
Come si dice in friulano sedano? Sèlino. Come si dice in triestino sedano? Sèlino. Come si dice in greco sedano? Sèlinon (σέλινοv). Uniformità straordinaria di dizioni per una pianta o meglio un ortaggio antico (Apium graveolens L. il suo nome scientifico) citato nei poemi omerici per le virtù benefiche: Achille sarebbe riuscito a guarire il suo amato cavallo proprio grazie all’uso di foglie di sedano. Per la sua caratteristica di pianta sacra agli dei nel’antica Grecia il sélinon non era utilizzato in cucina, piuttosto ne facevano corone beneauguranti. Fra l’altro compariva per uun periodo su alcune monete della città di Selinunte. I Romani erano soliti ornare le sale dei banchetti con corone delle sue foglie per tenere lontani – grazie all’aroma – gli effetti del troppo bere (provare non costa nulla!. Appartiene alla famiglia delle Apiacee anche il levistico o sedano di monte, spesso citato nelle ricette di Apicio.
Nel Medioevo, seguendo gli antichi insegnamenti di Ippocrate, era considerato pianta benefica contro le depressioni e la tetraggine, alimento e rimedio “per i nervi sconvolti”. In Francia nel Settecento nasce il mito (o la realtà? anche in questo caso non resta che provare) del sedano come cibo afrodisiaco, crudo in salsa piccante o cotto in forma di minestra cremosa, un particolare tipo di potage ideato da Madame Pompadour in persona. All’inizio dell’Ottocento il gastronomo Grimod de la Reynière scriveva: “Pur perdendo, quando è cotto, una parte delle sue qualità, non si può tuttavia nascondere che il sedano sia una pianta ricca di aromi: corroborante, stimolante, eccitante e di conseguenza fortemente afrodisiaca.”

Le varietà italiane si sedano più diffuse oggi sono il Verde di Chioggia, il Gigante di Romagna, il Dorato d’Asti e il Verga d’Oro. Varietà tipiche e con feste dedicate il sedano nero di Trevi (PG) e il sedano bianco di Sperlonga (LT). Memzioniamo anche il sedano rapa triestino, coltivato in pochi orti locali e chiamato nei banchi di vendita teste de selino.
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Friulana di nascita, triestina di adozione. Quanto basta per conoscere da vicino la realtà di una regione dal nome doppio, Friuli e Venezia Giulia. Di un'età tale da poter considerare la cucina della memoria come la cucina concreta della sua infanzia, ma curiosa quanto basta per lasciarsi affascinare da tutte le nuove proposte gourmettare. Studi di filosofia e di storia l'hanno spinta all'approfondimento e della divulgazione. Lettrice accanita quanto basta da scoprire nei libri la seduzione di piatti e ricette. Infine ha deciso di fare un giornale che racconti quello che a lei piacerebbe leggere. Così è nato q.b. Quanto basta, appunto.
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