Giornata mondiale del pane, alimento centrale in tutte le culture
Nonostante la crisi che rischia di mettere in ginocchio la filiera dell’arte bianca, la Giornata mondiale del pane è l’occasione per celebrare, domenica 16 ottobre, la centralità di un cibo che ha sempre unito, attraverso i secoli, popoli, culture e religioni.
Perché il pane, oltre alla sua valenza simbolica, soprattutto nel nostro Paese, costituisce “anche un inestimabile patrimonio culturale da tutelare e da promuovere con circa 250 le tipologie di pane che raccontano la storia dell’Italia, delle sue Regioni, delle sue collettività”, sottolinea Italmopa – Associazione Industriali Mugnai d’Italia (Federalimentare/Confindustria) .
“La produzione, da parte dei nostri Molini, di farine e semole destinate alla sola panificazione, sia essa artigianale o industriale, ammonta annualmente – spiega Andrea Valente, presidente Italmopa – in circa 2,4 milioni di tonnellate, alle quali aggiungere circa 250.000 tonnellate destinate ai prodotti sostitutivi del pane”.
Lo dimostra, secondo la Coldiretti, anche l’estrema variabilità delle quotazioni al dettaglio lungo la Penisola: “un chilo di grano viene pagato oggi agli agricoltori intorno ai 36 centesimi e serve per produrre un chilo di pane che viene venduto ai consumatori a prezzi che variano dai 3 ai 5 euro a seconda delle città”.
A pesare sulla filiera dell’arte bianca sono invece i rincari energetici, che incidono sui costi di produzione. “I prezzi all’ingrosso delle farine di grano tenero in costante aumento, sono arrivati a segnare un +51% e +45% nei mesi di agosto e settembre, rispetto ai prezzi di un anno fa”, denuncia il presidente Fiesa Assopanificatori Confesercenti, Davide Trombini, che coglie l’occasione di questa giornata mondiale del pane “per rivolgere un vivo appello alle forze politiche tutte e al futuro Governo, affinché si esca dalle misure tampone per contrastare il caro energia”.