Al bar dei buoni sapori
- Giancarlo Aquino
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Al bar dei buoni sapori
La prima volta che passai da Ispica ebbi una strana sensazione.
Una di quelle che ti attanagliano i sentimenti e li trasformano saldandoli ai tuoi pensieri, alle tue sensazioni.
Era il periodo della pandemia, eravamo da poco stati autorizzati ad uscire e quindi anche a spostarci sul territorio.
Il mio primo pensiero fu, come sempre e come ora, la Sicilia, che ritengo essere la mia seconda patria ed autonomamente e forzatamente, come dice il mio amico Saro, ne ho preso cittadinanza.
La sensazione che ebbi fu quella, immediata, di trovarmi in un paese che già conoscevo, già che avevo vissuto, che era stato già mio magari in una mia vita precedente.
Vuoi per le influenze delle canzoni del Maestro Battiato, vuoi per l’opulenza del Barocco che da queste parti, è devastante, mi sembrava di stare a casa e quindi di ritornarvici.
E questa sensazione mi accompagna ancora oggi quando mi reco da quelle parti, complice anche la straordinaria disponibilità della gente che ti accoglie come fossi un loro concittadino.
Il bar di Saro Scala (Bar SS 115 dove SS sta sia per Saro Scala che per Strada Statale essendo posizionato sulla strada statale omonima).
Già dall’ingresso ti fa capire che non stai entrando in una semplice caffetteria, ma in un mondo dove il caffè è una delle mille cose che può offrirti.
Non per questo, siamo dentro un esercizio, tra i pochi, che ti propone una carta dei caffè.
Dove si può scegliere quello più adatto al proprio gusto, essendo certi di selezionare un caffè torrefatto in sede con le percentuali del blend decise da Saro.
È un torrefattore professionista.
Seleziona personalmente il caffè facendolo giungere in Sicilia dall’America Latina, isole dell’Indonesia ed Africa orientale.
Molti di questi posti sono stati visitati personalmente e gli accordi sono stati fatti direttamente con i produttori.
Le miscele sono curate in modo specifico da assicurare un gusto che difficilmente riuscirete a trovare altrove.
Ma questa “mania” del caffè non è che un modo di presentarsi al pubblico.
Il vero cuore, la ciccia la troviamo quando ci sediamo ai tavoli per degustare le sue specialità.
Saro ha un efficientissimo servizio di preparazione panini da far invidia alle maggiori paninoteche con l’aggiunta della consegna a casa per il paese.
Gli ispicesi non hanno bisogno delle grandi marche del fast food appiattito su sapori e forme standard in tutto il mondo.
Gli ispicesi sono abituati a Saro che va alla ricerca del prodotto migliore da offrire.
E così allora vedi che nel suo laboratorio/cucina, con la fida Vanessa, preparare il pulled pork in modo autonomo, prendendo i migliori pezzi di suino nero dei Nebrodi, oppure lo vedi impegnato in intingoli e salse (da assaggiare la salsa verde con la sua ricetta segreta), oppure scottare un polpo pescato nel generoso mare siciliano (da Saro non si transige sul territorio! Moltissime cose che prepara sono a km. zero).
I piatti serviti sono abbondanti e generosi, come solo i siciliani sanno essere e mangiare a pranzo un panino preparato da Saro con tutti i contorni che porta in tavola, vuol dire star bene fino al mattino successivo dove, come calamitato da un’attrazione fatale, ritorni per fare colazione.
E qui, Saro, mette in atto la sua terza arma che è la graniteria.
Non si può immaginare di andar via da questo locale senza aver assaggiato le granite di Saro!
Tutte rigorosamente a km. zero!
Dai gelsi neri dell’Etna, dalle carote novelle IGP di Ispica, al famigerato pistacchio di Bronte, al melone cantalupo (da queste parti chiamato zuccherino di Paceco), al caffè (e ci mancherebbe!!!) ed al cannolo scomposto con la ricotta “gratinata” con il cannolo utilizzato come cialda a guarnizione della granita, spesso viene servita con delle foglie di basilico o del caviale di basilico (ottenuto dalle sferificazione di un estratto di foglie di basilico con dell’alginato di sodio poi sciacquato in una bagna di acqua con lattato di calcio).
Il tutto accompagnato dalla famosa brioche con il tuppo.
Non lasciatevi ingannare dalla fame inutilmente.
Nel pomeriggio inoltrato è importante recarsi presso il bar SS 115 per degustare il famoso aperitime.
Preparatevi, anche qua, ad un’esperienza importante ed abbondante.
Il tagliere, dalle dimensioni mastodontiche, che vi arriverà, sarà zeppo di salumi, formaggi, fritti misti, pasta, sfizioserie, ricchi premi e cotillon!!!!
Credo onestamente che il bar SS 115 sia la miglior risposta alla fame ed alla sete.
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Un giorno vidi un ragazzo per televisione preparare delle cose simpatiche da mangiare e “spuzzulià” con gli amici.
Quel ragazzo era Jamie Oliver e da allora lo seguo dappertutto.
Ho video, libri, programmi televisivi, credo di essere un vero suo fan.
Ma la cosa più che gli riconosco è di aver fatto nascere in me la voglia di cucinare, io che a stento l’uovo ad occhio di bue riuscivo a cuocere prima di sposarmi (ah! la mamma!!!).
Sono curioso ed assaggio di tutto.
Quando viaggio all’estero nessun ristorante italiano mi vedrà suo ospite.
Ho mangiato coccodrillo, canguro e squalo in Australia ad esempio.
Mi piace la ricerca e l’utilizzo delle spezie che molto spesso sono per me un sostituto del sale che non amo tantissimo.
Prediligo i prodotti che ho nel mio piccolo orto gestito dai miei ancora con energia e cerco di cucinare inventandomi spesso delle ricette soltanto guardando gli ingredienti del frigo e della dispensa.
Poi con due figlie così critiche gastronomicamente sono sempre sotto esame per ogni piatto.
Nella vita faccio altro, distante dai fornelli.
A 50 anni resto ancora legato al mestiere di commercialista che mi ha dato da vivere sinora a me ed alla mia famiglia.
Cercherò, con la mia passione, di portare un filo di simpatia su questo sito.