetto degli ingredienti che suscitano ai più qualche remora è davvero un cibo interessante e caratteristico.
Di formazione classica sono approdato al cibo per testa e per gola sin dall’infanzia. Un giorno, poi, a diciannove anni è scattata una molla improvvisa e mi sono ritrovato sempre con maggior impegno a provare prodotti, ad approfondire argomenti e categorie merceologiche, a conoscere produttori e ristoratori.
Da questo mondo ho appreso molte cose ma più di ogni altra che esiste il cibo di qualità e il cibo spazzatura e che il secondo spesso si mistifica fin troppo bene nel primo.
Infinitamente curioso cerco sempre qualcosa che mi dia quell’emozione che il cibo dovrebbe dare ad ognuno di noi, quel concetto o idea che dovrebbe essere ben leggibile dietro ogni piatto, quella produzione ormai dimenticata o sconosciuta.
Quando ho immaginato questo sito non l’ho pensato per soddisfare un mio desiderio di visibilità ma per creare un contenitore di idee dove tutti coloro che avevano piacere di parteciparvi potessero apportare, secondo le proprie possibilità e conoscenze, un contributo alla conoscenza del cibo. Spero di esservi riuscito.
Il mio è un viaggio continuo che ho consapevolezza non terminerà mai. Ma è il viaggio più bello che potessi fare.