Cilento Tastes 2025: una nuova visione del brand Cilento
È giunta al termine l’edizione 2025 di Cilento Tastes, l’evento che mette al centro l’autenticità dei prodotti tipici locali e si conferma come una grande opportunità per dare visibilità ai piccoli produttori del territorio.
Un evento che si fa portavoce del brand Cilento, inteso come un mosaico di sapori, profumi e tradizioni, custode di un sapere artigianale e fucina di antichi mestieri.
L’evento organizzato da Cilentox100 ETS, associazione che nasce con l’obiettivo di sostenere e valorizzare il territorio cilentano attraverso la promozione della cultura mediterranea e delle sue eccellenze, quest’anno ha registrato numeri importanti: circa 8.000 visitatori, 100 espositori, oltre 410mila visualizzazioni sui profili social ufficiali, la partecipazione attiva di comuni e enti locali, e un’affluenza significativa di persone, tra produttori, chef e appassionati del settore.
Il Cilento ha mostrato un’identità sempre più coerente con le logiche contemporanee della comunicazione, dal packaging allo storytelling, fino a un branding capace di posizionare i prodotti cilentani sul mercato con una forza nuova, grazie alla reinterpretazione consapevole della tradizione e alla proposta di innovazioni autentiche.
Cilento Tastes si è confermato come una piattaforma concreta di scambio tra produttori e ristoratori, con l’obiettivo di creare connessioni solide e rafforzare un networking reale tra le diverse realtà del territorio.
Durante l’evento si è delineato uno scenario ricco e variegato, dove protagonisti sono stati i prodotti simbolo della terra cilentana: dal miele alle conserve, dai liquori alle birre artigianali, dai vini di qualità ai formaggi di capra e latte vaccino, senza dimenticare l’intramontabile mozzarella di bufala e la mozzarella nella mortella, un topic cilentano dove il prezioso latticino e conservato in foglie di mirto.
Grande spazio anche alle olive ammaccate, al fico bianco del Cilento, ai fusilli di Felitto, anche alla “pâtisserie cilentana” da quella tradizionale che spazia dai cannoli cilentani, agli scauratielli, fino a proposte innovative come la crema di pastiera, e tante altre specialità.
Tra le proposte salate, è emersa con forza l’antica pizza cilentana, accanto a nuove versioni di pizza fritta che dialogano con il presente pur restando radicate nella tradizione.
Tra le novità più apprezzate, lo zafferano “made in Cilento” e la riscoperta del riso cilentano, coltivato di nuovo dopo secoli di assenza, insieme a prodotti a base di carne di bufalo e cinghiale, yogurt di bufala fino all’aglio orsino. In questo scenario si inserisce anche l’artigianato, con la presenza di mestieri antichi come l’intreccio di cesti e l’uncinetto, presente anche un maestro d’ascia con le sue tecniche per produrre scafi cilentani.
L’iniziativa ha visto una partecipazione significativa da parte delle istituzioni locali.: il Comune di Novi Velia ha portato i suoi prodotti tipici e una dimostrazione dal vivo della realizzazione della mozzarella nella mortella, una tecnica antichissima che conserva il latticino tra foglie di mirto.
Il Comune di Serre, quello di Magliano Vetere, Comune di Morigerati e la Provincia di Salerno hanno contribuito con le proprie specialità e con un coinvolgimento diretto della comunità.
Di grande rilievo anche la partecipazione dei nuovi consorzi, come quello del cavolfiore della Piana del Sele IGP e all’organizzazione OP-MED Latte di Bufala Mediterranea, insieme a “Solco Maggiore” una realtà che si fa garante della tutela e della promozione delle filiere locali, da quella casearia fino all’ortofrutta.
Presenta anche il neonato consorzio del fico bianco del Cilento Dop e Condotta Slow Food Vallo di Diano e Tangaro.
Durante l’evento si è dato spazio al racconto dei produttori attraverso il format radiofonico “Cilento Ti Sento” di Radio Punto Zero, che ha trasmesso in diretta le loro storie e il valore umano dietro ogni prodotto.
Le interviste video, curate da Wondermag, hanno offerto uno sguardo fresco e dinamico su ogni realtà.
L’interesse del settore si è concretizzato anche nella partecipazione di una delegazione dell’ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, oltre a buyer esteri, rappresentanti della grande distribuzione organizzata.
