La ‘nduja, nota a tutti come la “bomba calabrese”
- Giuseppina Maria Rosaria Sgro
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Già in precedenza si è trattato l’argomento con la top 5 di pizze con la ‘nduja (QUI). Uno dei prodotti che contraddistingue da sempre la cultura culinaria calabrese è la ‘nduja. Sulle origini storiche di questo alimento, dal gusto particolarmente piccante e deciso, ci sono non poche discordanze. Mentre secondo alcuni storici la ‘nduja fu fatta conoscere in Italia, assieme al peperoncino, dagli spagnoli nel 1500, secondo altri la stessa approdò nel nostro Paese nel 1800 ad opera dei francesi. L’unica notizia certa è che la ‘nduja ha origini transalpine ed è imparentata con l’andouille, un insaccato francese preparato con la trippa di maiale che, secondo alcune fonti, venne donato da Gioacchino Murat ai Lazzari napoletani e dal quale deriva il suo nome. Del termine “‘nduja” esistono diverse varianti dialettali, per esempio, anduja, ‘ndugghia e ‘nduda. Meno comune è, invece, la variante italiana anduglia. Originariamente, la ‘nduja era considerata un alimento povero, dal momento che veniva realizzata esclusivamente con gli scarti del maiale, quali la milza, i polmoni, le parti molli del retrobocca e i muscoli pellicciai. Oggi, invece, gli ingredienti principali di questo prodotto sono la pancetta e il lardo ai quali si aggiunge il peperoncino dal quale eredita la forte piccantezza.
La preparazione
La ‘nduja viene realizzata unendo in un contenitore carne di maiale macinata, lardo, salsa di peperoni dolci, peperoncino piccante macinato, sale e mescolando il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo. L’impasto ottenuto va insaccato nelle budella di maiale, già pulite e precedentemente tenute in acqua con bucce d’arancia. Una volta preparati, gli insaccati vanno appesi per farli asciugare ed affumicare.
L’impiego in cucina
Questo salume viene utilizzato in cucina per guarnire svariati piatti: bruschette, crostini, focacce, pizza, pasta, minestroni e zuppe. Ottimo l’abbinamento con i formaggi.
Curiosità
La ‘nduja è un salume atipico, in quanto è morbida e spalmabile, il che significa che non si può affettare, né tantomeno usare a “tocchetti”. Inoltre, il peperoncino, suo principale ingrediente, grazie alle sue proprietà antisettiche, fa sì che la ‘nduja non abbia bisogno di conservanti.
La sagra di Spilinga
Il luogo di produzione per eccellenza della ‘nduja è Spilinga, una cittadina sita nella provincia di Vibo Valentia dove l’8 agosto di ogni anno viene organizzata una grande sagra durante la quale viene presentato il prodotto con degustazioni di ogni sorta. Questa manifestazione annualmente attira un gran numero di turisti, non solo italiani, ma anche stranieri.
Il proverbio calabrese
Sulla ‘nduja è noto un simpatico proverbio calabrese che dice: “Mangia nduja cu r’a cipulla ca ti criscia ‘a mirulla” che, tradotto in italiano, vuol dire “Mangia nduja con cipolla che ti cresce il cervello”.
Calabrese, ho conseguito la laurea in Giurisprudenza nel 2011 presso l’Università degli studi “Mediterranea” di Reggio Calabria e l’abilitazione alla professione forense nel 2016. Già articolista per la testata giornalistica online “Blasting News”, la grande passione per la cucina, ereditata da mio padre, ottimo cuoco ed esperto di funghi, mi ha spinta ad entrare a far parte del meraviglioso team di autori di questo sito interessante e goloso. Mi appassiona tutto ciò che riguarda l’arte culinaria e, quando mi è possibile, partecipo volentieri a fiere, manifestazioni e sagre. Altri miei interessi sono la lettura, lo sport e i viaggi. Dimenticavo: sono anche una buona forchetta!