Donne e gusto: tra cucina, scrittura e spettacolo
Intervista a Luisa Matarese, Alma De Lux.
Nel mondo dei liquori artigianali, la qualità e la passione fanno la differenza.
Luisa Matarese, fondatrice di Alma De Lux, incarna perfettamente questo connubio, trasformando la sua creatività in un vero e proprio marchio di eccellenza.
Con una storia che parte da un semplice liquore alla liquirizia preparato per amici e parenti, il suo percorso si è evoluto in un’avventura imprenditoriale unica, fatta di studio, sperimentazione e tanto coraggio.
In questa intervista, scopriamo la sua storia, le sfide affrontate e il legame profondo con la tradizione napoletana che caratterizza ogni sua creazione.
Dottoressa può presentarsi al pubblico dei lettori di DTEG?
“Sono Luisa Matarese, nata a Napoli un bel po’ di anni fa. Sono sposata e madre di tre splendidi ragazzi.
Provengo da una famiglia numerosa, con una madre casalinga che fin da subito ci ha trasmesso l’arte della tradizione e del mangiare sano.
Sono nozioni preziose che ho custodito a lungo, fino a quando, dopo anni di esperienze lavorative in ambiti diversi, ho deciso di rispolverarle.
Tutto ciò che ho fatto nella mia vita, però, ha sempre avuto un filo conduttore: la creatività. Ed è proprio questa che oggi caratterizza il mio lavoro, spingendomi continuamente alla ricerca di nuove idee”.
Cosa l’ha ispirata a fondare Alma De Lux e a dedicarsi alla produzione di liquori artigianali?
“È successo quasi per caso, seguito poi da un atto di coraggio: lasciare le mie certezze per mettermi in gioco in un mondo completamente diverso dalle mie esperienze lavorative precedenti.
Ho iniziato preparando, per me e per gli amici, un liquore alla liquirizia. Poi qualcosa mi è sfuggito di mano: le richieste aumentavano e la produzione casalinga stava letteralmente invadendo la mia casa!
A pochi passi da me si liberava un piccolo negozio. Non ho esitato a prenderlo: avevo bisogno di uno spazio tutto mio per lavorare senza interferenze e dare vita al mio “liquorino”.
Da lì si è aperto un mondo nuovo fatto di studio, ricerche, attestati, licenze, dogane e burocrazia. Non è stato affatto semplice: mi sono ritrovata a fare tutto, tranne il mio liquore!
Dopo un anno di trafile burocratiche, arriva il primo ordine importante… da una persona che però non amava la liquirizia! E io, fino a quel momento, sapevo fare solo quello.
Fortunatamente avevo tempo per la consegna, così mi sono rimboccata le maniche e ho imparato a fare altri gusti: Nocino, Meloncello, Alloro.
Non era ciò che avevo immaginato, ma dovevo pur sostenere le spese. È stato un primo esame e, per fortuna, l’ho superato alla grande. Sapevo però che non volevo fermarmi a sapori già visti e inflazionati: volevo creare qualcosa di unico.
Dopo qualche mese, ho sperimentato quella che chiamo ancora oggi la mia “prima chicca”: il Diablo, un mix di Peperoncino, Zenzero e Limone.
Dieci anni fa, portare sul mercato un liquore del genere è stato un atto di coraggio. Il risultato? Ancora oggi è il più venduto!”
Quali sfide ha incontrato come donna nel settore dei liquori artigianali e come le ha superate?
“Le sfide fanno parte della vita e, purtroppo, ancora oggi per una donna sono all’ordine del giorno. Col tempo si impara a gestirle: a volte con diplomazia, altre con il “coltello tra i denti”, ma mai tornando indietro. Superarle, spesso con fatica, ti dà la giusta carica per andare avanti. A tutto c’è un rimedio… o quasi”.
In che modo la tradizione e la cultura napoletana influenzano le sue creazioni e il design delle bottiglie di Alma De Lux?
“Sono una persona che viaggia molto e la mia curiosità mi spinge a cercare sempre qualcosa di nuovo.
La passione per la conoscenza degli usi e delle tradizioni partenopee ha arricchito il mio lavoro e mi ha aiutato a semplificarlo.
Amo la fotografia, la lettura e ogni forma d’arte, in particolare la pittura. A quest’ultima ho dedicato un’intera linea di liquori: lo Spirits Art, una collezione di bottiglie dipinte a mano, spesso personalizzate a tema.
Anche la scelta delle bottiglie non è casuale: sono sempre alla ricerca di forme particolari, capaci di trasmettere emozioni attraverso l’unione tra contenuto e contenitore. Perché per emozionare, bisogna credere in quello che si fa. E io ho bisogno di stimoli nuovi, sempre”.
Se fosse un liquore sarebbe…?
“Senza dubbio il mio primo esperimento, il Diablo. I suoi ingredienti principali – Peperoncino, Zenzero e Limone – sono un vero “tris alchemico”. Il Peperoncino simboleggia vitalità e fortuna, lo Zenzero è forza e prosperità, il Limone è profumo, freschezza e solarità. In quale migliore alchimia potrei rivedermi?
Sono elementi che mi accompagnano da sempre nella mia ricerca di nuovi liquori, per una clientela in continua crescita e sempre alla scoperta di sapori nuovi”.
Autore
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Anna Calì, classe ’96. Nelle sue vene scorre la lava del Vesuvio e la passione che contraddistingue il popolo napoletano. Giornalista di professione e con la passione dei libri sin da piccola. Adora annusarli e, quando va nelle librerie, si perde tra gli scaffali ad osservare le copertine. Grazie a questa passione è riuscita a mettere in campo due sogni nel cassetto: il primo, recensisce i libri che legge, esperienza che fa bene sia al corpo che alla mente. La seconda: è diventata anche scrittrice e ha pubblicato già due romanzi.
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