“Dal Calice alla Cantina, emozioni e design al femminile“, il dialogo creativo promosso dalle Donne del Vino della Campania
- Fosca Tortorelli
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Lo scorso sabato 02 Marzo 2019 si è svolta al PAN Palazzo delle Arti di Napoli, il primo degli eventi in calendario della delegazione campana de Le Donne del Vino, dal titolo “Dal Calice alla Cantina, emozioni e design al femminile”.
Il convegno è stato modellato sulla tematica proposta dal nazionale “Donne, Vino e Design”, un tema scelto per dare risalto alla creatività femminile applicata all’ambito dell’imprenditoria, che negli ultimi decenni ha guidato le scelte e il lavoro delle tante professioniste del vino.
Un tema ampio e sfaccettato, che così come il design stesso, può avere mille punti di vista diversi. Questo è stato senza dubbio lo spunto creativo che ha dato modo di costruire un convegno con una pluralità di interventi diversificati, tali da poter creare un dialogo sinergico tra le diverse professionalità che fanno parte dell’associazione, oltre ai diversi contributi esterni.
Il convegno tematico, moderato dall’Arch. Fosca Tortorelli, Vice Delegata delle Donne del Vino della Campania e giornalista, ha introdotto e coordinato i diversi contributi, cercando di tirare le fila degli spunti emersi.
Una veloce introduzione di Valentina Carputo, Delegata delle Donne del Vino della Campania, ha tracciato il segno tangibile della partecipazione al femminile e di come questa manifestazione abbia suscitato anche l’interesse istituzionale. Infatti la manifestazione ha avuto il patrocinio del Comune di Napoli ed è rientrata nella rassegna “Marzo Donna 2019 – Se tutte le donne del mondo…” (ideata e promossa dalla Delegata del Sindaco alle Pari Opportunità, professoressa Simonetta Marino, in collaborazione con gli Assessorati: alla Cultura, alla Scuola, alla Coesione Sociale, al Lavoro, ai Giovani, al Welfare, le 10 Municipalità e gli organismi di parità, gli ordini professionali e le associazioni di categoria).
Il significato di questa festa è legato a tanti aspetti, da quelli funzionali e quotidiani del produrre, fino a quelli legati al comunicare questo mondo dell’enogastronomia. Tanti oggetti diventano strumenti effettivi e tangibili per veicolare un messaggio ben preciso, dall’identità di un brand, a quella di un territorio o di un prodotto. In questo contesto giocano sicuramente un ruolo fondamentale le donne imprenditrici, che con la loro creatività e attraverso un design evocativo cercano di stabilire un legame emozionale con il consumatore finale.
Il punto di vista del design delle cantine e il tema del design legato all’Alimentazione
L’intervento della Prof. Arch. Francesca Muzzillo, ha voluto inserire il punto di vista del design delle cantine, viste come oggetti architettonici capaci di coniugare la funzionalità con l’estetica. Ulteriore contributo scientifico è stato quello della Prof. Arch. Dolores Morelli, Delegata Orientamento Dip. di Architettura e Disegno Industriale Unicampania, che con la Prof. Arch. Sabina Martusciello, Presidente Corso di Laurea Design e Comunicazione Unicampania si occupa da anni del tema del design legato all’Alimentazione.
Educazione e valorizzazione dell’esperienza degustativa, nasce “Sofia-il calice della sapienza”
Molto interessanti i progetti creativi legati al mondo dell’enogastronomia, presentati da giovani laureati e studenti del CdS in Design e Comunicazione dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, in particolare quello della giovane Designer, Germana Gilostri, che ha raccontato il suo progetto. La designer ha progettato un calice da vino innovativo che ha come scopo l’educazione e la valorizzazione dell’esperienza degustativa. “Sofia-il calice della sapienza” è composto da uno stelo che contiene al proprio interno un materiale termocromico, il quale a contatto con il calore corporeo si riscalda e cambia colore indicandoci quando è opportuno terminare la degustazione in quanto il vino non è più a temperatura corretta. Ha una forma curva e peculiare rispetto alla maggior parte degli steli, lascia la coppa in trasparenza indicando il livello del liquido da non superare e ha un forte valore ergonomico. Suggerisce come posizionare le dita al fine di mantenere il bicchiere nel modo giusto per non riscaldare la coppa e non far scomparire le particelle gustative ed olfattive.
