Frutti tropicali e proprietà nutrizionali

Frutti tropicali e proprietà nutrizionali

di Loreto Nemi, dietista, nutrizionista e docente universitario

Mango, annona, papaya e gli altri frutti tropicali formidabili per gusto e proprietà nutritive, consigliati dal tuo nutrizionista di fiducia 

Chi non ha mai assaggiato un cocktail a base di frutto della passione o si è deliziato con un gelato al mango?

Belli e buoni, oggi andremo a conoscere le proprietà nutritive dei frutti provenienti dalle più belle zone calde e umide del mondo con incredibili curiosità.

Ancora scarsamente diffusi nella grande distribuzione, i frutti tropicali si vendono nei mercati locali e online a prezzi non proprio bassi. Io li consiglio spesso ai miei pazienti a dieta quando mi chiedono di variare con il loro regime alimentare.

“Oltre la mela e la pera, puoi provare anche l’avocado” dico loro. E una volta su due accade che il paziente si innamora perdutamente di questo frutto e non può più farne a meno a colazione.

Mangia frutta e verdura 5 volte al giorno

Chi frequenta il mio studio e legge i miei articoli sa che sono un fan di frutta e verdura.

Mangiare frutta e verdura 5 volte al giorno è diventato il mio motto che ripeto sempre ai miei pazienti a dieta e agli alunni delle scuole elementari e medie che incontro durante i miei progetti di Educazione Alimentare.

Considerando che ogni giorno andrebbero consumate 5 porzioni di frutta e verdura, andare alla scoperta dei frutti esotici (mango, papaya, sapodilla, litchi ecc.) può essere un espediente per raggiungere l’obiettivo e seguire una dieta sana ed equilibrata.

Andiamo alla scoperta delle proprietà nutritive dei frutti esotici più consumati al mondo.

Acqua, fibre, zuccheri e… quali sono le proprietà nutrizionali dei frutti tropicali?

Oltre ai nutrienti basi come acqua, fibre e zuccheri, i frutti tropicali contengono uno scrigno di vitamine, sali minerali e antiossidanti che variano a seconda del colore.

Come tutta la frutta, anche gli esotici sono ricchi di sostanze benefiche per la salute e, abbinati ai prodotti locali, possono creare un tesoro di antiossidanti di cui fare incetta.

Ad esempio, papaya e mango sono arancioni come la pesca e quindi contengono il betacarotene.

Lo zapote è nero come le more di rovo e quindi è ricco di antocianine.

L’avocado ha gli stessi acidi grassi insaturi dell’olio d’oliva.

Andiamo a vedere nello specifico i nutrienti dei frutti tropicali più consumati in Italia.

 

Mango

Dolce e succoso, il mango ricorda la pesca per colore e sapore.

Il mango proviene dall’Asia meridionale e oggi si coltiva anche in Italia, soprattutto in Calabria.

Ogni etto di mango contiene:

  • 56 calorie
  • 1 g di proteine
  • 0,2 g di grassi
  • 12,6 g di carboidrati
  • 1,6 g di fibre

 

Avocado

La buccia verde nasconde una polpa gialla ottima per ogni tipo di ricetta.

L’avocado è il superfood per eccellenza.

Originario del Messico in cui viene usato per preparare la salsa guacamole.

L’avocado è coltivato anche in Italia, soprattutto in Calabria ed in Sicilia.

Ogni etto di avocado contiene:

  • 238 calorie
  • 4,4 g di proteine
  • 23 g di grassi
  • 1,8 g di carboidrati
  • 3,3 g di fibre

 

Litchi

Il litchi assieme alla maracuja sono due specie che stanno prendendo piede nei mercati ortofrutticoli italiani.

Conosciuto anche come “uva del deserto”, il litchi è un piccolo frutto di origine cinese che ricorda per sapore e consistenza l’uva moscato.

Oggi il litchi è prodotto anche in Italia, soprattutto in Sicilia.

