Carne al forno. Ricetta n. 9 – Anatra alla pechinese
- Giustino Catalano
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Tra le tante carni al forno, il cui scopo su questo sito è di fornire una ricetta di una pietanza che viene preparata e poi il resto – sempre con un minimo di attenzione e cura – avviene nel forno, l’anatra alla pechinese è tra i piatti più iconici delle cotture al forno.
Ed è un rappresentante centenario della cucina cinese del quale vi parlerò presto nella rubrica di Storia in cucina che curo personalmente ogni domenica pomeriggio alle 18.
Nel frattempo questa la ricetta.
Ingredienti:
1 anatra intera (circa 2 kg)
6 cucchiai di miele
3 cucchiai di salsa di soia
2 cucchiai di aceto di riso
2 cucchiai di olio di sesamo
1 peperoncino fresco tritato (opzionale)
2 spicchi di aglio tritati
5 cm di radice di zenzero fresca tritata
6 cipollotti tagliati a strisce sottili
12 pancake cinesi (o tortillas)
salsa Tianmian scura (qui la ricetta per farla) per condire i pancakes
cetrioli a fettine (per condire i pancakes)
Procedimento:
Prepara l’anatra pulendola bene e rimuovendo eventuali parti grasse in eccesso. Fai dei tagli superficiali sulla pelle per permettere al grasso di uscire durante la cottura.
In un recipiente mescola il miele, la salsa di soia, l’aceto di riso, l’olio di sesamo, il peperoncino fresco (se lo usi), l’aglio tritato e la radice di zenzero tritata. Spennella l’anatra con questa marinatura e lascia riposare per almeno 30 minuti. Ripeti l’operazione per tre volte.
Accendi il forno a 180°C. Disponi l’anatra su una teglia con la pelle rivolta verso l’alto e cuoci per circa 1 ora e mezza, o fino a quando la pelle sarà croccante e dorata.
Quando l’anatra è quasi pronta prepara i pancake (vanno bene anche delle piccole piadine). Tienili caldi sotto un canovaccio umido.
Togli l’anatra dal forno e lascia riposare per qualche minuto prima di tagliarla a fette sottili. Servi le fette di anatra sui pancake cinesi, condiscili con salsa Tianmian, cetrioli e strisce di cipollotto. Arrotola i pancake e servili subito.
Di formazione classica sono approdato al cibo per testa e per gola sin dall’infanzia. Un giorno, poi, a diciannove anni è scattata una molla improvvisa e mi sono ritrovato sempre con maggior impegno a provare prodotti, ad approfondire argomenti e categorie merceologiche, a conoscere produttori e ristoratori.
Da questo mondo ho appreso molte cose ma più di ogni altra che esiste il cibo di qualità e il cibo spazzatura e che il secondo spesso si mistifica fin troppo bene nel primo.
Infinitamente curioso cerco sempre qualcosa che mi dia quell’emozione che il cibo dovrebbe dare ad ognuno di noi, quel concetto o idea che dovrebbe essere ben leggibile dietro ogni piatto, quella produzione ormai dimenticata o sconosciuta.
Quando ho immaginato questo sito non l’ho pensato per soddisfare un mio desiderio di visibilità ma per creare un contenitore di idee dove tutti coloro che avevano piacere di parteciparvi potessero apportare, secondo le proprie possibilità e conoscenze, un contributo alla conoscenza del cibo. Spero di esservi riuscito.
Il mio è un viaggio continuo che ho consapevolezza non terminerà mai. Ma è il viaggio più bello che potessi fare.