A Modica insegnano che il cioccolato non è solo svizzero.

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La Sicilia è patria di numerose eccellenze gastronomiche conosciute in tutto il mondo e tra queste rientra senza alcun dubbio il cioccolato di Modica, dai siciliani chiamato anche “ciucculatta muricana”. Il cioccolato di Modica veniva preparato dalle nobili famiglie modicane durante feste ed avvenimenti importanti, successivamente divenne un prodotto popolare conosciuto in tutto il mondo.

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La storia

Risalire alle origini del cioccolato modicano non è affatto semplice, soprattutto a causa della travagliata storia della città, che ha visto molti popoli diversi e molte culture nei secoli passati. Si pensa che siano stati gli spagnoli nel 16° secolo, durante la loro dominazione, ad introdurre questa particolare lavorazione del cioccolato nella Contea di Modica, sebbene la ricetta fosse stata ideata dal popolo degli Aztechi. Per questo straordinario popolo dell’Antico Messico, il cacao ricopriva un ruolo molto importante: veniva, infatti, considerato cibo nutriente, simbolo di ottima posizione sociale ed era, inoltre, considerato veicolo per comunicare con le divinità. Gli spagnoli verosimilmente appresero dagli Aztechi la tecnica di lavorazione delle fave di cacao mediante l’utilizzo del metate. Le fonti giunte ai nostri giorni ci dicono che gli Aztechi non fossero a conoscenza dell’esistenza dello zucchero e che consumassero il cacao in forma liquida, pertanto è certo che il Cioccolato di Modica, che si presenta in uno stato solido a forma di lingotto e contiene anche zucchero oltre al cacao, non discenda da una ricetta di origine Azteca. Furono gli Spagnoli i primi verosimilmente ad aggiungere al cacao lo zucchero e a realizzare la prima forma arcaica di cioccolato e a diffonderla nei propri domini, incluso la Contea di Modica.

La lavorazione

Per la lavorazione particolare, il cioccolato di Modica può essere chiamato “a freddo”. Esso viene realizzato tostando e macinando semi di cacao provenienti dall’Africa, in particolare da Sao Tomè. Una volta macinati, si forma una massa, alla quale non si aggiunge il burro di cacao, che viene riscaldata fino a quando non diventa fluida. Successivamente, ad una temperatura di 40 gradi, viene aggiunto lo zucchero di canna o semolato e alcune spezie quali cannella, peperoncino, vaniglia o arancia. Questa temperatura fa si che i cristalli di zucchero non si sciolgano e rimangano integri all’interno della pasta. Il composto viene poi versato negli appostiti stampi di latta (in dialetto “Ianni”) che vengono sbattuti per far uscire le bolle d’aria e per renderlo omogeneo. Il risultato è una barretta di cioccolato grezza, opaca e dal colore nero scuro. Fino agli anni 50, i semi di cacao venivano lavorati su uno spianatoio di pietra lavica a forma di mezzaluna, e poi venivano amalgamati con il “pistuni”, un mattarello cilindrico di pietra di diverso spessore in base alle varie fasi di lavorazione. La forza del prodotto consiste nella semplicità della lavorazione e nell’assenza di sostanze estranee (grassi vegetali, latte, lecitina di soia). Il fenomeno dell’affioramento del burro di cacao altera le proprietà organolettiche tradizionali del prodotto.

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Le caratteristiche

Il cioccolato di Modica è granuloso e friabile, grazie alla mancanza della fase di concaggio ed allo zucchero che si presenta in cristalli. Inoltre, ciò che caratterizza il prodotto è la presenza di scanalature in superficie ed il colore nero scuro, a volte opaco. Spesso il cioccolato di Modica si presenta con una patina bianca e tende a sbriciolarsi.

Il Consorzio di tutela

Nel 2003 è nato il Consorzio di tutela del cioccolato di Modica, che raggruppa venti produttori della città allo scopo di stabilire un disciplinare di produzione e ottenere il riconoscimento IGP (Indicazione geografica protetta). Inoltre, il prodotto è inserito nell’elenco dei P.A.T. (prodotti agroalimentari tradizionali).

Le manifestazioni

Dal 2005 al 2008, la città ha ospitato l’Eurochocolate, importante manifestazione itinerante che si tiene ogni anno a Perugia ed in altre città italiane. Dal 2009 al 2012 il Comune di Modica, in collaborazione con Fine Chocolate Organization ha promosso e organizzato una manifestazione denominata Chocobarocco, in sostituzione di Eurochocolate. Nel 2013 la manifestazione cambia nome in ChocoModica con il ritorno, nel 2014 e nel 2015, della collaborazione dell’Eurochocolate. Nel 2016 la manifestazione viene ancora una volta organizzata dal comune della cittadina siciliana in collaborazione con numerosi partner del comprensorio provinciale e non.

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Curiosità

Il 15 ottobre 2020 il Ministero dello Sviluppo Economico ha emesso un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “le Eccellenze del sistema produttivo ed economico” dedicato al Cioccolato di Modica IGP, relativo al valore della tariffa B pari a 1,10€. Sul francobollo è disegnato lo sfondo della Torre dell’orologio, adiacente il Castello dei Conti di Modica, ed, in primo piano, appare un artigiano intento a preparare il cioccolato; in basso fave di cacao, si mescolano a una barretta di cioccolato di Modica mentre, in alto a sinistra, sono riprodotti il marchio dell’Indicazione Geografica Protetta “Cioccolato di Modica” e il marchio che contraddistingue i prodotti IGP nell’Unione Europea. In alto a destra, è presente un codice QR per l’attivazione del video “Il Passaporto Digitale del Cioccolato di Modica IGP” – Nuovi traguardi per la tracciabilità agroalimentare. Completano il francobollo la leggenda “CIOCCOLATO DI MODICA IGP” la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.