Cibo e tradizioni

Carnevale 2025, storie e ricette tirolesi e veneziane

 

Carnevale 2025, storie e ricette tirolesi e veneziane

Vi porto all’incontro tra la tradizione italiana e sudtirolese nel periodo baccanale carnevalesco.

Ogni valle ha una propria specialità  in questo periodo il  Karneval “ Fasching “ tirolese , ha in comune  con la tradizione italiana i dolci che  nascono tutti nel grasso caldo,  ogni provincia porta in tavola qualcosa di particolare: dalla Val Venosta, alla Val Senales, dalla Val  D’Ultimo e di Siusi., alla Val Sarentino, mentre la nostra tradizione veneta frigge Galani “crostoli” e fritole “frittelle” che comunque anche i tirolesi ora le fanno, ma non come le nostre ricette nostrane.

Per esempio le pasticcerie fanno i Kichel piccoli Krapfen con diversi ripieni di marmellate e creme , anche vuoti, vengono fritti  facendoli letteralmente nuotare nel grasso bollente.

In questi tempi viene usato l’olio di arachidi, in passato veniva usato soltanto lo strutto di maiale fuso e il burro chiarificato.

Per rendere i fritti meno grassi è consigliato aggiungere alla pasta un po’ di alcool ad alta gradazione ( grappa ) , dopo la cottura si consiglia posare il fritto brevemente su carta assorbente.

La temperatura del grasso per friggere deve essere compresa tra i 160 e i 200 gradi.

Se non si possiede un termometro si può fare una prova con una goccia d’acqua, se si disintegra immediatamente la temperatura è stata raggiunta.

Ogni volta che si estrae i Krapfen,  crostoli , o le frittelle si deve attendere che il grasso raggiunga di nuovo la temperatura.

L’olio può anche essere usato due o tre volte, ma se ha delle impurità va filtrato. Importante è pure non risparmiare sulle quantità di olio per friggere.

Passiamo a descrivere qualche ricetta, tra frittelle venete, Faschingskrapfen irresistibili e soffici ripieni di varie creme, ogni elemento di questi piatti è una celebrazione della nostra gastronomia Gusti  e consistenze che si fondano tra le  vette delle  Dolomiti  e le tradizioni venete più radicate nel nostro Paese.

“ Hasenòhrln “  delizie fritte sono simili  a krapfen cosparsi di cannella e zucchero. Sono molto conosciute in Val Pusteria l’esecuzione richiede un po’ di tempo, in quanto l’impasto deve lievitare.

Per circa 35 pezzi

IMPASTO :

gr. 270 farina 00,  gr. 200 farina di segala, gr. 60 burro morbido, 2 uova, 2 tuorli, 2 c di yogurt bianco, 150 ml di latte tiepido, i c di olio, 1 c di zucchero sale q b .

Impastare in una ciotola tutti gli ingredienti fino ad attenere un impasto liscio, coprire e fare riposare almeno  30 minuti coperto.

Stendere la sfoglia sottile , ritagliare delle strisce 10 x 10 , distribuire la marmellata e ripiegare su se stesso il ritagliato.

FARCITURA:

marmellata a gusto proprio, olio per friggere, zucchero a velo per spolverare.

Temperatura di cottura  190 gradi. Cottura 3 minuti.

FRITOLE  “VENESSIANE“  classiche.

Ingredienti:    gr. 700 di farina 00, gr. 30 lievito di birra,  ¼ di latte o acqua tiepida leggermente salata, 2 uova intere, gr. 150 uvetta passa e gr. 100 pinoli, 1 bicchierino di grappa o rhum, 1 scorza grattata di limone o cedrini, 3 cucchiai di zucchero ( facoltativo ) sale q b .

IMPASTO :

disfare il lievito di birra nel latte tiepido, aggiungere le uova, zucchero, sale, rhum o grappa e scorza di limone. Unire un po’ alla volta la farina, fino a raggiungere una pasta cremosa e morbida, coprire e lasciare riposare per un’ora in luogo tiepido. Al momento di friggere le Fritole aggiungere all’impasto l’uvetta lavata e gonfia di rhum, ( gli ingredienti pesanti, devono sempre essere aggiunti dopo la lievitazione, perchè così facendo, la pasta lieviterà più facilmente.

Si frigge a cucchiaiate in olio di semi bollente le frittelle sono buone sia calde che fredde.

Per vecchia tradizione le “ fritole “ non mancano mai nelle feste di carnevale, fanno tanta allegria messe a piramide su piatti immensi che si usano a Venessia !

Autore

  • Nata tra le Dolomiti dell'Alto Adige, dove spicca il Catinaccio, noto come Rosengarten per il suo colore acceso al tramonto, mi sono appassionata alla degustazione dei vari piatti altoatesini, tra locande, masi, dove il profumo del fieno inebria la mia mente. Ho le mie radici famigliari nella Laguna di Venezia ma qui a Bolzano non mi manca nulla. A valle delle montagne ci sono laghi, prati in fiore, terrazzi  adornati da stupendi gerani. Per non parlare di meleti e di quei vigneti da cui provengono i pregiati vini altoatesini conosciuti in tutto il mondo.

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Gabriella Baggio

Nata tra le Dolomiti dell'Alto Adige, dove spicca il Catinaccio, noto come Rosengarten per il suo colore acceso al tramonto, mi sono appassionata alla degustazione dei vari piatti altoatesini, tra locande, masi, dove il profumo del fieno inebria la mia mente. Ho le mie radici famigliari nella Laguna di Venezia ma qui a Bolzano non mi manca nulla. A valle delle montagne ci sono laghi, prati in fiore, terrazzi  adornati da stupendi gerani. Per non parlare di meleti e di quei vigneti da cui provengono i pregiati vini altoatesini conosciuti in tutto il mondo.

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