A Corato in scena il trash
- Michele Polignieri
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A Corato in scena il trash : Sagra della Carne di cavallo da cartellino rosso
Si è tramutato in autogol in piena regola quello di promuovere, a queste latitudini e in primavera, non una festa con i colori della stagione e delle fantastiche erbe spontanee della Murgia, o delle visite guidate alla scoperta dei monumenti più significativi, ma “sagra della Carne di Cavallo”, più che uno slogan un suicidio culturale per la citta intera.
È questo ciò che il comune di CORATO, Confcommercio e Gal (!!!!) hanno inteso realizzare con una manifestazione ispirata al successo dello street food tricolore usando un metodo tutto da discutere.
Vero è che la Puglia, il Veneto, Sardegna, Emilia Romagna e la Basilicata da sempre esprimono tale orientamento alimentare, ma lo stesso è determinato da ragioni storiche ed antropologiche che vanno, appena, rinverdite.
Ippofagia.
L’ippofagia ( https://www.ditestaedigola.com/carne-equina-e-ippofagia-in-puglia/) fa parte del corredo esperienziale delle generazioni che ci hanno preceduto, per le quali la macellazione dell’equino di casa, una sorta di eutanasia, rappresentava non una scelta, ma un gesto estremo di amore per l’animale–trattore quando sofferente, (simbolo per eccellenza della attività agricola nei campi), gli si alleviavano agoniche sofferenze mitigando, nel contempo, la fame proteica del nucleo familiare di appartenenza;
dunque non lussuria di facile presa che invece qui ha trionfato l’ 11 ed il 12 maggio.
Paradigma One Health
Certamente il trovarsi di fronte a situazioni fieristiche che sostengano il consumo di carne di equide in un contesto generale in cui complessivamente mangiare carni rosse identifica la cattiva pratica alimentare, stride con tutte le aree del sapere suggerite dal paradigma ONE EALTH (https://www.iss.it/one-health)
Asini , cavalli e pet terapy
Qui vi si somma l’aggravante di incentivare il consumo alimentare di una specie animale che da sempre è inteso come soggetto sportivo, da compagnia e terapeutico in attività di recupero di bambini svantaggiati, piegato invece alla faciloneria organizzativa di coloro che si sono “impegnati”, riuscendovi, a far tanto male alla figura stessa di Corato e dei suoi ignari abitanti.
Carni equine e salute.
Per quanto l’iscrizione sui passaporti di scorta degli animali da macello riporti il necessario per poterlo ammettere a regolare macellazione (microchip identificativo, indicazione palese sin dalla nascita se soggetto DPA o non DPA _destinato cioè alla produzione di alimenti o meno, oltre al Modello “4” di accompagnamento), fugando adeguatamente dubbi di una certa parte della stampa facilona sempre pronta a gridare allo scandalo (tracciabilità, etichetta e sicurezza alimentare sempre rappresentate), resta lo sconcerto collettivo su questa originale trovata che tradisce una profonda crisi culturale:
carenza di una elaborazione concettuale raffinata, utilizzo di facili “vie di fuga” quale richiamo (street food come panacea per la promozione di destinazione turistica), ma, più di tutto, cattivo gusto (La notizia è stata persino stigmatizzata dalla nota trasmissione televisiva “indovina chi viene a cena”)
Street food, relazione ed affettività.
Si sarebbe vissuta con più leggerezza una manifestazione di piazza trasversale ed onnicomprensiva in cui i costumi alimentari, (ippofagia compresa), potevano essere promossi secondo una declinazione meno qualunquistica come avviene da anni, ad esempio, a Santeramo n Colle ed altre citta festaiole nel corso di manifestazioni fuochiste di analoga portata.
Scienza e coscienza suggerirebbero di adottare maggiore cautela per le prossime trovate. Infatti:
In Italia (si sappia anche a Corato), si impiegano gli equini per le Iniziative Assistite da Animali (IAA) esattamente come disposto nella Conferenza Stato Regioni in data 25/03/2015 https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_276_allegato.pdf
Asini e cavalli, cioè, vengono impiegati a favore di soggetti svantaggiati per il recupero fisico, psichico, sensoriale, in attività orientate al miglioramento della qualità della vita e della loro autostima ed il tutto con sensibile gradimento da parte delle famiglie flagellate da tale difficoltà.
Altro che sagra, questo è un fallo becero da Cartellino rosso al primo intervento….praticamente un inusuale record tutto made in Corato da inserire a pieno titolo nella rassegna dell’anno 2024 dei Guinness World Records
Nato in Calabria nel marzo del 58 da genitori pugliesi, esercita la professione di Medico Veterinario Igienista (Qualità e Sicurezza Alimentare) presso la ASL BARI come Dirigente Medico Veterinario Area Ispezione e Controllo degli Alimenti di Origine Animale. Laureatosi in Medicina Veterinaria nel 1985, consegue la seconda Laurea in Scienze della Maricoltura ed Igiene dei Prodotti Ittici presso l’UNIBA nel 2007. Esercita per quanto previsto per i medici e veterinari del Servizio Sanitario Nazionale, la libera professione intra moenia ad Altamura a favore di animali d’affezione. Si occupa da sempre di produzione agro alimentare, è stato curatore/relatore per corsi sui formaggi, sulle carni e salumi, oltre referente regionale in Puglia, dal 2007 al 2014, del progetto educativo e di formazione per i docenti del MIUR “Orto in Condotta”. Fonda nel 2007 l’Associazione “Il Sogno di Arlecchino_Ricerca e tutela della Biodiversità” che candida alla gestione del progetto pilota “CENTRO STUDI PER LA TUTELA DELLA BIODIVERSITA’ E DEL TURISMO SOSTENIBILE” ed all’utilizzo di terapie “altre” nel contesto del disagio mentale. Sommelier con diploma AIS , ha collaborato al progetto editoriale dell’A.I.S. Puglia “Messaggi in Bottiglia” e di Slow Food Editore “Extravergine”. E’ Iscritto dal 2011, presso il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, all’Albo Nazionale degli Assaggiatori di Olii di Oliva Vergine ed Extravergine ed è membro effettivo del Gruppo Panel di assaggio olio DOP Terre di Bari, presso la Camera di Commercio di Bari. Impegna la propria competenza istituzionale, per declinare al meglio le tematiche inerenti la produzione agro zootecnica e la valorizzazione dei prodotti di qualità sanitaria, etica e nutrizionale anche in attività extra professionali, attraverso l’organizzazione in ambito Universitario di eventi a carattere scientifico e di aggiornamento professionale; nel 2015 consegue il Master Universitario in Cultura dell’Alimentazione e delle Tradizioni eno gastronomiche, presso l’Università degli Studi UNIROMA 2 di Tor Vergata.Ha governato la Condotta Slow Food delle Murge dal 2010 al 2018