Donne, vino e solidarietà: al Lapis Museum del vino diventa rete e sostegno

Donne, vino e solidarietà: al Lapis Museum la cultura del vino diventa rete e sostegno

 

Donne, vino e solidarietà: al Lapis Museum la cultura del vino diventa rete e sostegno

Tra le cisterne greco-romane di Napoli, il vino e l’acqua si incontrano sotto il segno dell’innovazione femminile.

Fare rete, innovare e raccontare la cultura del vino: questo l’obiettivo dell’Associazione Nazionale Donne del Vino, che per la 10ª edizione della manifestazione “Le giornate delle Donne del Vino” ha scelto il tema “Donne, Vino, Innovazione”.

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Un filo conduttore declinato in molteplici direzioni: dall’uso di tecnologie d’avanguardia in vigna e in cantina, alla sostenibilità ambientale, fino alla comunicazione digitale.

L’immagine simbolo del 2025, firmata dall’architetto e wine designer Federica Cecchi, rappresenta l’equilibrio tra tradizione e modernità.

Ogni riccio si trasforma in una rotella, simbolo di resilienza e creatività, qualità essenziali in un mondo in continua evoluzione.

L’acqua, risorsa preziosa per le Donne del Vino, è celebrata attraverso due gocce che diventano gioiello quotidiano e promessa di un futuro sostenibile.

Proprio l’acqua è stata al centro della serata organizzata dalla Delegazione Campania il 13 marzo scorso.

Location d’eccezione il Lapis Museum, primo museo dell’acqua nel cuore di Napoli.

Nato nel 2021 grazie alla collaborazione con ABC Napoli, il museo ha restituito vita alle antiche cisterne greco-romane, trasformandole in un percorso suggestivo che unisce storia e innovazione.

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L’evento ha abbinato la visita al museo a momenti di degustazione guidati dalle professioniste del vino della Delegazione Campania: produttrici, sommelier, ristoratrici e giornaliste hanno accompagnato il pubblico in un’esperienza immersiva tra vino e cultura.

A rendere ancora più significativo l’appuntamento, la collaborazione con Le Ghiottonerie di Casa Lorena, laboratorio artigianale sorto in un bene confiscato alla camorra e gestito dalla Cooperativa EVA, che sostiene le donne vittime di violenza.

Per l’occasione, hanno offerto un’accurata selezione di finger food.

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La cooperativa EVA gestisce in Campania cinque centri antiviolenza, tre case rifugio e due laboratori di inserimento lavorativo a Casal di Principe: la sartoria etica EVAlab e Le Ghiottonerie di Casa Lorena.

Due realtà che offrono opportunità concrete di autonomia economica, condizione fondamentale per uscire dalla violenza.

«È con il cuore colmo di gratitudine che faccio un bilancio di questa splendida serata», ha dichiarato Valentina Carputo, delegata campana.

«Un’occasione unica di condivisione e riflessione sul tema “Donne, Vino, Innovazione”, ma anche un momento di solidarietà verso le donne vittime di violenza.

Abbiamo esplorato la straordinaria Napoli sotterranea, tra storia e bellezza, accompagnati dai vini e dalle preparazioni delle nostre socie.

La partecipazione attiva di tutte le professioniste del vino ha reso l’esperienza memorabile.

Un ringraziamento speciale a EVA e alle Ghiottonerie di Casa Lorena per il loro progetto di inclusione lavorativa.

Insieme, abbiamo raccolto fondi che saranno destinati alla cooperativa, che continua a fare un lavoro straordinario sul territorio. La solidarietà è il vero motore del cambiamento».

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L’evento, che ha visto la collaborazione organizzativa dell’Enoteca Scagliola non solo, è stato un successo, ma anche un momento importante alla solidarietà e all’innovazione.

Anche Manuela Della Corte, consigliera di EVA, ha sottolineato il valore dell’iniziativa:

«Siamo molto grate a Le Donne del Vino della Campania per aver scelto EVA come partner e beneficiaria di questa importante iniziativa che ha coniugato cultura, gusto, solidarietà.

Per prevenire e contrastare la violenza occorre intervenire sugli stereotipi e pregiudizi che stanno alla base della discriminazione di genere, una cosa che accomuna il lavoro di EVA con le Donne del Vino, testimoni di eccellenza nel settore enologico che pure è in larga parte maschile.

Sono questi esempi che contribuiscono a decostruire la cultura patriarcale nella quale affondano le radici della violenza maschile contro le donne».

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Autore

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    Fosca Tortorelli, napoletana classe 1978, curiosa per natura, ama viaggiare, degustare, assaporare, conoscere e scoprire le realtà più disparate del territorio italiano e internazionale. Raccontare, condividere, scrivere e comunicare sono il suo pane quotidiano. Da sempre appassionata di enogastronomia, ha perfezionato il suo profilo formandosi sugli aspetti di marketing, analisi sensoriale, consulenza e comunicazione del vino e dell’olio. Fa parte del Benecon – Cattedra Unesco, in qualità di Wine and Food Heritage experiences, è Dottore di ricerca in Architettura, Giornalista Pubblicista, Master Sommelier ALMA-AIS e socia dell’Associazione Nazionale delle Donne del Vino della Campania.

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