Cibi e bevande nelle relazioni di Pietro Querini (parte seconda)
- Paolo Francis Quirini
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Ma dove era diretto il Patrizio Veneto Pietro Querini con tutto quel “Ben di Dio”, che lui descrive “di asai bona valuta et asai altre robe di valore”?
E da dove provenivano quelle preziose merci che ha dovuto lasciare quando hanno abbandonato la Cocca Querina per salire sulle scialuppe di salvataggio?
Facciamo un passo indietro, dal 1431, inizio del viaggio, al 1204, anno della quarta Crociata, nel quale Venezia venne in possesso, per la sua determinante partecipazione nella conquista di Costantinopoli, di “Quattro parti e mezzo dell’Impero di Romània”, cioè dell’Impero Romano d’Oriente, creando così il suo “Stato da Mar” nel quale era compresa anche la splendida isola di Creta, che i Veneziani chiamarono Candia (foto di copertina), situata strategicamente nel Mediterraneo e ricchissima di prodotti alimentari.
Per gestire quest’isola, la Serenissima Repubblica la divise in Sestieri – come la città di Venezia – che a loro volta vennero frazionati in Feudi, dati in gestione a varie famiglie del Patriziato veneziano.
Ai Quirini/Querini furono assegnati i feudi di Castel Temene e i Casali di Daphnes, a settentrione dell’isola, a pochi km dalla Capitale Candia, e proprio dai prodotti di questi fertili territori, Pietro fece il carico da commercializzare nelle Fiandre, dove nella città- porto di Bruges c’era il più importante mercato dell’Europa settentrionale.
Come riferisce il medico, cartografo, geografo pordenonese Giuseppe Rosaccio nel suo “Viaggio da Venezia a Costantinopoli” edito nel 1598, l’isola di Creta/Candia era una vera fonte di approvvigionamenti, che Venezia, oltre ad importare in città, dove andava per la maggiore, distribuiva nel suo “Stato da Tera”, ed esportava in altri stati di tutto il mondo: tra essi, spiccavano per eccellenza i vini “che ristorano un che stesse per lasciare il Spirto”, soprattutto la “Malvasia” di cui Pietro caricò 800 botti prodotta dalle sue vigne.
Da oltre quarant’anni faccio ricerche sulla storia del mia Famiglia, di origine Sabina e Romana, ma prettamente veneziana dal 453 con il capostipite Quirino, che prima di stabilirsi a Torcello con la famiglia, fu “Capitan dei Padovani contro Attila”.
Una particolare attenzione la dedico al mio antenato Pietro Querini, sulle cui tracce mi sono personalmente recato, e ciò mi ha permesso di trovare importanti informazioni finora sconosciute e smentire, con dati certi, varie notizie artatamente messe in giro, per motivi soprattutto commerciali, o da chi vuole inventarsi un’immagine di “storico” o di “influencer” dei propri interessi.