Hortus Vini 2024, eccellenza e qualità

Hortus Vini 2024, eccellenza e qualità

Hortus Vini 2024, eccellenza e qualità

Anche quest’anno Hortus Vini, festival dei vitigni autoctoni del vigneto Italia, ha fatto parlare di sé per la bellezza del luogo e la qualità dei vini.

L’evento è stato organizzato e voluto da Luca Maroni, I migliori Vini Italiani e Sens Eventi.

Grazie alla collaborazione dell’ufficio stampa Bortolan Carnevali & partners.

Il 14, 15 e 16 giugno, presso l’orto botanico di Roma, con la presenza di oltre 60 etichette.

Il culmine della serata è la degustazione sull’erba condotta appunto dall’ideatore di queste magnifiche giornate.

Luca Maroni è mattatore e moderatore e per l’occasione ha proposto le seguenti etichette: il Prosecco dell’azienda Biasotto, da uve Glera che si prestano bene alla creazione di questo prodotto unico e conosciuto in tutto il mondo e che tiene alta la bandiera delle esportazioni di vino italiano all’estero.

Della tenuta Pribus, azienda tra Aquileia e Palmanova, un Friulano piacevole, dalle tipiche note sapide e amaricanti sul finale.

Eleganza e finezza nel calice.

Il racconto prosegue sulle note di un Verdicchio di Jesi, Tabano, dell’azienda Montecappone, buonissimo, intenso, dai sentori erbacei e aromatici, davvero un bel bere.

Andiamo in Piemonte, sui colli Tortonesi, con il Timorasso La Zerba, Cantine Volpi, la resa bassissima lo rende un vino prezioso e il vitigno raro, proprio per le sue peculiarità.

In evidenza la frutta bianca, la mela e la pera, mineralità spiccata, sembra un rosso vestito di bianco, vino tannico.

Terminiamo con la Tenuta dei Ciclopi, Etna Rosso, in un posto dove non è arrivata la fillossera, perché non ha attaccato i terreni vulcanici.

A quota 900 all’interno di un cratere, nasce questo vino magnifico.

Da Nerello mascalese, uva molto elegante, il vino è integro, sono evidenti cenni pirici, colata lavica, cenere vulcanica. Strepitoso.

Nel corso delle serate, suggestiva la possibilità di toccare con mano la magia della natura e ammirare con i propri occhi i grappoli che, ancora acerbi.

Fanno capolino lungo i filari del Vigneto Italia, cornice delle degustazioni guidate al chiaro di luna.

Unicum di biodiversità che comprende in pochi ettari di terra ben 155 cultivar di vitigni autoctoni provenienti da tutte le regioni d’Italia, coltivati con tecniche di agronomia biodinamica e a basso impatto ecologico.

La Fontana dei Tritoni, che nel ‘700 era parte integrante del Teatro di Verdure di Villa Corsini.

Ha ospitato le performance di “Francigena in Jazz & Swing” con il Trio Borghese che ha realizzato una suadente cornice musicale alle degustazioni.

E tutti si sono divertiti grazie a “Le Bolle di Idà”.

Una vera e propria chicca che in modo originale ha fatto volare la fantasia degli ospiti di tutte le età nella magica cornice del Vigneto Italia.

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