Apprendista pizzaiolo. L’umiltà della bravura
- Giustino Catalano
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Apprendista pizzaiolo. L’umiltà della bravura
È a meno di 500 metri da casa mia e ogni volta che ci sono passato mi sono sempre detto “devo andarci”.
L’occasione si è presentata in un caldo giovedì a ora di pranzo. In genere sono aperti a pranzo solo la domenica ma nel periodo estivo sostituiscono questo giorno con il giovedì.
La finestra temporale è stata perfetta. Potevo anche permettermi qualche carboidrato e ci sono andato.
Il locale fondato da Mario Tirozzi e il suo socio Vincenzo Castaldi è fresco con toni di marrone, arancio, verde e bianco tutti declinati in dischi e anelli che costellano il soffitto.
Mario Tirozzi ha alle spalle una brutta vicenda. È uno delle vittime della nostra Giustizia, quella peggiore, lenta, inquisitoria, medioevale nelle modalità e nella capacità di tutela dell’indagato. Per fortuna era innocente, ma l’ha pagata cara. Per chi volesse approfondire può leggere qui.
In pizzeria uno staff ai tavoli gentile e professionale, cosa non semplice da garantirsi oggi, organizza e segue la clientela con grande attenzione e serenità.
Si sta bene, a proprio agio.
La sala interna conta circa 70 sedute e lo stesso vale per quella retrostante dove il locale si è anche dotato di un piccolo orto di aromatiche.
Alla consolle di comando ci sta Simona Della Valle, giovane ed eclettica pizzaiola. Ne ho accennato qui nella pizza del sabato.
Mi è piaciuta molto come persona. Mi è piaciuta perché finalmente una donna dietro il banco, abitudine assolutamente normale nelle pizzerie di una volta oggi quasi scomparsa. Mi è piaciuta perché “non se la tira”. Si diverte e fa cose diverse. Fuori anche dagli schemi.
Era ora. Ed era ora che lo facesse una donna.
Ma torniamo alla degustazione. Il menu, suddiviso in maniera intelligente prevede tra gli antipasti (“nell’attesa”) montanarine, un crocchè, delle chips artigianali e una degustazione di frittatine molto particolari,
Ci arriva una montanarina che sembra la cupola della Basilica di Capodimonte a Napoli. Alta, asciutta e bella dorata nasconde un cuore soffice. La farcitura è quella tradizionale di pomodoro e formaggio ma la salsa di pomodoro è di quelle dai sapori antichi. Il sapore dei sughi estivi semplici della nonna fatti con i pomodori passati e l’olio extravergine di oliva buono, messo a crudo alla fine della brevissima cottura.
Il nome di questa piccola chicca è Mamma Montanara ed è fatta con pomodoro San Marzano DOP, parmigiano Reggiano 24 mesi, basilico.
Segue una pizza dalla stesa tradizionale ma con impasto evoluto che parte da un polish per poi fare una lavorazione a massa.
L’uso di un’eccellente farina gestita in maniera sapiente fa sì che questa “Stagionale” (questa la sezione del menu) sia una base perfetta per la farcitura con Pestato di pomodorini gialli Giagiu’, pomodori pelati al forno, fior di latte affumicato dell’Appennino Campano del Caseificio Sorì, pepe nero, zeste di agrumi, olio extravergine di oliva e basilico fresco.
Il nome è Monteruscello nome che le deriva dal fatto che è stata presentata per la prima volta al “Monteruscello Festival”.
Si passa ai padellini. [n.d.r.] Non cercateli il sabato perché, per ovvi motivi di gestione e di servizio, non sono disponibili!
Qui si percepisce immediatamente la grande abilità e lo stile di Simona.
La Pizzeppolina di mare dichiara appieno le sue competenze in cucina.
Impasto con acqua filtrata del sauté di cozze e lattuga di mare, tartare di gamberi, carciofi semidry, lardo di razza suino nero Casertano, terra di olive nere Peranzane, gel di agrumi, menta glaciale, olio extravergine di oliva e salicornia di mare.
Fantastica. Un pezzo da bomber.
Segue il Padellino estivo con fiore di zucca, ricotta di bufala, pepe nero, pomodorino semi dry, zeste di agrumi, olio extravergine di oliva.
Delicato con la firma degli agrumi che già avevo trovato elegante e intelligente nella Monteruscello. Buona.
A chiudere il dolce la Strawberry Marshmallow che ha meritato la vetrina nelle pizze del sabato della nostra testata.
La speranza è che questa giovane chef appassionata di lievitazione non si perda per strada ma trovi sempre nuovi stimoli. Il team sembra solido e di pari peso la proprietà che spinge affinché si possa esprimere al meglio.
Apprendista Pizzaiolo
Viale Carlo III, 33, 81020 San Nicola la Strada CE
Info 376 164 8847
Prenotazioni pienissimo.com
Menu menu2.pienissimo.com
Coperti interni 70 esterni 70
Aperto tutti i giorni dalle 19 alle 24 (domenica anche 12-15 ma in periodo estivo l’apertura a pranzo cade di giovedì)
Chiuso il martedì
Di formazione classica sono approdato al cibo per testa e per gola sin dall’infanzia. Un giorno, poi, a diciannove anni è scattata una molla improvvisa e mi sono ritrovato sempre con maggior impegno a provare prodotti, ad approfondire argomenti e categorie merceologiche, a conoscere produttori e ristoratori.
Da questo mondo ho appreso molte cose ma più di ogni altra che esiste il cibo di qualità e il cibo spazzatura e che il secondo spesso si mistifica fin troppo bene nel primo.
Infinitamente curioso cerco sempre qualcosa che mi dia quell’emozione che il cibo dovrebbe dare ad ognuno di noi, quel concetto o idea che dovrebbe essere ben leggibile dietro ogni piatto, quella produzione ormai dimenticata o sconosciuta.
Quando ho immaginato questo sito non l’ho pensato per soddisfare un mio desiderio di visibilità ma per creare un contenitore di idee dove tutti coloro che avevano piacere di parteciparvi potessero apportare, secondo le proprie possibilità e conoscenze, un contributo alla conoscenza del cibo. Spero di esservi riuscito.
Il mio è un viaggio continuo che ho consapevolezza non terminerà mai. Ma è il viaggio più bello che potessi fare.