Donne e gusto: tra cucina, scrittura e spettacolo
Donne e gusto: tra cucina, scrittura e spettacolo
Intervista a Valentina Carputo, delegata regionale per la Campania dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino.
Nel panorama vitivinicolo italiano, le donne stanno conquistando sempre più spazio, portando innovazione, sensibilità e una visione unica nel settore.
Tra queste spicca Valentina Carputo, produttrice nei suggestivi Campi Flegrei e delegata regionale per la Campania dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino, realtà associativa senza scopo di lucro fondata nel 1988 su iniziativa di Elisabetta Tognana, che promuove la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva enologica e della società tutta.
Dinamiche, aperte all’innovazione, Le Donne del Vino viaggiano, sono informate e partecipano a fiere nazionali e internazionali e negli anni si sono distinte per le azioni finalizzate allo sviluppo sostenibile dei territori agricoli e la salvaguardia del patrimonio dei vitigni autoctoni rari e dei vigneti storici.
A fianco delle iniziative inerenti il proprio comparto economico, le Donne del Vino si sono anche sempre distinte per le attività di charity.
L’ impegno di Valentina, in qualità di Delegata regionale, non si limita alla produzione di vini che raccontano il territorio, ma si estende anche alla valorizzazione del ruolo femminile nel mondo enologico, come lei stessa racconta in questa intervista.
“Ciao, sono Valentina Carputo, produttrice di vini nei meravigliosi Campi Flegrei, un’area ricca di storia, tradizione e un terroir unico che dà vita a vini di grande carattere. Il mio lavoro è un viaggio continuo alla scoperta di come la nostra terra e le sue caratteristiche possano raccontarsi attraverso il vino.
La mia passione per il vino si intreccia con il mio impegno nel supportare le altre donne che, come me, portano avanti con determinazione e talento il nostro patrimonio vitivinicolo.
Sono anche delegata regionale delle Donne del Vino della Campania, un ruolo che mi permette di contribuire al rafforzamento del ruolo delle donne nel settore vitivinicolo”.
“Il legame tra vino e territorio è un elemento fondamentale che arricchisce la produzione vinicola, facendo sì che ogni vino sia strettamente legato alla sua terra d’origine.
Questo fattore distintivo, che rende ogni vino riconoscibile e difficilmente replicabile altrove, è ciò che conferisce valore e autenticità al prodotto, elevandolo oltre la mera bevanda.
In un mondo globalizzato, il vino che porta con sé l’impronta del suo territorio diventa una testimonianza preziosa della biodiversità e della cultura che lo ha plasmato”.
“Se potessi brindare con una donna del passato sceglierei Coco Chanel.
La sua visione rivoluzionaria della moda, la sua capacità di rompere con le convenzioni sociali e il modo in cui ha dato potere alle donne attraverso l’eleganza e la libertà di espressione sono straordinari.
Mi affascina la sua abilità di trasformare un settore tradizionale come la moda, rendendo l’eleganza accessibile e contemporanea, e sarebbe un’opportunità unica ascoltare direttamente dalla sua voce come abbia avuto il coraggio di sfidare le aspettative e le barriere del suo tempo.
Un brindisi con lei sarebbe un tributo alla sua audacia, al suo spirito indomito”.
“La sfida più grande per le donne nel settore vitivinicolo è superare le barriere culturali e storiche che, per lungo tempo, hanno limitato la loro presenza e il loro riconoscimento in ruoli di leadership.
Il mondo del vino è stato tradizionalmente dominato dagli uomini e, nonostante i progressi, molte donne continuano a confrontarsi con pregiudizi, stereotipi e difficoltà nell’affermarsi come esperte, produttori o leader nel settore.
Oltre a questo, le donne devono anche affrontare la difficoltà di conciliare la vita professionale con le responsabilità familiari, un aspetto che spesso viene visto come un ostacolo in un settore che richiede un impegno costante.
Tuttavia, sempre più donne stanno dimostrando che con passione, competenza e determinazione possono non solo eccellere, ma anche apportare una visione nuova e innovativa al mondo del vino.
La vera sfida, quindi, è cambiare le percezioni e le strutture”.
“Se fossi un piatto, sarei uno scarpariello.
Un piatto tipico della cultura partenopea e ricco di carattere, che combina semplicità e passione.
Mi piace pensare che la mia essenza sia quella di unire elementi semplici in modo armonioso, creando un’esperienza che lascia il segno senza bisogno di fronzoli.
La sua forza sta nella qualità degli ingredienti e nella cura con cui viene preparato, proprio come credo che le cose più autentiche nella vita, siano quelle che nascono dalla passione e dalla cura per i dettagli”.
L’intervista con Valentina Carputo ci ha regalato uno sguardo autentico su come il vino sia molto più di una semplice bevanda, bensì racchiude storia, territorio e identità.
Con il suo lavoro e il suo impegno nell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino, Valentina rappresenta una voce autorevole nel promuovere un cambiamento culturale e una maggiore inclusione nel settore vitivinicolo.
Il suo percorso dimostra che passione, determinazione e talento possono abbattere barriere e creare nuove opportunità.
Un brindisi al futuro delle donne nel vino, con l’auspicio che la loro presenza e il loro contributo siano sempre più riconosciuti e valorizzati.
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