I formaggi di Taberna Imperiale anche quest’anno al Vinitaly
- MARCELLA PACE
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Proprio in questi giorni si sta tenendo l’edizione annuale del Vinitaly dove saranno nuovamente presenti anche i formaggi di Taberna Imperiale, l’azienda produttrice degli speciali formaggi affinati nelle grotte di Rocca Calascio (L’Aquila).
Il padiglione C del Sol&Agrifood, il salone internazionale dell’agroalimentare di qualità, che si svolge in contemporanea con Vinitaly ed Enolitech, accoglierà anche i prodotti della famiglia Faieta.
La partecipazione di Taberna Imperiale è legata a quella dell’Accademia delle 5 T, nata alla fine del 2004 per iniziativa di Guido Stecchi e Riccardo Gritti, come evoluzione di un’idea destinata a mettere insieme le Comunità Montane rappresentative di alcune terre d’eccellenza nella cultura enogastronomica italiana. L’Accademia è partner storica del Vinitaly: ha sempre partecipato attivamente al padiglione Sol&Agrifood dedicato all’olio extra vergine d’oliva e ai prodotti tipici, ricevendo anche un premio speciale per la migliore selezione.
“Siamo soci e fondatori dell’Accademia delle 5 T che da anni promuove i produttori del mondo del food –racconta Federico Faieta –. Da tempo stiamo puntando molto all’ampliamento del settore commerciale al di fuori dei confini nazionali. Ed è con questo obiettivo che porteremo i nostri formaggi al Vinitaly, li abbiamo portati alla fiera Be2Cheese a Bergamo nei mesi scorsi e li porteremo a Parigi il prossimo anno”.
All’interno dell’area espositiva dove sono previsti convegni e assaggi giornalieri, Taberna Imperiale porterà in degustazione Gran Sasso, il grana di pecora in versione classica, e il Cynara, e cioè con caglio vegetale, vale a dire cagliato con il cardo selvatico, da cui prende anche il nome.
Entrambi vengono affinati all’interno delle grotte ai piedi dell’incantevole castello di Rocca Calascio, una sorta di frigorifero naturale dove, a 1.460 metri di altitudine, la temperatura rimane costante tra i 12 e i 15 gradi e l’umidità è stabile al 90 per cento a prescindere dall’alternarsi delle stagioni all’esterno.
La prima parola l’ho pronunciata a sei mesi. Da allora “comunicare” per me è stata la missione della vita, tanto da convincermi fin da adolescente che “da grande” sarei diventata una giornalista professionista. Così è stato. Avevo 17 anni quando, nell’ottobre 2001, ho pubblicato il mio primo articolo sul Tempo d’Abruzzo. Dal 2009 lavoro nel campo della comunicazione come responsabile di uffici stampa e giornalista in testate televisive, web e riviste, occupandomi di politica, economia ed enogastronomia. Da buona forchetta mi piace mangiare bene e adoro il mondo del vino. Il che mi ha portato, nel marzo 2018, a diventare sommelier e poco dopo a sposare il progetto di Virtù Quotidiane, testata dedicata all’enogastronomia abruzzese e non solo. Del giornalismo adoro avere il privilegio di raccontare storie, ambizioni, passioni e sogni di chi ha idee, creatività e ama quello che fa.