Autunno, tempo di cavoli, fra cui quello verza
- Giuseppina Maria Rosaria Sgro
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Con la parola “cavolo” si indicano diverse specie facenti parte della vasta famiglia delle crucifere. Tra i cavoli “da foglia”, accanto al cappuccio, vi è il cavolo verza, composto da una fitta rosa di foglie consistenti che formano un ortaggio dalla forma globulare. Le foglie appaiono rugose, increspate e con nervature prominenti. Il cavolo verza è conosciuto anche come cavolo di Milano o Sabauda. Numerose sono le varietà di cavolo verza esistenti: tra le più diffuse e pregiate in Italia si annoverano il Violaceo di Verona e quello verde di Piacenza.
La coltivazione
Il cavolo verza viene coltivato principalmente fra l’autunno e l’inverno. Per la coltivazione, esso necessita di un ampio spazio fra le piante. Inoltre, questo ortaggio richiede un terreno ben concimato con l’utilizzo di letame maturo e stallatico. Una concimazione supplementare molto efficace è a base di farina di roccia e macerato d’ortica. Una concimazione eccessiva potrebbe essere dannosa tanto quanto l’utilizzo di un terreno impoverito. Sono adatti alla consociazione col cavolo verza gli spinaci, le patate, i pomodori, il sedano, i piselli e i porri.
Le proprietà
Come tutti gli altri ortaggi che appartengono alla sua famiglia, il cavolo verza è ricco di sostanze dalle ottime proprietà, ossia analgesiche, antinfiammatorie, decongestionanti e antisettiche. Il succo delle foglie, sbollentate per qualche minuto e subito dopo frullate e ben strizzate, è, inoltre, un ottimo toccasana per combattere la stipsi in modo naturale. Allo stesso modo, un decotto a base di questo ortaggio aiuta nella stagione fredda contro le bronchiti. Il cavolo verza contiene anche vitamine e sali minerali, quali ferro, calcio, potassio e fosforo ed è povero di calorie (solo 27 kcal/100 g).
L’impiego in cucina
Il cavolo verza è un eccellente alleato del benessere a tavola e può essere utilizzato per la preparazione di tante ricette. Le sue grandi foglie si prestano bene ad accogliere i più svariati ripieni per la realizzazione di involtini vegetariani e non, mentre tagliate finemente al coltello, possono essere precotte per bollitura o stufatura per poi costituire una delicata base per risotti, minestre, zuppe e torte salate. Questo ortaggio può essere anche consumato a crudo per trarre il meglio delle sue proprietà funzionali. Anche alcune preparazioni di sushi prevedono l’utilizzo di foglie di cavolo verza. Nella cucina valtellinese, invece, le foglie di questo ortaggio sono utilizzate per la preparazione dei famosi pizzoccheri, tipo di pasta di grano saraceno, con aggiunta di patate a tocchetti, formaggio valtellina casera, grana grattugiato, aglio, burro e salvia. Infine, anche la cucina olandese fa uso di una specie di cavolo verza nel suo piatto più noto, la boerenkool met worst.
Calabrese, ho conseguito la laurea in Giurisprudenza nel 2011 presso l’Università degli studi “Mediterranea” di Reggio Calabria e l’abilitazione alla professione forense nel 2016. Già articolista per la testata giornalistica online “Blasting News”, la grande passione per la cucina, ereditata da mio padre, ottimo cuoco ed esperto di funghi, mi ha spinta ad entrare a far parte del meraviglioso team di autori di questo sito interessante e goloso. Mi appassiona tutto ciò che riguarda l’arte culinaria e, quando mi è possibile, partecipo volentieri a fiere, manifestazioni e sagre. Altri miei interessi sono la lettura, lo sport e i viaggi. Dimenticavo: sono anche una buona forchetta!