Ogni etto di litchi contiene:

  • 72 calorie
  • 1,1 g di proteine
  • 0,1 g di grassi
  • 17,2 g di carboidrati
  • 1,3 g di fibre

 

Frutto della passione (maracuja)

Passion fruit, frutto della passione o maracuja, a voi la scelta su come chiamare questo frutto dal sapore e dal sapore dolce e acidulo allo stesso tempo.

Il frutto della passione è originario dell’Asia e oggi si coltiva anche nel Sud Italia.

Dal punto di vista nutritivo, 100 grammi di passion fruit contengono:

  • 36 calorie
  • 3 g di proteine
  • 0,3 g di grassi
  • 5,7 g di carboidrati
  • 13,9 g di fibre

 

Papaya

La papaya è succosa e rinfrescante, a metà strada fra il melone e l’albicocca.

La papaya proviene dall’America Centrale e oggi si coltiva anche in Italia, soprattutto in Sicilia.

Ogni etto di papaya contiene:

  • 33 calorie
  • 0,4 g di proteine
  • 0,1 g di grassi
  • 6,9 g di carboidrati
  • 2,3 g di fibre

 

Annona

Simile al pompelmo per dimensione, l’annona è un frutto ricco di zuccheri, dal sapore acidulo e dolciastro allo stesso tempo.

L’annona proviene dall’America Centrale e oggi si coltiva anche in Italia, soprattutto in Calabria.

Ogni etto di annona contiene:

  • 75 calorie
  • 1,57 g di proteine
  • 0,68 g di grassi
  • 17,7 g di carboidrati
  • 3 g di fibre

 

Alcuni frutti si stanno affermando nel panorama alimentare italiano come la sapodilla e lo zapote nero.

 

Sapodilla

A metà fra il kiwi e le nespole per l’aspetto esteriore, quando viene tagliata a metà la sapodilla ricorda il cachi alla vaniglia.

Il sapore della sapodilla è simile alla pera.

La sapodilla è originaria dell’America centro-meridionale e oggi si coltiva anche nel Sud Italia.

Dal punto di vista nutritivo, 100 grammi di annona contengono:

  • 83 calorie
  • 0,44 g di proteine
  • 1,1 g di grassi
  • 19,9 g di carboidrati
  • 1,3 g di fibre

 

Zapote nero

Lo zapote nero (“black sapote” in inglese) ricorda nella forma il cachi e nel sapore (incredibilmente) il cioccolato.

Lo zapote nero è originario dell’America centrale e oggi si coltiva anche in Sicilia.

Dal punto di vista nutritivo, 100 grammi di zapote nero contengono:

  • 45 calorie
  • 3 g di proteine
  • grassi quasi inesistenti
  • 17 g di carboidrati
  • 1,5 g di fibre

 

Frutti tropicali made in Italy

Secondo uno studio del 2020 pubblicato su People and Nature, se in tutto il mondo si coltivassero più alberi da frutto tropicali avremo 3 vantaggi:

  1. CONTRASTO AL CAMBIAMENTO CLIMATICO
  2. RIDUZIONE DELLA MALNUTRIZIONE
  3. DIETA GLOBALE PIÙ SALUTARE

Io sono fermamente d’accordo con questo studio e ritengo si debba fare il possibile per favorire la crescita della coltivazione degli alberi da frutto esotici.

In Italia, in parte e per fortuna, ci stiamo adeguando.

Al primo posto c’è la Sicilia che coltiva soprattutto avocado nelle zone dell’Etna e di Messina. Segue la Calabria con l’annona.

Queste due regioni favoriscono un’incredibile varietà di coltivazioni, soprattutto la Sicilia che può essere considerata un piccolo continente per varietà climatica.

La maggiore produzione di frutti tropicali provenienti dall’Italia Meridionale assicura maggiore freschezza e sicurezza al consumatore. Ecco perché consiglio sempre di acquistare prodotti di origine italiana e biologici.

 

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