Lo si apprende da una nota “Numerose ed importanti innovazioni – si legge – caratterizzano il nuovo testo contrattuale: maggiore flessibilità delle mansioni sia di vendita che di produzione, aggiornamento alle modifiche normative in materia di apprendistato, contratto a termine e di somministrazione di lavoro”. Si prevede inoltre “un puntuale aggiornamento del perimetro applicativo del contratto per il comparto artigiano e industriale, che tiene conto delle rilevanti evoluzioni della tecnologia produttiva negli ultimi decenni e che sono tutt’ora in atto e una più precisa individuazione degli ambiti operativi degli enti bilaterali di settore chiamati a dare risposte concrete ad aziende e collaboratori in periodi particolarmente critici quali sono quelli attuali”.
E’ stato inoltre ridefinito il protocollo anti-Covid. Gli incrementi retributivi a regime, che verranno erogati in due tranche saranno per le imprese Artigiane di euro 69,50 (livello A2) e per quelle industriali di euro 97,00 (livello 3°B).
“La firma del nuovo contratto per la panificazione – commenta il Segretario Generale della Fai Cisl Onofrio Rota- rappresenta una conquista importante per 80 mila lavoratrici e lavoratori che si sono affermati come essenziali anche durante la pandemia e che da oggi potranno essere ancora più protagonisti nelle sfide che il cibo Made in Italy si trova ad affrontare in termini di sicurezza alimentare e nuovi assetti geopolitici”.
Soddisfazione è espressa anche da Guido Majrone, segretario nazionale Uila Uil. “Siamo molto soddisfatti- dichiara Majrone,- dell’accordo appena rinnovato. È stata una trattativa molto lunga, durante la quale ci siamo anche mobilitati per raggiungere l’obiettivo e portare dunque a casa buoni risultati sia dal punto di vista economico che normativo”. “Nonostante l’attuale contesto economico che il nostro Paese, e non solo, sta attraversando – conclude – siamo riusciti a garantire risorse aggiuntive sia ai lavoratori e alle lavoratrici dei panifici artigiani”.