Presente la stampa di settore, e il convegno sul tema “La comunicazione enogastronomica del Made in Italy”, moderato dal giornalista Rai Paolo Di Giannantonio con la partecipazione del Presidente della Commissione Bilancio della Regione Campania Franco Picarone, dell’editrice Silvia Malandrin e del direttore di Wondermag Maurizio Carucci, della giornalista Valentina Tafuri, vincitrice del Premio Nazionale della Fondazione Agnesi, di Alfonso Sarno, autore del volume “Nuove note di cucina salernitana”, e di Ida Paradiso, esperta di food marketing, Made in Italy e responsabile comunicazione dell’evento.
Un momento di confronto importante che ha posto al centro il valore della narrazione e della strategia comunicativa per l’enogastronomia italiana.
L’offerta formativa è stata di altissimo livello, con masterclass come “Cheese Lento: Proposte casearie nella terra della Dieta Mediterranea” a cura di Maria Sarnataro della delegazione ONAF Salerno, che ha raccontato le eccellenze casearie del territorio, dalla mozzarella di bufala a quella nella mortella, stracchino di bufala, robiola di capra, caciocavallo podolico fino al gelato, accompagnate dagli oli locali.
Grande successo anche per “Il Terroir nel Calice” e “Rosso Cilento”, curate rispettivamente da Roberto Coppola e da Ugo Baldassarre di FISAR, che hanno guidato i partecipanti alla scoperta dei vini cilentani, con degustazioni dei rossi autoctoni come Primitivo, Barbera, Piedirosso e Aglianico.
L’esperto Marco Contursi delegato ONAS Campania ha messo in luce la rinascita della norcineria locale attraverso aziende che custodiscono e reinterpretano antiche ricette con metodi artigianali.
Particolarmente apprezzato anche il laboratorio sul fusillo di Felitto e quello sull’antica pizza cilentana, l’“ammaccata”, guidato da Cristian Santomauro, ambasciatore della Dieta Mediterranea nel mondo, che ha accompagnato i partecipanti dalla preparazione dell’impasto fino alla degustazione.
L’evento ha coinvolto anche i più piccoli con laboratori Kids Food Lab dedicati alla merenda buona, alle tecniche dell’uncinetto e dell’intreccio dei cesti, oltre a un laboratorio scientifico di microscopia curato dal Museo Paleontologico di Magliano Vetere.
A chiusura dell’evento, il commento di Linda Auricchio, direttrice di Cilento Tastes:
“Quest’anno abbiamo raccolto i frutti delle prime due edizioni. C’è un cambiamento in atto, le aziende sono sempre più consapevoli ed organizzate nella comunicazione e nel branding, sempre più attente alla qualità ed alla sostenibilità. Voglio ringraziare di cuore chi ha partecipato al Cilento Tastes 2025. È stato un momento speciale, reso unico dalla fiducia, dall’entusiasmo e dal calore degli espositori. Credo profondamente che solo insieme si possa crescere davvero, e questo evento ne è la prova più bella.
Il Cilento ha un potere incredibile: la qualità dei suoi artigiani del gusto, veri eroi che ogni giorno mettono passione, storia e tradizione in quello che fanno, è qualcosa che emoziona. Molti di loro portano avanti saperi antichi, tramandati da nonne e famiglie, intrecciati con la nostra biodiversità unica. Questa terra è davvero straordinaria. Tutto questo ha bisogno del giusto racconto, del mezzo giusto per farsi conoscere, perché è un patrimonio umano e naturale immenso. Il mare, la terra, il clima, uniti alle persone… è questo che rende grande la cultura mediterranea”.
Corale il commento dell’associazione Cilentox100 ETS: “La nostra visione è quella di dare voce ai protagonisti dell’enogastronomia locale, veri ambasciatori di una terra autentica, dove il cibo diventa racconto, identità e leva di sviluppo. Crediamo in un turismo consapevole, esperienziale, che unisce il piacere del gusto alla qualità della vita, nel rispetto dell’ambiente, delle tradizioni e delle comunità locali. Con passione e impegno lavoriamo per costruire un futuro in cui il Cilento sia sempre più riconosciuto come modello di sostenibilità, bellezza e benessere”.