Le proprietà nutrizionali della ricotta
- Loreto Nemi
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La ricotta è uno squisito latticino ottenuto dalla lavorazione del siero che rimane nelle caldaie una volta estratto il formaggio. Oltre ad essere buona è anche preziosa per la nostra salute per diversi motivi che oggi vedremo.
La ricotta è amica delle ossa
La ricotta è considerata una fonte eccellente di calcio e fosforo, due macronutrienti essenziali per la costruzione ed il buon mantenimento di ossa e denti, possibili grazie anche alla ricca presenza di vitamina D.
In più, questo fantastico latticino fornisce ottime quantità di vitamina B2 (componente essenziale per dare energia al corpo) e vitamina A (potente antiossidante utile soprattutto alla vista).
Ricotta di mucca, pecora, capra e bufala: quali sono le differenze?
Esistono ben 4 tipi di ricotta, diversi a seconda dell’animale dal quale proviene il latte: mucca, pecora, capra e bufala.
A vederle sul bancone del supermercato, i diversi tipi di ricotta sembrano tutti uguali, in realtà ci sono delle differenze soprattutto per quanto riguarda i grassi.
La ricotta di mucca è quella che contiene meno grassi (10,9 g ogni 100 g). È indicata per tutti, grandi e piccini. Fra le quattro, potrebbe essere la più difficile da digerire perché ha delle particelle di grasso un po’ più grandi delle altre.
La ricotta di pecora ha un gusto più deciso e molte proteine ed è quindi particolarmente consigliata a bambini ed anziani. I grassi sono 11,5 g ogni 100 g di ricotta.
I grassi aumentano nella ricotta di capra. Dal sapore deciso, questo latticino è facilmente digeribile e per questo motivo lo si consiglia ai bambini, agli anziani e alle donne in gravidanza.
La ricotta di bufala è la più grassa, perché proviene da un latte particolarmente ricco di lipidi (17,3 g ogni 100 g).
Il lattosio è presente in tutti e quattro i tipi, sebbene nella ricotta di capra ce ne sia una percentuale minore.
Quale ricotta scegliere?
Io consiglio spesso ai miei pazienti di acquistare una ricotta di provenienza italiana, possibilmente a Km 0, e realizzata da un caseificio che lavora soltanto con il latte proveniente da bestiame allevato in maniera controllata e bio-dinamica.
Per chi non sempre può mangiare prodotti BIO, consiglio di leggere bene l’etichetta e di scegliere una ricotta semplice, che non abbia l’aggiunta di panna.
Quanto e quando consumare la ricotta?
2 o 3 volte a settimana all’interno di un corretto regime alimentare. Basti pensare che 150 g di ricotta corrispondo in termini di proteine e grassi a due uova. La porzione media di ricotta è di 100-150 g, ovvero circa 150-220 kcal. Le porzioni, però, devono essere sempre calibrate in base alla persona, tenendo conto di diversi fattori, quali età, sesso, peso, eventuali patologie ecc.
La ricotta può essere consumata anche nei piatti classici della cucina italiana, ad esempio come condimento per la pasta. Può essere presentata sulla tavola anche come secondo proteico da abbinare ad una porzione abbondante di verdure di stagione assieme a qualche fetta di pane integrale.
Consiglio spesso ai miei pazienti di mangiare la ricotta anche a colazione, un’alternativa molto più salutare rispetto alla classica colazione cornetto e cappuccino.
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Dietista, Nutrizionista, Specialista in Scienze della Nutrizione Umana, Perfezionato in Fitoterapia. Docente al corso di Laurea in Dietistica e al Master di I e II Livello in Nutrizione dell’Università Cattolica di Roma (Policlinico Agostino Gemelli). Docente e Cultore della Materia in Endocrinologia e Nutrizione Umana presso Scienze Motorie, Università Cattolica Milano. Riceve presso lo studio medico di Roma, via di San Pancrazio 7A. Telefono: 06 96 70 18 88 – loretonemi@gmail.com – Sito web – Facebook