Antica Grecia, vini e tradizioni: casa Grazia celebra Agrigento

Antica Grecia, vini e tradizioni: casa Grazia celebra Agrigento

 

Antica Grecia, vini e tradizioni: casa Grazia celebra Agrigento

La “casa” della civiltà occidentale.

La dimora della saggezza e della sapienza, della filosofia e dell’amore per l’arte, per la poesia, per il teatro, per la cultura, per la buona tavola.

Anche questo è stata la Sicilia, nel suo contesto storico mediterraneo: figlia della Grecia classica, figlia dell’antica Roma e di decine di altre culture conosciute nei secoli.

E, in particolare, lo è tuttora in alcuni angoli specifici e affascinanti di essa. Come Agrigento, che sta celebrando questo straordinario 2025 come “Capitale Italiana della Cultura.

Numerose sono le iniziative nell’Isola messe in atto per ricordare quanto questa terra abbia contribuito al consolidarsi del pensiero occidentale moderno.

Anche appuntamenti di carattere enogastronomico, certamente, dove la Trinacria eccelle da sempre, sfidando i mercati internazionali e le globalizzazioni e restando sempre fedele a se stessa, anche nelle innovazioni e nelle riletture dei piatti storici.

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Così, anche una cantina elegante e prestigiosa dell’Isola, come “Casa Grazia”, ha voluto dare il proprio contributo alle celebrazioni agrigentine e sta realizzando una serie di appuntamenti di carattere culturale, accompagnati dall’alta qualità delle sue produzioni. Veri e propri “viaggi enogastronomici”, on the road, alla scoperta delle radici greche di Gela, terra d’origine della cantina e sua sede operativa e produttiva.

Siamo nel territorio della Riserva naturale del Lago del Biviere, il più grande lago salato costiero della Sicilia, in un luogo e in un tempo piacevolmente sospesi tra la memoria e la contemporaneità.

Anche il titolo di questi viaggi tra le vigne e la tavola è significativo: “Gli Approdi. Un mare di storie”, inaugurati lo scorso 4 aprile con il primo di diversi appuntamenti, andato in scena ad Aquanova Hosteria, dello Chef Patron Pietro La Torre, a Canicattì (AG).

Motore di tutto a “Casa Grazia” è la famiglia Brunetti, legatissima emotivamente e sentimentalmente, prima ancora che economicamente, all’azienda da essa fondata, dove vigneti e uliveti sono trattati con il massimo rispetto, degni esseri viventi che hanno una storia e una tradizione da raccontare.

Anche qui la grecità del territorio è palese e possente, chiara ad ogni alba e romantica ad ogni tramonto, nelle sue mille sfaccettature mediterranee.

Gela, l’antica colonia greca, la polis, emerge così nei ricordi, da Timoleonte ad Eschilo, e non è un caso che l’attuale Gela oggi sia uno dei 22 Comuni aderenti al Distretto Turistico Regionale Valle dei Templi.

“Casa Grazia” è attualmente alla sua terza generazione, con i figli Emilio e Miryam e la nuora Martina, mentre le redini di tutto sono tenute dalla Signora Maria Grazia Brunetti e dal suo Gino.

Con grande entusiasmo, essi hanno sposato l’idea di unire nei racconti del territorio la cucina al vino, le diverse culture e tradizioni dell’Isola con i racconti millenari di popoli sempre diversi, eppure tutti così simili tra loro.

L’iniziativa, ideata dall’architetto Vincenzo Castellana (Compasso d’Oro 2020 e 2024), è stata lanciata lo scorso settembre con il primo ciclo d’incontri rivolto agli studenti ed alle istituzioni del territorio ed oggi prosegue con successo.

“Con questa iniziativa – spiega Maria Grazia Brunetti, CEO di Casa Grazia – intendiamo coinvolgere i commensali in un viaggio a tavola per essere protagonisti di un’esperienza visiva, olfattiva, gustativa in cui il sapere diventa gusto, diletto, godimento.

Ma soprattutto emozioni.

Riscoprire la nostra storia – continua la signora Brunetti, Donna del Vino Sicilia – significa, soprattutto in questo tempo così critico che stiamo vivendo, avere una bussola con cui orientarci”.

Il primo appuntamento con lo Chef Pietro La Torre, dunque, intitolato “Fiori di Primavera”, ha visto come grandi protagonisti dei racconti enoici le etichette bio di Casa Grazia: dalle bollicine di “Euphorya” Spumante Rosé Frappato Brut, al nuovo “Zahara” Riserva Grillo 2023, fino al pluripremiato “Laetitya”, Frappato. Nomi eleganti e produzioni eccellenti, degne di sostenere i brindisi per Agrigento, oggi come ieri… come domani!

Autore

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    Antonio Iacona è nato nel 1974 a Catania. Poeta, scrittore, giornalista, dopo il Liceo Classico si laurea in Lettere Moderne, con una tesi su Gabriele d’Annunzio. Ha esordito nella letteratura nel 1999 con il romanzo Nonostante il silenzio (Ed. Playwork), cui sono seguiti le raccolte di poesie A metà del cielo (Ed. Playwork) e Tra valli e vandee (Aletti Editore), i romanzi Santa Cruz (Ed. i-work) e La Sposa Nera (Ed. Miele), il saggio letterario La Poesia al Potere. Cultura e produzione letteraria nella Fiume dannunziana (Ass. “Gabriele d’Annunzio”) e l’opera teatrale Lugdunum. Nel 2024 ha pubblicato un nuovo volume di poesie, Approcci e approdi. Appunti di vini, di viaggi, di stagioni e di poesie (Il Convivio Editore). Fondatore e presidente dell’Associazione Culturale “Gabriele d’Annunzio”, è fondatore del Premio Letterario “Tito Mascali” e del Premio Giornalistico “Raccontare Catania”. È sommelier e assaggiatore di olio, ha conseguito il Diploma FISAR e l’Attestato ONAV, e da oltre un decennio si occupa di giornalismo enogastronomico, collabora con prestigiose riviste nazionali di settore ed è presentatore di eventi legati all’agroalimentare. È coordinatore editoriale della rivista “Il Cuoco”, magazine ufficiale della Federazione Italiana Cuochi, di cui Iacona è “voce narrante” e presentatore in tutti gli eventi nazionali. Cura gli uffici stampa di prestigiose cantine siciliane, ha tenuto corsi di comunicazione e giornalismo nelle scuole e, di recente, su invito dell’Università degli Studi di Catania, ha tenuto un seminario sul turismo enogastronomico.

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