Dieta: una questione di testa e di gola
- Daniela Limonta
- Ti potrebbe interessare Opinione
Prima di iniziare qualsiasi programma dimagrante, che sia une dieta mediterranea, iperproteica, chetogenica, con farmaci, insomma qualsiasi tipo di dieta occorre avere un’ottima motivazione. Nessuno riuscirà a dimagrire se la dieta gli è stata imposta dal medico, dal cardiologo, dall’ortopedico, dalla moglie o dall’amica. Ogni paziente che si reca in uno studio di dietologia deve “voler dimagrire” per sé stesso! Il percorso deve essere una sua scelta personale ben ponderata. Molte volte sento pazienti dire “Sono venuto da Lei perché mi hanno detto che devo dimagrire!”. La mia risposta è sempre la stessa “Lei non DEVE dimagrire, lei VUOLE dimagrire!”. Perché tra “dovere” e “volere” cambia davvero molto.
La voglia di perdere peso, di migliorare la propria qualità di vita deve nascere dal profondo. Per alcuni pazienti è utile elencare tutto ciò che potrebbe cambiare nella propria vita con 20, 25, 30 kg in meno. Spesso quest’elenco io e il paziente lo facciamo insieme. Dunque con molti chili in meno: non avrebbe affanno nel salire le scale, dormirebbe meglio, russerebbe meno, potrebbe svolgere un’attività sportiva, potrebbe indossare abiti diversi, riuscirebbe ad allacciarsi le scarpe, avrebbe meno dolori a schiena e ginocchia ecc ecc. A volte l’elenco è davvero lunghissimo e spesso il paziente sorride e annuisce.
La motivazione iniziale è fondamentale ma da sola non basta servono anche impegno, costanza e sacrificio. Dubitate sempre di chi vi propone dimagrimenti “rapidi e senza fatica”. L’impegno nelle diete implica fatica e a volte anche rinunce. Ovvio ne vale sempre la pena perché alla fine il paziente che dimagrisce è felice, felicissimo della sua nuova e migliore vita!
E la gola? Cosa c’entra la gola nelle diete? La gola o golosità nelle diete a volte rappresenta un forte ostacolo. Per alcuni pazienti rinunciare ad esempio ai dolci, alla pasta, alla cioccolata, al proprio piatto preferito sembra impossibile. La strategia migliore, e anche la più razionale, in questi casi è quella di introdurre il proprio “comfort food” (o cibo coccola) una volta la settimana. Le strategie del “divieto assoluto” non funzionano mai. Quindi piuttosto che dire al paziente “Non potrà più mangiare la cioccolata” è sempre meglio dire “La cioccolata potrà mangiarla una volta la settimana”.
È fondamentale però che il paziente impari a consumare il piatto preferito in modo diverso: deve assaporarlo con calma, masticarlo bene, apprezzarlo. Il paziente deve imparare a controllare e dominare il cibo perché solo quando assumi il controllo hai il potere di cambiare!
Dr.ssa Daniela Limonta
Nata a Lecco, sul quel ramo del lago di Como tanto caro al Manzoni, la Drssa Daniela Limonta si laurea a 25 anni in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Milano discutendo una tesi sperimentale sui Disturbi del Comportamento Alimentare. Successivamente si specializza in Scienza dell’Alimentazione e Dietologia discutendo una tesi sull’Obesità.
Alla laurea e alla specializzazione seguono poi negli anni successivi corsi di perfezionamento e master vari (alimentazione artificiale, nutrizione pediatrica, diete vegane e vegetariane..)
Da più di 20 anni la dr.ssa Daniela Limonta si occupa di Nutrizione Clinica e Dietoterapia svolgendo la sua professione di medico dietologo con passione e impegno.
Relatrice a convegni e corsi, è autrice di diverse pubblicazioni scientifiche nazionali e internazionali. Partecipa come ospite a dibattiti e programmi televisivi. Compare spesso sulla stampa locale con articoli inerenti diete e alimentazione.
Sportiva, amante della montagna e degli animali, Daniela è anche mamma di tre splendidi ragazzi!