“Gnocolar”. La festa dell’ultimo venerdì di Carnevale a Verona e non solo
- Giustino Catalano
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Se a Roma si ride perché “mamma ha fatto gli gnocchi” e altrove “il giovedì è gnocchi”, a Verona una volta all’anno ed esattamente l’ultimo venerdì di Carnevale è Gnocolar.
Gnocolar quest’anno cade oggi venerdì 17 febbraio, ovunque si mangiano gnocchi, tradizionalmente al pomodoro o al ragù di carne tritata. Ma non mancano condimenti creativi e interessantissimi.
L’origine della festa risale a una ribellione del popolo veronese contro i panettieri del 1531, a seguito di una grave carestia causata da una repentina alluvione del fiume Adige e dall’invasione delle truppe tedesche durante la Pace di Cambrai.
Per placare la fame della città alcuni cittadini virtuosi, tra cui il medico Tommaso da Vico, furono incaricati di alimentare la popolazione con i proventi della tassa sulle castagne e sulle olive.
Questo evento, noto come Gnocolar, si svolse l’ultimo venerdì di Carnevale e consisteva nella distribuzione di pane, vino, farina, burro e formaggio nella piazza San Zeno.
Tommaso da Vico, che viveva in una strada nel quartiere, lasciò in eredità una somma per l’acquisto annuale di generi alimentari per la popolazione.
Questa tradizione ha dato origine al Bacanal del Gnoco e alla figura di Papà del Gnoco, un tipico mascheramento veronese.
La stessa tradizione si ritrova anche a Castel Goffredo, in provincia di Mantova dove ogni quattro anni, l’ultimo venerdì di Carnevale, viene incoronato il Re Gnocco e vengono distribuiti gnocchi gratuitamente nella piazza Mazzini.
Il venerdì Gnocolar è anche celebrato ad Arco, in provincia di Trento, con la distribuzione di gnocchi e a Monteforte d’Alpone, in provincia di Verona.
Di formazione classica sono approdato al cibo per testa e per gola sin dall’infanzia. Un giorno, poi, a diciannove anni è scattata una molla improvvisa e mi sono ritrovato sempre con maggior impegno a provare prodotti, ad approfondire argomenti e categorie merceologiche, a conoscere produttori e ristoratori.
Da questo mondo ho appreso molte cose ma più di ogni altra che esiste il cibo di qualità e il cibo spazzatura e che il secondo spesso si mistifica fin troppo bene nel primo.
Infinitamente curioso cerco sempre qualcosa che mi dia quell’emozione che il cibo dovrebbe dare ad ognuno di noi, quel concetto o idea che dovrebbe essere ben leggibile dietro ogni piatto, quella produzione ormai dimenticata o sconosciuta.
Quando ho immaginato questo sito non l’ho pensato per soddisfare un mio desiderio di visibilità ma per creare un contenitore di idee dove tutti coloro che avevano piacere di parteciparvi potessero apportare, secondo le proprie possibilità e conoscenze, un contributo alla conoscenza del cibo. Spero di esservi riuscito.
Il mio è un viaggio continuo che ho consapevolezza non terminerà mai. Ma è il viaggio più bello che potessi fare.