Conosci la pasta catanese a cinque buchi?
- Fabiana Romanutti
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Conosci la pasta catanese a cinque buchi (che’ cincu puttusa), i maccheroni con un buco centrale più grosso e quattro laterali più piccoli?
Storia o leggenda della nascita del piatto. La tradizione narra che la pasta a cinque buchi nasca da un errore di un pastaio che – per i festeggiamenti in onore di Sant’Agata – avrebbe sbagliato le dimensioni dei maccheroni e decise quindi di unirli a gruppi di 5 e di 7.
Si prepara nella zona del Catanese solo per Carnevale, in continuazione dei festeggiamenti per Sant’Agata. Si preparano con un sugo grasso o con un ricco ragù a base di carne e grasso di maiale: salsiccia, cotenna, puntine.
Pasta di Carnevale a 5 buchi
INGREDIENTI
- 4 salsicce di maiale
- 1 cipolla
- 1 costa di sedano
- 2 carote
- olio extravergine di oliva
- 360 g di pasta 5 buchi
- 750 ml di polpa di pomodoro
- sale q. b.
- cotenna di suino (facoltativa)
- 1/2 bicchiere di vino rosso
- 250 g tritato di vitello
PROCEDIMENTO
- In un tegame versate l’olio extravergine di oliva e aggiungete un trito di cipolla, carote e sedano.
- Fate soffriggere e dopo qualche minuto unite anche la carne tritata di vitello e due salsicce sbriciolate.
- Sfumate con vino bianco. In seguito aggiungete passata di pomodoro. Aggiustate di sale e unite aromi e spezie – pepe nero, noce moscata, alloro.
- Cuocere a fuoco basso per un’ora a pentola coperta.
- Quando il ragù di maiale è pronto fate cuocere anche la pasta a 5 buchi di Carnevale in una pentola capiente con abbondante acqua salata.
- Scolate la pasta e conditela con abbondante ragù di maiale.
- Impiattate inserendo in ogni piatto pezzetti di salsiccia e di cotenna. Aggiungete a piacere formaggio grattugiato per renderla ancora più saporita.
Photocredit Siciliafan.it
Friulana di nascita, triestina di adozione. Quanto basta per conoscere da vicino la realtà di una regione dal nome doppio, Friuli e Venezia Giulia. Di un’età tale da poter considerare la cucina della memoria come la cucina concreta della sua infanzia, ma curiosa quanto basta per lasciarsi affascinare da tutte le nuove proposte gourmettare. Studi di
filosofia e di storia l’hanno spinta all’approfondimento e della divulgazione. Lettrice accanita quanto basta da scoprire nei libri la seduzione di piatti e ricette. Infine ha deciso di fare un giornale che racconti quello che a lei piacerebbe leggere. Così è nato q.b. Quanto basta, appunto.