La ricetta dello stocco alla messinese
- Giuseppina Maria Rosaria Sgro
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Lo stocco alla messinese è un delizioso secondo piatto di pesce che rappresenta il fiore all’occhiello della cucina di Messina, in Sicilia.
Il nome del piatto deriva dal termine olandese “stockvisch”, che vuol dire pesce bastone, in quanto furono gli olandesi ad insegnare l’arte di essiccare il merluzzo su bastoni al vento di mare sui pescherecci.
L’essiccazione naturale è uno dei metodi di conservazione più antichi del pesce. Vi sono documenti che attestano questa pratica nei Mari del Nord sin dai tempi di Carlo Magno. Il pesce secco ottenuto in questa maniera può conservarsi anche per anni ed è facilmente trasportabile e commercializzabile.
Simile al baccalà nell’aspetto, lo stoccafisso si differenzia dal primo, che viene invece conservato attraverso salagione. Nell’Italia settentrionale, specie nel territorio della dominazione veneziana, lo stoccafisso assume tuttavia il nome di baccalà, tanto che il rinomato baccalà alla vicentina è in effetti preparato con lo stoccafisso.
Lo stocco alla messinese è noto anche come stocco “a ghiotta”. Di seguito, la ricetta.
Per 4 persone
800 g di stoccafisso già messo a bagno
600 g di patate
100 g di polpa di pomodoro
50 g di olive nere e verdi
20 g di gamberi sottosale
1 gambo di sedano
80 g di cipolla
30 g di uvetta sultanina
30 g di pinoli
Olio extravergine di oliva
Sale e pepe
Iniziare la preparazione mettendo a bagno l’uvetta in acqua tiepida per un quarto d’ora; pulire lo stoccafisso ed eliminare la pelle e le eventuali spine. Mondare, lavare e tagliare la cipolla a rondelle, il sedano a pezzetti, le patate a tocchetti e le olive a metà. In una casseruola con l’olio rosolare la cipolla, unire il sedano, le olive e i capperi dissalati, cuocere per 5 minuti, aggiungere lo stoccafisso ridotto a tranci, le patate e la polpa di pomodoro, salare, pepare e cuocere per 40 minuti. A metà cottura, aggiungere l'uvetta sgocciolata e strizzata e i pinoli. Disporre la preparazione nel piatto da portata, condirla con il fondo di cottura e servire.
Calabrese, ho conseguito la laurea in Giurisprudenza nel 2011 presso l’Università degli studi “Mediterranea” di Reggio Calabria e l’abilitazione alla professione forense nel 2016. Già articolista per la testata giornalistica online “Blasting News”, la grande passione per la cucina, ereditata da mio padre, ottimo cuoco ed esperto di funghi, mi ha spinta ad entrare a far parte del meraviglioso team di autori di questo sito interessante e goloso. Mi appassiona tutto ciò che riguarda l’arte culinaria e, quando mi è possibile, partecipo volentieri a fiere, manifestazioni e sagre. Altri miei interessi sono la lettura, lo sport e i viaggi. Dimenticavo: sono anche una buona forchetta!