Nella vecchia fattoria… c'è il vino buono!
- redazione
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Località Cabanon, Godiasco (PV), ultimo baluardo dell’Oltrepò Pavese prima di trovarsi (dopo qualche centinaia di metri) sui Colli Tortonesi, in provincia di Alessandria, zona coltivata ad erba medica e rinomata per le pesche di Volpedo, di cui beatamente ignoro le proprietà organolettiche, se non che sono favolosamente profumate e fantasticamente buone… e zona di vigneti particolari.
Piccolo paese altamente strategico per le viti, poiché situata tra il mare e le Alpi, con eccellente ventilazione, ne subiscono e se ne arricchiscono attraverso le correnti salmastre e montane, fagocitandone i profumi.
In quest’area si trova la Fattoria Cabanon, terreno acquistato dal nonno di Elena Mercandelli che, gestendo un’osteria voleva offrire ai suoi avventori del vino genuino.
Prima azienda della Lombardia dichiarata biologica, difende il proprio territorio con competenza e attenzione.
Oggi Elena Mercandelli e suo marito Giovanni producono una vasta gamma di vini, tutti apprezzabili. Già il padre, lungimirante, impostò l’azienda con viti come Cabernet Sauvignon, Merlot e Shiraz; lei studiando in Francia affinò tecniche che in Italia ancora oggi sono poco utilizzate, ma il tempo ed i nettari che si scoprono nelle bottiglie danno esiti notevoli!
Un esempio di ciò è CuoreDivino – Botte N. 18.
Si tratta di un Cabernet Sauvignon e Bonarda a bassissima resa e colte alla loro massima maturazione; vengono tagliati i tralci ad una lunghezza di un metro circa, si fasciano stretti e si immettono nelle botti di rovere di Slovenia, in questo modo il mosto acquisisce tannini e polifenoli nobili direttamente dalla vite (è un’antica procedura utilizzata in Francia ancora nell’800 ed oggi abbandonata, ma non per la Fattoria Cabanon).
Dopo due anni in botte il vino viene imbottigliato per un ulteriore invecchiamento in vetro prima di essere messo in commercio. Il prodotto che troviamo nel bicchiere è di un rosso rubino/porpora, ancora vivace e pieno (quasi impenetrabile), che ti fa capire la potenzialità del suo invecchiamento.
Avvicinando il bicchiere vieni avvolto da profumi di ribes, erbe, confettura di sottobosco che non ti permettono di esimerti dall’assaggiarlo.
La degustazione diventa più complessa.
Al palato si ha un esplosione di sentori, dal ribes, come anticipato dal naso, dall’amarena, dalla prugna matura; il legno gli ha trasmesso anche una punta di vaniglia che arriva successivamente, come anche il cacao amaro ed il pepe.
La corposità è ingentilita da un aroma aperto, quasi balsamico che non so se è dovuto alla zona coltivata ad erba medica (assimilata dal terreno) o dalle stesse proprietà organolettiche del vitigno.
Tutto ciò si amalgama elegantemente senza sopraffarsi, in una completa, piacevole e gentile convivenza.
E’ un vino che ti fa capire quanto rispetto, passione e dedizione la Fattoria Cabanon mette nel proprio lavoro. Rispetto per il terreno che coltivano, passione per una corretta procedura in vendemmia e dedizione nel seguire ogni fase di vinificazione ed imbottigliamento in cantina.
Oggi tanti sanno che i tannini sono ricettatori naturali di radicali liberi, in grado di aiutare il corpo a combattere problemi cardio-vascolari come l’infarto, l’arteriosclerosi o lo stesso invecchiamento precoce, ma anni addietro era qualcosa di rivoluzionario.
Questo Cabernet rispecchia quindi le vecchie ed antiche tradizioni, rimanendo comunque un prodotto giovane. Impossibile non apprezzarlo e non stimare Elena e Giovanni, persone semplici, affettuose coi loro vini prima e coi clienti poi.
Dopo 100 anni la famiglia è ancora lì a curare e coltivare i propri vigneti.
Un’altra curiosità.
Burt Lancaster – sì, l’attore hollywoodiano tanto amato dalle nostre mamme ed estimatore del buon vino – si portava in California il CuoreDivino e lo serviva ai suoi ospiti, scrivendo lettere di ringraziamento alla famiglia Mercandelli per la bella figura che aveva fatto con i suoi invitati.
Personalmente ho trovato questa “chicca” molto tenera e comprendo il suo entusiasmo per un prodotto così particolare.
Un vino del genere, con tanta storia e lavoro alle spalle, ha un prezzo accessibilissimo: parliamo di 15/16 euro sullo scaffale. Ne vale veramente la pena per assaggiare un nettare di Bacco così sorprendente.
Non preoccupatevi… avrò modo di tediarvi ulteriormente con altri vini di questa azienda. Posso assicurare che “Piccolo Principe”, “Infernot”, “Riesling renano” e altri ancora non sono da meno, anzi!!!!
FATTORIA CABANON
Località Cabanon, 1
27052 Godiasco (PV)
Tel. 0383/940912