“Chi no magna oca a san Martin no’ l vedi el beco de un quatrin”
- Fabiana Romanutti
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Vino novello e oca arrosto. Indispensabili complementi a tavola per rendere indimenticabile la ricorrenza di san Martino, che, come noto, si festeggia l’11 novembre. Un tempo questa data coincideva con la fine dell’anno agricolo e per questo motivo le famiglie di contadini, finito il lavoro sui campi dei proprietari, caricavano le masserizie su un carretto alla ricerca di un altro lavoro. Ecco perchè “fare San Martino” è un’espressione che indica il trasloco. “A San Martino ogni mosto diventa vino” recita un altro proverbio che ci invita a brindare in compagnia. L’oca per san Martino si mangia in Svezia, Danimarca, Boemia, Svizzera e Germania. Per quel che riguarda l’Italia, la tradizione è viva In Friuli, Veneto, Lombardia e Romagna.
E voi avete provveduto a comprare il cibo d’obbligo per questa ricorrenza? Veniamo in vostro soccorso fornendovi una ricetta spiegata passo passo. Buon lavoro e buon appetito. Rispettate gli antichi proverbi: l’oca arrosto va mangiata per forza per propiziarsi benessere!
INGREDIENTI
un’oca intera del peso di circa 2,5 kg, privata della testa e delle viscere (fatevi aiutare dal macellaio)
5 mele piccole meglio se di montagna
250 g di scalogni
200 g di castagne già bollite e pelate
1 piccola cipolla
mezza tazza di vino bianco
un mazzetto di timo possibilmente fresco
20 g di burro
sale e pepe q. b.
COME PROCEDERE
Salate e pepate abbondantemente l’oca bene eviscerata e inserite all’interno una mela intera ben lavata, la cipolla pelata e un rametto di timo fresco.
Richiudete e legatela ben stretta, cosce comprese. Scaldate il forno a 160 °C in modalità ventilato.
Rivestite con della carta argentata una grande teglia. Disponete al di sopra una gratella o griglia da forno e adagiatevi l’oca.
Salate e pepate abbondantemente anche la pelle dell’oca e infornatela. Calcolate 40 minuti di cottura per ogni chilo di pennuto.
Durante la cottura la carne rilascerà tutti i suoi liquidi sulla teglia. Trascorse le circa tre ore di cottura, senza spegnere il forno, estraete la teglia.
Filtrate il liquido di cottura e prelevatene mezza tazza. Conservatelo.
Lavate accuratamente le mele rimaste, eliminate il torsolo e, senza pelarle, dividetele in 8 parti.
Sbucciate gli scalogni e tagliateli a metà. Fate fondere in un tegame il burro assieme al timo. Aggiungete le mele, le castagne, gli scalogni. Salate e pepate leggermente.
Sfumate con il vino bianco e versatevi anche il liquido di cottura dell’oca che avevate conservato. Cuocete il tutto per 5 minuti.
Trasferite l’oca in una teglia pulita, aggiungete le mele, gli scalogni e le castagne, e disponetele attorno all’oca.
Rimettete il tutto in forno e proseguite la cottura per un’altra mezz’ora prima di servire il tutto ben caldo.
Friulana di nascita, triestina di adozione. Quanto basta per conoscere da vicino la realtà di una regione dal nome doppio, Friuli e Venezia Giulia. Di un’età tale da poter considerare la cucina della memoria come la cucina concreta della sua infanzia, ma curiosa quanto basta per lasciarsi affascinare da tutte le nuove proposte gourmettare. Studi di
filosofia e di storia l’hanno spinta all’approfondimento e della divulgazione. Lettrice accanita quanto basta da scoprire nei libri la seduzione di piatti e ricette. Infine ha deciso di fare un giornale che racconti quello che a lei piacerebbe leggere. Così è nato q.b. Quanto basta, appunto.