Olio extravergine d’oliva, quale scegliere e perché fa così bene alla salute
- Loreto Nemi
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L’olio extravergine d’oliva è l’alimento per eccellenza di novembre, periodo in cui avviene la raccolta delle olive, la macinazione e la produzione dell’olio.
L’ulivo cresce nella zona mediterranea dell’Europa e in parte dell’Asia Minore.
Da questa pianta nascono dei frutti magici, le olive, dai quali si ricava l’olio, il condimento che più di tutti distingue la nostra dieta mediterranea dalle altre.
In Italia abbiamo una grande tradizione legata all’olio d’oliva e sugli scaffali dei supermercati ne troviamo di tutti i tipi e qualità: fruttato, saporito, delicato, robusto, ecc.
Scegliere un olio d’oliva buono non è facile e spesso si può incappare in frodi o sofisticazioni alimentari che mischiano l’olio di oliva con altri oli vegetali.
Quanto costa un buon olio?
Un buon olio non costa poco. Mio padre ha degli ulivi, e ogni anno in questo periodo seguo il processo di raccolta e produzione, che comprende anche la scelta di un buon frantoio, preferibilmente a pietra con macinazione a freddo. Al produttore l’olio costa minimo 5 euro o anche più. Per questo motivo è bene chiedersi: come fanno alcuni tipi di oli a costare soltanto 3 euro a litro? Molto probabilmente non si tratta di puro olio extravergine d’oliva.
Comprare un olio buono è un piccolo investimento per la salute, che conviene fare, anche perché la quantità che se ne usa giornalmente è poca e a livello economico costa meno di un caffè al giorno.
Perché l’olio extravergine fa così bene alla salute?
Per almeno due motivi:
Sia il frutto che l’olio d’oliva hanno un ampio spettro di applicazioni terapeutiche e culinarie.
La componente attiva principale dell’olio extravergine d’oliva è l’acido oleico, un acido grasso monoinsaturo dall’azione preventiva contro il cancro.
Il consumo giornaliero di olio extravergine d’oliva previene il cancro al colon e alla mammella ed ha effetti benefici sulle malattie cardiovascolari, riduce la pressione sanguigna e il colesterolo “cattivo” LDL, aumentando invece i livelli del colesterolo “buono” HDL.
I principali polifenoli presenti nell’olio extravergine d’oliva sono: l’idrossitirosolo, il tirosolo e l’oleuropeina che hanno una potente e ormai accertata attività ossidante.
I polifenoli possiedono una straordinaria capacità antimicrobica contro diversi batteri implicati nelle infezioni intestinali e respiratorie.
L’altra molecola studiata negli ultimi anni è lo squalene dal potere chemio-preventivo.
Recentemente è stato identificato un altro composto, chiamato oleocantale, che è responsabile del tipico effetto irritante sulla gola, ma si è dimostrato possedere attività di inibizione degli enzimi ciclossigenasi e potere antiinfiammatorio.
Tutti i polifenoli svolgono una potente attività antiossidante e risultano utili contro i processi infiammatori e le malattie autoimmuni, in particolare contro l’artrite reumatoide.
Extravergine è meglio
L’olio extravergine d’oliva è molto più ricco di polifenoli e antiossidanti rispetto a un olio di oliva semplice.
L’attributo “vergine” sta ad indicare che il processo estrattivo è stato effettuato esclusivamente con metodi fisici e meccanici, senza l’utilizzo di solventi che caratterizza ad esempio l’estrazione di molti oli di semi e senza miscelazione con oli di altra natura.
L’olio d’oliva è extravergine quando, oltre ad essere stato estratto meccanicamente, ha un’acidità inferiore allo 0,8 %.
L’olio di oliva, senza questi attributi, è soltanto una miscela di oli raffinati e di olio vergine che io sconsiglio.
Se vogliamo fare una scelta ancora migliore, è bene scegliere un olio da agricoltura biologica, in questo modo siamo più sicuri dell’assenza di pesticidi all’interno del prodotto.
Quanto tempo si conserva l’olio extravergine d’oliva
Sebbene rimanga buono anche per 18 mesi, l’olio perde i suoi preziosi nutrienti con il tempo, per cui è più efficace per la nostra salute l’olio novello piuttosto che quello datato.
Come si conserva
La corretta conservazione dell’olio è importantissima! Tieni sempre l’olio in bottiglie di vetro scure, lontano dalla luce e da fonti di calore. Ad esempio, avere l’olio sul ripiano della cucina, vicino ai fornelli, non è una buona abitudine, poiché riscaldandosi, l’olio perde i suoi nutrienti essenziali.
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Dietista, Nutrizionista, Specialista in Scienze della Nutrizione Umana, Perfezionato in Fitoterapia. Docente al corso di Laurea in Dietistica e al Master di I e II Livello in Nutrizione dell’Università Cattolica di Roma (Policlinico Agostino Gemelli). Docente e Cultore della Materia in Endocrinologia e Nutrizione Umana presso Scienze Motorie, Università Cattolica Milano. Riceve presso lo studio medico di Roma, via di San Pancrazio 7A. Telefono: 06 96 70 18 88 – loretonemi@gmail.com – Sito web – Facebook