Aloo Kulcha
- Giustino Catalano
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Sono sempre stato molto affascinato dal Kulcha (o kulcā) un tipo di pane indiano a base di farina maida.
La maida è una varietà di farina di grano con granulometria fine, ed è il prodotto dell’abburattamento della farina: essa si estrae dalla parte bianca inferiore dopo la rimozione dello strato esterno cruscale e somiglia moltissimo alla nostra farina “00”. Dopo la macinazione della farina, essa viene infatti passata attraverso un setaccio sottile per ottenere, appunto, la maida. Questo pane è molto popolare in India e Pakistan, e viene solitamente consumato assieme al chana masala. Il processo di realizzazione è difficile, un po’ come il nome, che suona diverso a seconda della zona. Ma con questa ricetta sembra proprio di gustarlo come nei migliori ristoranti etnici.
Tempo di preparazione: 20 minuti
Tempo di cottura: 20 minuti
Dosi per: 4 persone
Ingredienti per l’Aloo Kulcha
- farina integrale 250 gr
- farina di Maida (o farina “00”) 250 gr
- Sale q. b.
- 2 gr di lievito in polvere
- 1 gr di bicarbonato di sodio
- Cagliata 100 ml
- Olio 10 ml
- Acqua q.b
Mescolare tutti gli ingredienti di cui sopra e impastate con acqua, fino ad ottenere un impasto morbido, ma tenace. Coprire con un panno umido e mettere da parte per 3 ore.
Prendere dei semi di sesamo per guarnire e tenere da parte.
Per farcire
- 5 patate bollite
- Peperoncino rosso in polvere 2 gr
- Sale q.b.
- polvere di semi di cumino 1 gr
- Garam Masala in polvere 1 gr
Pelare le patate e schiacciatele fino ad eliminare i grumi. Aggiungere gli altri ingredienti e mescolare bene. Formare delle palline delle dimensioni di un limone e tenere da parte.
Come realizzare il pane Kulcha?
Prendete una pallina di pasta e stenderla con uno spessore molto sottile, circa 1-2 mm. Posizionare il ripieno di patate al centro, portare i bordi verso il centro e sigillare. Spolverate con farina integrale il rotolino, decorare con semi di sesamo.
Scaldare una padella antiaderente e cuocere su entrambi i lati con olio o burro.
Di formazione classica sono approdato al cibo per testa e per gola sin dall’infanzia. Un giorno, poi, a diciannove anni è scattata una molla improvvisa e mi sono ritrovato sempre con maggior impegno a provare prodotti, ad approfondire argomenti e categorie merceologiche, a conoscere produttori e ristoratori.
Da questo mondo ho appreso molte cose ma più di ogni altra che esiste il cibo di qualità e il cibo spazzatura e che il secondo spesso si mistifica fin troppo bene nel primo.
Infinitamente curioso cerco sempre qualcosa che mi dia quell’emozione che il cibo dovrebbe dare ad ognuno di noi, quel concetto o idea che dovrebbe essere ben leggibile dietro ogni piatto, quella produzione ormai dimenticata o sconosciuta.
Quando ho immaginato questo sito non l’ho pensato per soddisfare un mio desiderio di visibilità ma per creare un contenitore di idee dove tutti coloro che avevano piacere di parteciparvi potessero apportare, secondo le proprie possibilità e conoscenze, un contributo alla conoscenza del cibo. Spero di esservi riuscito.
Il mio è un viaggio continuo che ho consapevolezza non terminerà mai. Ma è il viaggio più bello che potessi fare.