Donne e gusto: tra cucina, cultura e spettacolo
Fabiana Romanutti è una laureata in filosofia, folgorata sulla strada del gusto dall’enogastronomia.
Direttrice di Qubì, mensile cartaceo e del quotidiano on line che porta lo stesso nome, si racconta in un’intervista partendo dagli albori della sua carriera.
Fabiana Romanutti, lei è la direttrice di Quanto Basta, si presenti ai lettori di DTDG.
“Sono il direttore responsabile di un mensile cartaceo che si occupa di gusto e buongusto da ormai sedici anni e del quotidiano on line che porta lo stesso nome e che è nato contemporaneamente nella consapevolezza dell’importanza del digitale.
Una proposta slow da approfondire leggendo con calma gli articoli e accarezzando la carta e un’offerta fast che quotidianamente aggiorna sulle novità, le proposte, che suggerisce prodotti da conoscere e ricette da sperimentare. E per potere scrivere quello che a me interessava far conoscere e divulgare ho accettato la sfida e sono diventata anche editore.
Questo mi ha permesso anche di pubblicare dei libri e attualmente sono particolarmente fiera della collana Mittelcook dove analizziamo la teoria e la pratica della cucina mitteleuropea. Mi spiego: sono libri di ricette, ma si va ben oltre la ricetta”.
Quali sono le difficoltà che ha incontrato durante la sua carriera?
“La difficoltà principale come editore è quella di tenere sempre i conti a posto, di non lasciarsi prendere dai facili entusiasmi. All’inizio non è stato facile ma pian piano ce l’ho fatta.
E oggi che festeggiamo la festa della donna, devo dire che sono orgogliosa di avere fatto tutto da sola, senza una famiglia importante alle spalle, in un mondo per esempio come quello del vino prettamente maschile ameno fino ad alcuni anni fa.
E ciononostante, forse sarò un po’ provocatoria nel dire che troppo spesso le quote rosa sono troppo sbilanciate e spingono a un atteggiamento di “tutto mi è dovuto”, invece che “tutto me lo voglio conquistare”.
Com’è nata l’idea del giornale?
“È nata perché facevo delle collaborazioni con varie testate anche quotidiani, capivo che i lettori mi seguivano per la passione che ci mettevo nello scrivere e per l’onestà delle recensioni per esempio.
Ho voluto mettermi alla prova facendo quel giornale che io avrei voluto leggere, senza condizionamenti.
Ripeto, non è stato facile. Ma è sempre stata una bellissima avventura che mi ha fatto scoprire tante belle persone e tante realtà e storie che mai avrei immaginato di poter conoscere.
E ho soddisfatto quella che forse è la mia vera dote, quella di saper divulgare e quella di farmi ascoltare con interesse”.
Qual’è la soddisfazione più grande macinata contro eventuali detrattori?
“Quella di essere ancora qui con un giornale vivo apprezzato e in crescita in un mondo così difficile come quello attuale dell’editoria”.
Se fosse una storia raccontata. Quale sarebbe?
“Più che una storia, una breve sintesi: tutto può succedere per caso, sono laureata in filosofia, mai avrei pensato di scrivere di cucina. Quello che conta è avere lo sguardo curioso di chi vuole sempre imparare qualcosa. E il piacere di farlo”.