Si chiama Land Split ed è costituito da un particolare dissesto del terreno, venutosi a creare tra il 2008 e il 2011. A quel tempo Mr Long, proprietario di codesto terreno, coltivava già i prodotti della sua terra perseguendo gli stessi princìpi di quella che noi chiamiamo oggi agricoltura biologica.
La faglia che d’improvviso s’è venuta a determinare aveva delle proporzioni non da poco e ciò rappresentava una minaccia per l’intera produzione di Mr Long. Così, questo piccolo uomo thai, dall’occhietto vispo e intelligente, ebbe subito un’idea geniale: trasformare il dissesto in un’attrazione turistica e fare della sua disgrazia una risorsa.
È nata così Land Split, la frattura nel paesaggio, costellata di alberi di papaya, banane e frutto della passione; di piante aromatiche quali lemon grass, peperoncino, basilico thai; e di piante floreali quali la cosiddetta roselle (variante locale dell’ibiscus), da cui Mr Long ricava tutt’ora un succo fresco e profumato d’indescrivibile delizia, assieme a una bevanda, leggermente alcolica, ottenuta dalla fermentazione parziale del fiore, da bere rigorosamente ben fredda.
Ti accoglie col sorriso, nel suo particolare inglese thailandonico, e ti invita subito ad accomodarti nel suo salottino di amache di bamboo intrecciato, all’ombra di capriate di bamboo rivestite di foglie di banano. Dopodiché ti serve una serie di piccole portate di tutti i suoi prodotti: arachidi tostate, patata dolce, chips di banana, cibetti di papaya, tamarindo, marmellata di papaya, decotto di roselle con ghiaccio e per finire… il suo vino!
Poi si siede a chiacchierare con te per spiegarti tutto ciò che t’interessa sapere su di lui e sulle sue delizie. E tu, per un attimo, t’immergi in una dimensione completamente thai, fatta di colori, odori e sapori, che rimarranno impressi per lungo tempo nella tua memoria.
Mr Long è un uomo eccezionale. Ha saputo riemergere da una sventura come un’araba fenice. La sua Land Split è divenuta ormai un’oasi di pace. Spero tanto che rimarrà a lungo così. Lontana dalle speculazioni che stanno invadendo anche il nord della Thailandia. Speculazioni di cui, noi turisti, siamo purtroppo la causa maggiore.
Dimenticavo la cosa più importante. Al momento di pagare il conto Mr Long ti invita a leggere la scritta sulla grande cassa in legno posizionata sul suo bancone. Essa cita testualmente “donation box”. A quel punto, pieno di gratitudine per la fantastica esperienza sensoriale, non puoi far altro che donare col cuore!
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