A cantnell ro’ caricchiell – Cuore e sostanza
- redazione
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Da quant’è che non sentite un pizzaiolo cantare mentre ammacca?
Pensateci.
Siamo in un’epoca in cui lo spettacolo attorno alla pizza è diventato parte integrante dell’esperienza, del prodotto ma soprattutto del giudizio che alla fine emette il cliente.
Gaetano Boccia è uno che canta, ha la mente sgombra e mentre fa quello che ama detta il tempo con la sua voce. Non so se sia un’abitudine consolidata, ma mentre ero lì è successo e questa cosa mi ha regalato un sorriso replicato poi dell’arrivo in tavola delle pizze.
Considerate che la realtà di cui intendo raccontarvi è quasi esclusivamente d’asporto. Si ci sono dei tavoli, un paio dentro e altrettanti fuori, ma il grosso viaggia per l’asporto. Un prodotto che messo nel cartone sazia vista e palato.
Torno a distanza di tempo perché da cultore bado alla pizza, alla pizza soltanto.
Una realtà che taglia il traguardo dei dieci anni, dovevano esserci dei lavori d’ampliamento rimandati a causa della recente emergenza.
Sabato a pranzo, mi siedo fuori e mi sento come nel giardino di casa. Una semplicità che la respiri anche nel servizio cortese e estremamente informale.
Poi arrivano le pizze.
Si parte con un classicissimo: la provola e pepe ovvero ‘a pizza do’ pizzajuolo.
A detta di molti la pizza degli esperti.
Esecuzione impeccabile, macinata di pepe che va a coprire equamente le varie fette arrotondando la dolce affumicatura della provola intensissima nel gusto. La fetta è un fattore unico col condimento, al morso profumata e con un buon grado di scioglievolezza. Il cornicione è sfogliato, profumato e ha una discreta croccantezza. Un “diretto gentile” (48 h e oltre ) che performa alla grande senza troppa “scienza” ma con coscienza (dei propri mezzi) e conoscenza.
Si seguita con una “ciurilli”.
Di questa pizza ne vado particolarmente ghiotto e in questo periodo ne mangio diverse varianti. Chi mette il cotto, chi il salame, chi la pancetta. Preferisco il secondo, proprio come ritrovo su questa pizza perché si evita altro pepe giocando con quello presente nel salume. Saporita davvero, la ricotta non ne esce ridimensionata e la fetta resta umida (spesso questa preparazione tende a diventare secca).
A seguire una pizza con porcini, pancetta, ciuffi di ricotta, noci e ‘nduja.
Il “fuoco calabro” è gestito quasi con timidezza, così da far emergere la carnosità dei funghi, corroborata dalla parte grassa dell’insaccato. Una pizza che gourmet nelle intenzioni, resta come feedback al morso straordinariamente verace.
Si conclude con un’ultima che è una doppia. Da un lato parmigiana di melanzane e porchetta, dall’altro piennolo, carciofini e capocollo.
Parto da quest’ultima, condita con mano “pesante”, potenza gustativa non indifferente. Non un mischione di sapori, il pomodoro fa da collante tra i carciofi che reclamano indipendenza e il capocollo che tenta d’abbracciare tutto.
Quella con parmigiana e porchetta non è da tutti. Ne basterebbe una fetta, ha un grado di golosità che va ben oltre il consentito. Questo non è foodporn, è sostanza.
Sostanza, parola che spesso opponiamo alla forma che ci ruba gli occhi senza dubbio ma quello che conta è quello che proviamo mentre mangiamo.
Inutile girarci troppo intorno, amate la pizza? Dovete passare.
A cantnell ro’ caricchiell
via Circumvallazione 13
Somma Vesuviana (NA)
tel. 0818991661
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