L’importanza di stabilizzare la temperatura dei vini, ci pensa “Fresh wine”
Interessante anche il progetto realizzato e brevettato da Nando Salemme, sommelier e patron dell’Osteria Abraxas, sita a Pozzuoli nel cuore dei Campi Flegrei, che ha presentato un oggetto realizzato in collaborazione con l’ADI (Associazione del Disegno Industriale) di Napoli, che ha chiamato “Fresh wine”. Uno strumento costituito da polipropilene, dotato di una barra di alluminio per la stabilizzazione dei vini. In base alla quantità di ghiaccio immessa, la temperatura viene bloccata, “stabilizzata”, appunto. Inoltre, l’acqua sciolta finisce in un piccolo comparto della campana che la isola e fa sì che non venga in contatto con la bottiglia, evitando di bagnarne l’etichetta.
Simboli, tra storia e territorio, l’esperienza di Cantine Olivella
Design come storia e come territorialità, aspetto trattato da Domenico Ciriello, socio – insieme a Ciro Giordano (Presidente Consorzio Vini Vesuvio) – dell’azienda vesuviana Cantine Olivella. Domenico ha illustrato le origini della cantina e la storia della fonte olivella, fino a mostrare come dalla storia si siano ispirati per far disegnare le etichette dei loro vini. Salvatore Emblema, Carla Viparelli e Olimpia Fontanelli con la loro arte hanno riportato nelle diverse etichette segni tangibili del territorio di appartenenza.
Food nel design e design del Food
Lorella di Porzio, delegata uscente e proprietaria del Ristorante Umberto in via Alabardieri (Napoli), ha invece affrontato il tema di food nel design e design del food. Si vedono sempre più locali che hanno un determinato design e al contempo anche il cibo viene presentato dagli chef in modo da privilegiarne la naturalità degli alimenti e la territorialità degli stessi. Il design che celebra l’alimento non solo nel piatto, ma con il piatto stesso; ne è di esempio la filosofia perseguita dallo chef Franco Aliberti, che crea i contenitori per le sue ricette usando polvere di ceramica. Interessante anche l’accenno al recupero dei manufatti della Real fabbrica di Capodimonte e dei progetti che puntano al riciclo e al recupero dei materiali.
Educazione e aspetto sociale
Ultimo tema trattato è stato il legame tra il design, l’educazione e l’aspetto sociale, che ha visto l’Associazione Casa dei Cristallini (membro e sede dell’Associazione In Rosa – ONLUS per la difesa dei diritti delle donne e dei minori vittime di abusi), rappresentata per l’occasione dalla socia giornalista Monica Piscitelli, partecipe di questa attività.
Design ed educazione dei bambini del Rione Sanità camminano a braccetto; segno concreto è il loro progetto “Magnà”– ideato dalle creative Assunta D’Urzo e Mary Cinque – che nasce come un laboratorio di disegno alimentare della Casa dei Cristallini e si occupa di minori e famiglie nella parte più interna del Rione Sanità, nel cuore di Napoli. Il laboratorio consiste nella preparazione di merende ad arte per bambini dai 6 ai 15 anni fatte con ingredienti di stagione, per educare i bambini a mangiare bene divertendosi. Dal 2016 Magnà si finanzia anche con l’aiuto di imprenditori del settore food che adottano i disegni dei bimbi della Sanità per la propria comunicazione aziendale. Ne è di esempio il lavoro svolto con il birrificio artigianale “K’birr”, che ha utilizzato nelle sue etichette i disegni dei bambini.
Una panoramica ampia e coinvolgente, che ha cercato di mettere in sinergia competenze e professionalità apparentemente lontane. Si è cercato di sottolineare come nel panorama lavorativo, sia fondamentale il ruolo della creatività dell’imprenditoria femminile, che contribuisce concretamente alla realizzazione di un modo efficace di comunicare.