Tassa sulle emissioni di bovini e suini in Danimarca
- Domenico de Vincenzo
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Tassa sulle emissioni di bovini e suini in Danimarca: una vittoria per l’ambiente o un colpo al settore agroalimentare?
La Danimarca introduce una tassa sulle emissioni di metano di bovini, suini e ovini per ridurre le emissioni di gas serra e raggiungere la neutralità climatica entro il 2045.
Obiettivo ambizioso, metodi controversi:
- Tassa in aumento: a partire dal 2030, gli allevatori pagheranno 300 corone (€ 40,23) per tonnellata di CO2 equivalente, con un aumento a 750 corone (€ 100,57) nel 2035.
- Impatto sul settore suinicolo: i circa 5.000 allevamenti di suini danesi, che producono circa 28 milioni di suini all’anno, saranno i più colpiti.
- Aumento dei prezzi: i maggiori costi di produzione si tradurranno in prezzi al consumo più alti per carne bovina, suina e prodotti derivati.
- Dubbi sulla neutralità climatica: la Danimarca, pur investendo in misure “verdi”, ha stanziato 8,1 miliardi di euro in aiuti militari all’Ucraina, sollevando domande sulla coerenza del suo impegno per la neutralità climatica.
Conseguenze per l’industria e i consumatori:
- Riduzione della produzione: la tassazione potrebbe spingere gli allevatori a ridurre il numero di animali allevati, con un impatto negativo sul settore agroalimentare danese.
- Aumento dei prezzi: i consumatori finali potrebbero dover pagare di più per carne e prodotti derivati.
- Competitività compromessa: i produttori danesi potrebbero trovarsi in una posizione di svantaggio rispetto ai concorrenti esteri che non applicano tasse simili.
Interrogativi sul futuro:
- Efficacia della misura: la tassa porterà effettivamente alla riduzione delle emissioni di gas serra desiderata?
- Impatto sociale: come si garantiranno i posti di lavoro nel settore agroalimentare?
- Modello per altri Paesi: la Danimarca farà da apripista per altre nazioni nell’adozione di misure simili?
Il dibattito è aperto: la tassa sulle emissioni di bovini e suini in Danimarca rappresenta un passo importante verso la neutralità climatica o un rischio per l’economia e la sicurezza alimentare? Solo il tempo dirà se questa scelta si rivelerà vantaggiosa per l’ambiente e per il Paese.