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I giovedì di QB: il dolce di Cortina si reinventa

I giovedì di QB: il dolce di Cortina si reinventa

Il Brazorà, dolce tradizionale di Cortina d’Ampezzo, si rinnova grazie alla creatività dello chef Rovacchi di Baita Piè Tofana. Un’interpretazione moderna che esalta il gusto e la convivialità, trasformando un dolce natalizio in un’esperienza da condividere in ogni stagione.

Lo chef Rovacchi ha trasformato il Brazorà, una focaccia tipica natalizia, in una brioche sfogliata al profumo di sambuco. Un dolce leggero e fragrante, che evoca i profumi delle Dolomiti e si presta a essere gustato in ogni momento dell’anno.

Elemento distintivo del Brazorà è il suo momento di condivisione: servito intero al centro del tavolo, viene spezzato a mano dai commensali e tuffato nello zabaione.

Un gesto semplice che celebra il piacere dello stare insieme, incarnando lo spirito di accoglienza di Baita Piè Tofana.

Il Brazorà non è solo un dolce, ma un’esperienza sensoriale completa. Il profumo intenso del sambuco, la consistenza soffice della brioche e il calore dello zabaione creano un connubio perfetto, che avvolge i commensali in un abbraccio di gusto e tradizione.

Baita Piè Tofana è un ristorante che valorizza la tradizione culinaria ampezzana, reinterpretandola con creatività e innovazione. Il Brazorà è solo uno degli esempi di questa filosofia, che rende il locale un punto di riferimento per gli amanti della buona cucina e dell’atmosfera conviviale.

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  • Friulana di nascita, triestina di adozione. Quanto basta per conoscere da vicino la realtà di una regione dal nome doppio, Friuli e Venezia Giulia. Di un'età tale da poter considerare la cucina della memoria come la cucina concreta della sua infanzia, ma curiosa quanto basta per lasciarsi affascinare da tutte le nuove proposte gourmettare. Studi di filosofia e di storia l'hanno spinta all'approfondimento e della divulgazione. Lettrice accanita quanto basta da scoprire nei libri la seduzione di piatti e ricette. Infine ha deciso di fare un giornale che racconti quello che a lei piacerebbe leggere. Così è nato q.b. Quanto basta, appunto.

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Fabiana Romanutti

Friulana di nascita, triestina di adozione. Quanto basta per conoscere da vicino la realtà di una regione dal nome doppio, Friuli e Venezia Giulia. Di un'età tale da poter considerare la cucina della memoria come la cucina concreta della sua infanzia, ma curiosa quanto basta per lasciarsi affascinare da tutte le nuove proposte gourmettare. Studi di filosofia e di storia l'hanno spinta all'approfondimento e della divulgazione. Lettrice accanita quanto basta da scoprire nei libri la seduzione di piatti e ricette. Infine ha deciso di fare un giornale che racconti quello che a lei piacerebbe leggere. Così è nato q.b. Quanto basta, appunto.

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