Gli spaghetti al pomodoro diventano un dolce
- Fabiana Romanutti
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Un piatto di pasta per dessert? Si può!
In occasione del World Pasta Day, che ogni anno ricorre il 25 ottobre, gli “Spaghetti al pomodoro” diventano un dolce, grazie a Valerio Braschi, chef estroso del ristorante 1978 di Roma, e WMF brand tedesco di prodotti per la cucina. Il piatto a prima vista appare identico al grande classico salato, e anche gli ingredienti principali sono gli stessi, ma la preparazione e l’aggiunta di alcuni dettagli lo trasformano in una portata ideale per il fine pasto. Infatti, la pasta è cotta in acqua dolce, il pomodoro è caramellato e il basilico viene servito come gelato, il tutto sotto un’abbondante spolverata di cocco rapé al posto del formaggio.
SPAGHETTI AL POMODORO DOLCI
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
Spaghetti: 240 g
Pomodorini datterini: 1kg
Zucchero di canna q. b.
Latte: 500 ml
Basilico: 100 g
Panna: 50 ml
Zucchero semolato: 50 g
Neutro per gelati: 1 g
Cocco rapè q..b.
Polvere di pomodoro q. b.
PROCEDIMENTO
Tagliare i pomodorini a metà e cospargerli con abbondante zucchero di canna, infornarli a 180 C° per 15 minuti, successivamente frullarli.
Cuocere gli spaghetti in acqua bollente, scolarli, raffreddarli e condirli con la salsa di pomodoro dolce.
Frullare il latte con lo zucchero semolato, la panna e il neutro per gelati e scaldare a 80 °C.
Sbianchire il basilico in acqua bollente, raffreddarlo in acqua e ghiaccio e frullarlo fino a che si otterrà una crema verde brillante.
Aggiungere la crema di basilico al composto di latte, zucchero, panna e neutro, frullare e lasciare raffreddare.
Montare il gelato in gelatiera.
Impiattare gli spaghetti con una spolverata di cocco rapè tostato e di fianco adagiare una quenelle di gelato al basilico sopra a un cucchiaino di polvere di pomodoro.
Friulana di nascita, triestina di adozione. Quanto basta per conoscere da vicino la realtà di una regione dal nome doppio, Friuli e Venezia Giulia. Di un’età tale da poter considerare la cucina della memoria come la cucina concreta della sua infanzia, ma curiosa quanto basta per lasciarsi affascinare da tutte le nuove proposte gourmettare. Studi di
filosofia e di storia l’hanno spinta all’approfondimento e della divulgazione. Lettrice accanita quanto basta da scoprire nei libri la seduzione di piatti e ricette. Infine ha deciso di fare un giornale che racconti quello che a lei piacerebbe leggere. Così è nato q.b. Quanto basta, appunto.