Piove? Risotto con i gallinacci
- Gabriella Baggio
- Ti potrebbe interessare Amatoriali, Ricette
Piove? Risotto con i gallinacci.
Oggi il mio amico Marco che è in vacanza nella Val Sarentino provincia di Bolzano dopo una fitta pioggia con il sole è andato a funghi.
La Valle è splendida con i suoi abitanti che conducono uno stile di vita unica genuina semplice.
E’ immersa nei suoi boschi di pini, larici, mughi che ti fanno respirare un’aria frizzantina, sana e profumata; per non parlare della generosa raccolta di funghi porcini e gallinacci (o finferli se preferite) che da luglio a settembre abbondano nei loro boschi.
I funghi si possono raccogliere soltanto con l’autorizzazione del Comune di Sarentino che ha sede in Piazza della Chiesa n. 2 telefono 0471 623121. Su queste cose in Trentino Alto Adige siamo molto fiscali!
Marco è andato per funghi e la raccolta è stata generosa. Essendo un cuoco provetto ci stuzzica e ci invita sempre facendoci assaggiare i suoi piatti ed oggi ci ha preparato un risotto con i funghi.
Dovete sapere che i funghi di Sarentino hanno una loro profumazione unica e intensa data dal terreno particolare dei suoi boschi. Quando la natura entra in tavola il matrimonio genera amori di gusto e profumi.
Per fare cosa gradita ai lettori della testata ho raccolto la ricetta
Ingredienti per 2 persone.
Riso Carnaroli o Vialone Nano 120 gr
Funghi 250 gr
Brodo vegetale 500 ml
Burro 20 gr
Olio oliva cucchiai 2
Sale q.b.
Prezzemolo 1 ciuffo
Pulire e lavare i funghi
Sciogliere la noce di burro o olio in una padella aggiungere i funghi cuocere rimestando per 5 minuti.
Tostare il riso in un’altra padella per 1 – 2 minuti sfumare con il brodo vegetale, continuando la cottura per 13 minuti.
Aggiungere i funghi precedentemente saltati in padella e continuare la cottura per altri 3-4 minuti.
A fuoco spento aggiungere la noce di burro, una spolverata di formaggio grana ( non troppo, coprirebbe il sapore dei funghi), mantecare sempre a fuoco spento e aggiungere alla fine il prezzemolo tritato finemente.
Servire in tavola.
Nata tra le Dolomiti dell’Alto Adige, dove spicca il Catinaccio, noto come Rosengarten per il suo colore acceso al tramonto, mi sono appassionata alla degustazione dei vari piatti altoatesini, tra locande, masi, dove il profumo del fieno inebria la mia mente.
Ho le mie radici famigliari nella Laguna di Venezia ma qui a Bolzano non mi manca nulla.
A valle delle montagne ci sono laghi, prati in fiore, terrazzi adornati da stupendi gerani.
Per non parlare di meleti e di quei vigneti da cui provengono i pregiati vini altoatesini conosciuti in tutto il mondo.